La definizione cronologica delle fortificazioni in opera poligonale delle città del Lazio meridionale (il “Lazio del calcare”, per utilizzare una definizione di Francesco Cifarelli della quale non potremo più fare a meno) continua ad oscillare, secondo differenti tendenze storiografiche, tra una non meglio precisata età arcaica ed una generica età medio-repubblicana, momento, quest’ultimo, al quale si vorrebbe riportare la definizione urbanistica della maggior parte degli abitati della regione. Nell’area indicata, il problema investe, come è noto, non solo le città latine, ma anche i centri che in epoca preromana appartennero ai territori ernici e volsci, precocemente romanizzati dalla fine del IV sec. in poi e dove simili apprestamenti difensivi risultano largamente impiegati .In questa sede, tuttavia, ci si limiterà ad esaminare sinteticamente quell’area del “Lazio del calcare” occupata dalle città latine dove il quadro storico di riferimento è ulteriormente complicato dall’esistenza di città considerate antichissime e annoverate tra le metropoli dei Prisci Latini (Praeneste, Tibur, Tusculum, Cora, quest’ultima a brevissima distanza dalla consorella Pometia e da Satricum) e di una serie di città di fondazione che l’annalistica romana datava con precisione tra il regno dell’ultimo dei Tarquini e l’affermazione del regime repubblicano (si tratta delle coloniae di Signia, Norba, Velitrae, Circei … fino alla più tarda Setia).

Le città del Lazio con mura poligonali. Questioni di cronologia e urbanistica / Palombi, Domenico; Gatti, Sandra. - STAMPA. - 7:(2016), pp. 233-249. (Intervento presentato al convegno Fortificazioni arcaiche del Latium vetus e dell’Etruria meridionale (IX-VI sec. a.C.). Stratigrafia, cronologia, urbanizzazione tenutosi a Rome; Italy).

Le città del Lazio con mura poligonali. Questioni di cronologia e urbanistica

Palombi, Domenico;
2016

Abstract

La definizione cronologica delle fortificazioni in opera poligonale delle città del Lazio meridionale (il “Lazio del calcare”, per utilizzare una definizione di Francesco Cifarelli della quale non potremo più fare a meno) continua ad oscillare, secondo differenti tendenze storiografiche, tra una non meglio precisata età arcaica ed una generica età medio-repubblicana, momento, quest’ultimo, al quale si vorrebbe riportare la definizione urbanistica della maggior parte degli abitati della regione. Nell’area indicata, il problema investe, come è noto, non solo le città latine, ma anche i centri che in epoca preromana appartennero ai territori ernici e volsci, precocemente romanizzati dalla fine del IV sec. in poi e dove simili apprestamenti difensivi risultano largamente impiegati .In questa sede, tuttavia, ci si limiterà ad esaminare sinteticamente quell’area del “Lazio del calcare” occupata dalle città latine dove il quadro storico di riferimento è ulteriormente complicato dall’esistenza di città considerate antichissime e annoverate tra le metropoli dei Prisci Latini (Praeneste, Tibur, Tusculum, Cora, quest’ultima a brevissima distanza dalla consorella Pometia e da Satricum) e di una serie di città di fondazione che l’annalistica romana datava con precisione tra il regno dell’ultimo dei Tarquini e l’affermazione del regime repubblicano (si tratta delle coloniae di Signia, Norba, Velitrae, Circei … fino alla più tarda Setia).
2016
Fortificazioni arcaiche del Latium vetus e dell’Etruria meridionale (IX-VI sec. a.C.). Stratigrafia, cronologia, urbanizzazione
lazio antico; mura; urbanistica
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Le città del Lazio con mura poligonali. Questioni di cronologia e urbanistica / Palombi, Domenico; Gatti, Sandra. - STAMPA. - 7:(2016), pp. 233-249. (Intervento presentato al convegno Fortificazioni arcaiche del Latium vetus e dell’Etruria meridionale (IX-VI sec. a.C.). Stratigrafia, cronologia, urbanizzazione tenutosi a Rome; Italy).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/968050
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