Introduzione Sebbene la Teoria della Mente (ToM) sia stata oggetto di numerose indagini in ambito evolutivo, pochi studi hanno indagato la relazione tra ToM e temperamento. Da queste ricerche emergono interessanti relazioni tra ToM e alcune dimensioni temperamentali, come aggressività e timidezza, per cui bambini descritti come meno aggressivi e più timidi sono maggiormente capaci di comprendere gli stati emotivi propri e altrui. Inoltre, bambini con più alti livelli di ToM mostrano anche maggiore empatia e autocontrollo. Obiettivo del presente studio è indagare la relazione tra ToM e temperamento ipotizzando relazioni positive tra ToM e aspetti internalizzanti del temperamento, come la timidezza, e relazioni negative con aspetti esternalizzanti, come aggressività e rabbia. Ci aspettiamo relazioni positive anche con le dimensioni dell’empatia e dell’autocontrollo. Nonostante il temperamento abbia basi biologiche e rimanga relativamente stabile nel tempo, alcuni studi rilevano che solo il temperamento predice la ToM e non viceversa. Ulteriore obiettivo di questo studio è quindi testare l’ipotesi inversa. Metodo Sono state condotte due fasi di raccolta dati. Nella prima fase, una prova di falsa credenza (“Smarties task”) è stata somministrata a 101 bambini di 3 e 4 anni di età (M = 41.12, DS = 5.94). Alla seconda fase hanno partecipato 69 bambini del campione iniziale, all’età di 5 e 6 anni (M = 65.14, DS = 5.88). In questa fase, è stato chiesto ai genitori di compilare un questionario sul temperamento del bambino (Children’s Behaviour Questionnaire) ed un questionario su aspetti dell’iperattività/impulsività (SDAG). Sono state condotte analisi della varianza, correlazioni e regressioni gerarchiche. Risultati I risultati mostrano relazioni negative tra ToM e Rabbia/Frustrazione (p<.05) e le dimensioni che implicano una minore regolazione comportamentale, quali Attivazione Motoria (p<.01) e Piacere ad Alta Intensità (p<.05). Al contrario, relazioni positive emergono con le dimensioni legate all’autocontrollo, ovvero Attenzione Focalizzata (p=.053) e Sensibilità Percettiva (p<.05) e con l’Empatia (p<.05). Nessuna relazione significativa emerge con la timidezza e l’aggressività. Infine, una relazione negativa emerge tra la ToM e la scala dell’Iperattività dello SDAG (p<.05), mentre non vi è relazione significativa con la scala dell’attenzione. Conclusioni Questi risultati mostrano che la ToM si associa in modi differenti con le varie dimensioni del temperamento e indicano che bambini maggiormente capaci di comprendere credenze proprie e altrui presentano una minore attivazione motoria e più alti livelli di empatia nella vita quotidiana. Riteniamo che ulteriori indagini siano particolarmente utili per la relazione con il controllo attentivo, per cui è stata trovata una relazione solo marginale o non significativa, e per le relazioni con timidezza e aggressività, non significative nel nostro studio, al contrario di quanto rilevato da precedenti ricerche.

TEORIA DELLA MENTE E TEMPERAMENTO: UNO STUDIO ESPLORATIVO IN BAMBINI DI ETÀ PRESCOLARE / Pecora, Giulia; Addessi, Elsa; Paoletti, Melania; Bellagamba, Francesca. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 209-210. (Intervento presentato al convegno XXIX Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione tenutosi a Vicenza, Italia nel 8-10 Settembre 2016).

TEORIA DELLA MENTE E TEMPERAMENTO: UNO STUDIO ESPLORATIVO IN BAMBINI DI ETÀ PRESCOLARE

ADDESSI, Elsa;PAOLETTI, MELANIA;BELLAGAMBA, Francesca
2016

Abstract

Introduzione Sebbene la Teoria della Mente (ToM) sia stata oggetto di numerose indagini in ambito evolutivo, pochi studi hanno indagato la relazione tra ToM e temperamento. Da queste ricerche emergono interessanti relazioni tra ToM e alcune dimensioni temperamentali, come aggressività e timidezza, per cui bambini descritti come meno aggressivi e più timidi sono maggiormente capaci di comprendere gli stati emotivi propri e altrui. Inoltre, bambini con più alti livelli di ToM mostrano anche maggiore empatia e autocontrollo. Obiettivo del presente studio è indagare la relazione tra ToM e temperamento ipotizzando relazioni positive tra ToM e aspetti internalizzanti del temperamento, come la timidezza, e relazioni negative con aspetti esternalizzanti, come aggressività e rabbia. Ci aspettiamo relazioni positive anche con le dimensioni dell’empatia e dell’autocontrollo. Nonostante il temperamento abbia basi biologiche e rimanga relativamente stabile nel tempo, alcuni studi rilevano che solo il temperamento predice la ToM e non viceversa. Ulteriore obiettivo di questo studio è quindi testare l’ipotesi inversa. Metodo Sono state condotte due fasi di raccolta dati. Nella prima fase, una prova di falsa credenza (“Smarties task”) è stata somministrata a 101 bambini di 3 e 4 anni di età (M = 41.12, DS = 5.94). Alla seconda fase hanno partecipato 69 bambini del campione iniziale, all’età di 5 e 6 anni (M = 65.14, DS = 5.88). In questa fase, è stato chiesto ai genitori di compilare un questionario sul temperamento del bambino (Children’s Behaviour Questionnaire) ed un questionario su aspetti dell’iperattività/impulsività (SDAG). Sono state condotte analisi della varianza, correlazioni e regressioni gerarchiche. Risultati I risultati mostrano relazioni negative tra ToM e Rabbia/Frustrazione (p<.05) e le dimensioni che implicano una minore regolazione comportamentale, quali Attivazione Motoria (p<.01) e Piacere ad Alta Intensità (p<.05). Al contrario, relazioni positive emergono con le dimensioni legate all’autocontrollo, ovvero Attenzione Focalizzata (p=.053) e Sensibilità Percettiva (p<.05) e con l’Empatia (p<.05). Nessuna relazione significativa emerge con la timidezza e l’aggressività. Infine, una relazione negativa emerge tra la ToM e la scala dell’Iperattività dello SDAG (p<.05), mentre non vi è relazione significativa con la scala dell’attenzione. Conclusioni Questi risultati mostrano che la ToM si associa in modi differenti con le varie dimensioni del temperamento e indicano che bambini maggiormente capaci di comprendere credenze proprie e altrui presentano una minore attivazione motoria e più alti livelli di empatia nella vita quotidiana. Riteniamo che ulteriori indagini siano particolarmente utili per la relazione con il controllo attentivo, per cui è stata trovata una relazione solo marginale o non significativa, e per le relazioni con timidezza e aggressività, non significative nel nostro studio, al contrario di quanto rilevato da precedenti ricerche.
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