As A.M. Cirese himself has indicated, we can trace the origins of his mature thought (at least, of some of the major threads of his mature thought) back to his life and writings of the Mid-Fifties. In body and/or books, figures such as Croce, Gramsci, Levi, De Martino, met in that years, will be present in all his intellectual life. The book Cultura egemonica e culture subalterne, published in 1973 in his definitive version, represents the fulfillment of a task that Cirese assigned to himself: making the study of folklore in Italy an academic discipline as theoretically grounded as any other contemporary social science. The book is probably the best result achieved by any of the many Italian anthropologists who tried to enhance their discipline by dialoguing with Marxist social thought. But it appears to be also the tombstone for these efforts, not to be pursued anymore at such a high level in the decades to come.

L’articolo intende ragionare intorno alla genesi di Cultura egemonica e culture subalterne di A.M. Cirese e dare qualche valutazione sul suo ruolo nella storia degli studi demo-etno-antropologici italiani. Come ha detto lo stesso Cirese, è intorno alla metà degli anni Cinquanta che si viene ad articolare la sua riflessione nei termini che verranno a compimento un quindicennio più tardi, trovando espressione definitiva in Cultura egemonica. Il libro, con i suoi riferimenti largamente interdisciplinari e il dialogo con l’elaborazione teorica gramsciana, vuole farsi pietra angolare di un compito che Cirese si era assegnato: appaesare gli studi demologici italiani nella cosmopoli degli studi sociali e umanistici, e legittimarne l’esistenza come disciplina autonoma. Pietra miliare nel cammino teorico e accademico della demologia italiana, Cultura egemonica può essere visto anche, però, come la pietra che chiude un percorso di riflessioni, che non avranno sviluppi, aggiornamenti e continuazioni altrettanto significativi: la storia del libro ci consegna un libro di storia. Ma vivissima resta la lezione di metodo.

Cultura, egemonia, subalternità: le parole sono pietre? / Testa, Eugenio. - In: LARES. - ISSN 0023-8503. - STAMPA. - 81:2-3(2015), pp. 207-232.

Cultura, egemonia, subalternità: le parole sono pietre?

TESTA, Eugenio
2015

Abstract

As A.M. Cirese himself has indicated, we can trace the origins of his mature thought (at least, of some of the major threads of his mature thought) back to his life and writings of the Mid-Fifties. In body and/or books, figures such as Croce, Gramsci, Levi, De Martino, met in that years, will be present in all his intellectual life. The book Cultura egemonica e culture subalterne, published in 1973 in his definitive version, represents the fulfillment of a task that Cirese assigned to himself: making the study of folklore in Italy an academic discipline as theoretically grounded as any other contemporary social science. The book is probably the best result achieved by any of the many Italian anthropologists who tried to enhance their discipline by dialoguing with Marxist social thought. But it appears to be also the tombstone for these efforts, not to be pursued anymore at such a high level in the decades to come.
2015
L’articolo intende ragionare intorno alla genesi di Cultura egemonica e culture subalterne di A.M. Cirese e dare qualche valutazione sul suo ruolo nella storia degli studi demo-etno-antropologici italiani. Come ha detto lo stesso Cirese, è intorno alla metà degli anni Cinquanta che si viene ad articolare la sua riflessione nei termini che verranno a compimento un quindicennio più tardi, trovando espressione definitiva in Cultura egemonica. Il libro, con i suoi riferimenti largamente interdisciplinari e il dialogo con l’elaborazione teorica gramsciana, vuole farsi pietra angolare di un compito che Cirese si era assegnato: appaesare gli studi demologici italiani nella cosmopoli degli studi sociali e umanistici, e legittimarne l’esistenza come disciplina autonoma. Pietra miliare nel cammino teorico e accademico della demologia italiana, Cultura egemonica può essere visto anche, però, come la pietra che chiude un percorso di riflessioni, che non avranno sviluppi, aggiornamenti e continuazioni altrettanto significativi: la storia del libro ci consegna un libro di storia. Ma vivissima resta la lezione di metodo.
Demologia; Tradizioni popolari; Antropologia culturale
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Cultura, egemonia, subalternità: le parole sono pietre? / Testa, Eugenio. - In: LARES. - ISSN 0023-8503. - STAMPA. - 81:2-3(2015), pp. 207-232.
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