L'articolo costituisce un contributo ad un dibattito a più voci fra alcuni studioli di alto prestigio, esperti nella disciplina delle crisi d'impresa. L'autrice si sofferma in particolare sulle ragioni che spingono ad un ulteriore intervento riformatore sulla legge fallimentare, contenuta nel regio decreto n. 267/1942 e s'interroga su due istituti che sono stati al centro delle discussioni in seno alla Commissione ministeriale incaricata di redigere lo schema di disegno di legge delega per la riforma organica della disciplina della crisi e dell'insolvenza: precisamente sul concordato meramente liquidatorio, i.e. che esclude qualsiasi prospettiva di continuità aziendale, e sulle procedure di allerta, rivolte a favorire un intervento quanto più possibile tempestivo all'insorgere dei primi sintomi della crisi e tuttavia foriere di problematiche di non scarso rilievo, per esempi sotto il profili della probabile avversione dell'imprenditore ad adire percorsi che possano accendere un faro sulla precarietà della situazione finanziaria della sua impresa, in tal modo esponendo quest'ultima al rischio di n aggravamento della crisi (dovuto al diffondersi della notizia).
Osservazioni sul disegno di legge delega "per la riforma delle discipline della crisi d'impresa e dell'insolvenza" / Scognamiglio, Giuliana. - In: GIURISPRUDENZA COMMERCIALE. - ISSN 0390-2269. - STAMPA. - 43.5(2016), pp. 918-927.
Osservazioni sul disegno di legge delega "per la riforma delle discipline della crisi d'impresa e dell'insolvenza"
SCOGNAMIGLIO, Giuliana
2016
Abstract
L'articolo costituisce un contributo ad un dibattito a più voci fra alcuni studioli di alto prestigio, esperti nella disciplina delle crisi d'impresa. L'autrice si sofferma in particolare sulle ragioni che spingono ad un ulteriore intervento riformatore sulla legge fallimentare, contenuta nel regio decreto n. 267/1942 e s'interroga su due istituti che sono stati al centro delle discussioni in seno alla Commissione ministeriale incaricata di redigere lo schema di disegno di legge delega per la riforma organica della disciplina della crisi e dell'insolvenza: precisamente sul concordato meramente liquidatorio, i.e. che esclude qualsiasi prospettiva di continuità aziendale, e sulle procedure di allerta, rivolte a favorire un intervento quanto più possibile tempestivo all'insorgere dei primi sintomi della crisi e tuttavia foriere di problematiche di non scarso rilievo, per esempi sotto il profili della probabile avversione dell'imprenditore ad adire percorsi che possano accendere un faro sulla precarietà della situazione finanziaria della sua impresa, in tal modo esponendo quest'ultima al rischio di n aggravamento della crisi (dovuto al diffondersi della notizia).File | Dimensione | Formato | |
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