The case study of the project Punti di vista introduces the research on sensorial language led by Colombian director and anthropologist Enrique Vargas and the theatre company Teatro de los Sentidos over a span of twenty years, and aimed to rediscover unmediated relationships among human beings. The synesthetic labyrinth devised during the workshop for visually impaired students of “La Sapienza” University of Rome shows how a theatrical process freed from the eyes’ preponderance may produce an enriched environment. Darkness and silence become means to awaken the sense of smell, touch and taste, and sharpen sight and hearing too, as both circumstances represent the “empty space” that makes it possible to develop complex sensorial patterns. The different stages and the result of the workshop are explored taking into account both the students’ perspective (as they are the metaphorical inhabitants of the labyrinth) and the feedback of audience members, who are considered as travellers, and encouraged to follow a journey conceived to increase their awareness of the world and modify their perception of everyday life.

La ricerca pluridecennale della compagnia del Teatro de los Sentidos e del regista antropologo colombiano Enrique Vargas, basata sulla poetica dei sensi e sul recupero del rapporto intersoggettivo diretto, è introdotta attraverso il caso di studio del progetto Punti di vista, che ha condotto alla realizzazione di un percorso multisensoriale ambientato nei locali del Museo degli strumenti musicali di Roma. Il labirinto sinestetico sviluppato in seno al laboratorio che ha coinvolto gli studenti non vedenti della Sapienza Università di Roma mostra come la creazione teatrale, qui sottratta alla “tirannia” della visione, possa generare un ambiente arricchito. L’oscurità e il silenzio diventano il presupposto per risvegliare le potenzialità evocative di tatto, olfatto e gusto, ma anche dispositivi che acuiscono udito e vista, lo “spazio vuoto” che permette di intrecciare i diversi stimoli sensoriali in partiture progettate con cura. Le varie fasi e il risultato del laboratorio sono raccontati e analizzati tenendo in considerazione sia la prospettiva degli studenti, che hanno collaborato attivamente alla messa in scena come attori-operatori (i metaforici abitanti delle stanze del labirinto), sia il feedback degli spettatori-partecipanti, viaggiatori invitati a seguire una serie di indizi lungo un cammino che ne accresce la consapevolezza e li restituisce trasformati alla quotidianità del mondo esterno.

Il progetto "Punti di vista": storia di un esperimento sensoriale / Scaturro, Irene. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - STAMPA. - 111/112:(2016), pp. 105-118.

Il progetto "Punti di vista": storia di un esperimento sensoriale

SCATURRO, IRENE
2016

Abstract

The case study of the project Punti di vista introduces the research on sensorial language led by Colombian director and anthropologist Enrique Vargas and the theatre company Teatro de los Sentidos over a span of twenty years, and aimed to rediscover unmediated relationships among human beings. The synesthetic labyrinth devised during the workshop for visually impaired students of “La Sapienza” University of Rome shows how a theatrical process freed from the eyes’ preponderance may produce an enriched environment. Darkness and silence become means to awaken the sense of smell, touch and taste, and sharpen sight and hearing too, as both circumstances represent the “empty space” that makes it possible to develop complex sensorial patterns. The different stages and the result of the workshop are explored taking into account both the students’ perspective (as they are the metaphorical inhabitants of the labyrinth) and the feedback of audience members, who are considered as travellers, and encouraged to follow a journey conceived to increase their awareness of the world and modify their perception of everyday life.
2016
La ricerca pluridecennale della compagnia del Teatro de los Sentidos e del regista antropologo colombiano Enrique Vargas, basata sulla poetica dei sensi e sul recupero del rapporto intersoggettivo diretto, è introdotta attraverso il caso di studio del progetto Punti di vista, che ha condotto alla realizzazione di un percorso multisensoriale ambientato nei locali del Museo degli strumenti musicali di Roma. Il labirinto sinestetico sviluppato in seno al laboratorio che ha coinvolto gli studenti non vedenti della Sapienza Università di Roma mostra come la creazione teatrale, qui sottratta alla “tirannia” della visione, possa generare un ambiente arricchito. L’oscurità e il silenzio diventano il presupposto per risvegliare le potenzialità evocative di tatto, olfatto e gusto, ma anche dispositivi che acuiscono udito e vista, lo “spazio vuoto” che permette di intrecciare i diversi stimoli sensoriali in partiture progettate con cura. Le varie fasi e il risultato del laboratorio sono raccontati e analizzati tenendo in considerazione sia la prospettiva degli studenti, che hanno collaborato attivamente alla messa in scena come attori-operatori (i metaforici abitanti delle stanze del labirinto), sia il feedback degli spettatori-partecipanti, viaggiatori invitati a seguire una serie di indizi lungo un cammino che ne accresce la consapevolezza e li restituisce trasformati alla quotidianità del mondo esterno.
Teatro; ambiente
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il progetto "Punti di vista": storia di un esperimento sensoriale / Scaturro, Irene. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - STAMPA. - 111/112:(2016), pp. 105-118.
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