Le città hanno arrestato la loro crescita continua, per ripiegarsi in una reinvenzione dell’esistente, nel recupero di tessuti e spazi all’interno del costruito, ridisegnandosi in termini di paesaggio. Le metropoli contemporanee, dopo aver sfruttato al massimo le aree urbane e consumato suolo, stanno riscrivendo un nuovo patto tra architettura e natura, costruendo paesaggi naturali, chiamati a ricucire gli strappi del tessuto urbano, riequilibrare dissesti ecologici e ambientali, rigenerare quartieri ingrigiti dall’urbanizzazione, definire spazi pubblici e luoghi di vita per l’uomo contemporaneo. Il progetto urbano strategico prende il posto della pianificazione urbanistica, cercando di fare fronte a fenomeni di desertificazione, abbandono, degrado. Gli obiettivi del progetto urbano divengono più contingenti, a più breve scadenza. Si riqualificano quartieri, parti di tessuto urbano, spazi interstiziali, si crea sistema ponendo in relazione parti di città. I temi della rigenerazione comprendono il recupero delle identità locali, il rilancio di nuove centralità nelle periferie urbane, la riqualificazione degli spazi pubblici. “Ri-generare” vuol dire, in un certo qual modo, partire dall’esistente, dal riconoscimento delle potenzialità inscritte nella città, dalla morfologia urbana, dallo spazio pubblico, dalle attività presenti sul territorio, dalle istanze locali, da una topologia carica di senso. Alla base della rigenerazione urbana c’è una strategia dello spazio pubblico, come manifestazione più autentica dell'urbanità e ambito nel quale la città viene percepita e partecipata dalla collettività. Il saggio prende in esame anche l'evoluzione del concetto di rigenerazione urbana, che ha avuto diverse sperimentazioni, dall'infilling urbano, con la realizzazione di nuove volumetrie nel tessuto esistente, alla creazione di nuovi quartieri modello ecosostenibili, agli interventi a cubatura zero sullo spazio pubblico, che hanno portato alla formazione di nuovi paesaggi urbani. D'altra parte il paesaggio naturale all’interno delle città è sempre una costruzione artificiale, costituita di elementi antropici e da una vegetazione “addomesticata” dall’uomo. Nelle città contemporanee l’architettura si pone come preesistenza e il progetto di paesaggio, è un innesto di elementi naturali nel contesto antropizzato. In una visione futura delle città si può preconizzare che la rigenerazione del paesaggio urbano dovrà saper coniugare le istanze ambientali, economiche, sociali e culturali, in un rapporto pacificato tra architettura e natura.

La rigenerazione del paesaggio urbano contemporaneo:natura versus architettura / Clemente, Matteo. - STAMPA. - (2014), pp. 119-124. (Intervento presentato al convegno Convegno diffuso internazionale Architettura e natura. Per la costruzione del paesaggio futuro. tenutosi a San Venanzo (Terni) nel 17-21 settembre 2013).

La rigenerazione del paesaggio urbano contemporaneo:natura versus architettura

Clemente Matteo
2014

Abstract

Le città hanno arrestato la loro crescita continua, per ripiegarsi in una reinvenzione dell’esistente, nel recupero di tessuti e spazi all’interno del costruito, ridisegnandosi in termini di paesaggio. Le metropoli contemporanee, dopo aver sfruttato al massimo le aree urbane e consumato suolo, stanno riscrivendo un nuovo patto tra architettura e natura, costruendo paesaggi naturali, chiamati a ricucire gli strappi del tessuto urbano, riequilibrare dissesti ecologici e ambientali, rigenerare quartieri ingrigiti dall’urbanizzazione, definire spazi pubblici e luoghi di vita per l’uomo contemporaneo. Il progetto urbano strategico prende il posto della pianificazione urbanistica, cercando di fare fronte a fenomeni di desertificazione, abbandono, degrado. Gli obiettivi del progetto urbano divengono più contingenti, a più breve scadenza. Si riqualificano quartieri, parti di tessuto urbano, spazi interstiziali, si crea sistema ponendo in relazione parti di città. I temi della rigenerazione comprendono il recupero delle identità locali, il rilancio di nuove centralità nelle periferie urbane, la riqualificazione degli spazi pubblici. “Ri-generare” vuol dire, in un certo qual modo, partire dall’esistente, dal riconoscimento delle potenzialità inscritte nella città, dalla morfologia urbana, dallo spazio pubblico, dalle attività presenti sul territorio, dalle istanze locali, da una topologia carica di senso. Alla base della rigenerazione urbana c’è una strategia dello spazio pubblico, come manifestazione più autentica dell'urbanità e ambito nel quale la città viene percepita e partecipata dalla collettività. Il saggio prende in esame anche l'evoluzione del concetto di rigenerazione urbana, che ha avuto diverse sperimentazioni, dall'infilling urbano, con la realizzazione di nuove volumetrie nel tessuto esistente, alla creazione di nuovi quartieri modello ecosostenibili, agli interventi a cubatura zero sullo spazio pubblico, che hanno portato alla formazione di nuovi paesaggi urbani. D'altra parte il paesaggio naturale all’interno delle città è sempre una costruzione artificiale, costituita di elementi antropici e da una vegetazione “addomesticata” dall’uomo. Nelle città contemporanee l’architettura si pone come preesistenza e il progetto di paesaggio, è un innesto di elementi naturali nel contesto antropizzato. In una visione futura delle città si può preconizzare che la rigenerazione del paesaggio urbano dovrà saper coniugare le istanze ambientali, economiche, sociali e culturali, in un rapporto pacificato tra architettura e natura.
2014
Convegno diffuso internazionale Architettura e natura. Per la costruzione del paesaggio futuro.
Rigenerazione urbana; Paesaggio urbano; Spazio Pubblico
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
La rigenerazione del paesaggio urbano contemporaneo:natura versus architettura / Clemente, Matteo. - STAMPA. - (2014), pp. 119-124. (Intervento presentato al convegno Convegno diffuso internazionale Architettura e natura. Per la costruzione del paesaggio futuro. tenutosi a San Venanzo (Terni) nel 17-21 settembre 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/974851
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