Questo lavoro si propone l’obiettivo di analizzare il modo in cui le narrazioni diplomatiche si sono adattate all’avvento del digi- tale impiegando, a sostegno di processi di autorappresentazione e nella costruzione delle cosiddette narrazioni strategiche (Mi- skimmon, O’Loughlin, Roselle, 2013) i social network sites. Allo stato attuale, sono molteplici le forme che uno stato può adoperare per in uenzare la politica internazionale poiché, accanto al tradizionale dibattito all’interno delle istituzioni transnazionali, e al canonico ricorso alle risorse materiali ( siche o economiche), si assiste all’aumento dell’importanza della comunicazione. Se è vero che il potere si costruisce anche mediante il racconto che si fa dello stesso (Castells, 2009), allora il controllo del usso mediatico delle informazioni che riguardano le proprie azioni e la propria identità è, oggi, un elemento di irrinunciabile de ni- zione del proprio ruolo e delle proprie aspirazioni. La ricerca inerente al composito rapporto tra media e politica internazionale si può dire ormai consolidata (seppure non sem- pre concorde) per quanto riguarda l’esplorazione delle rappresen- tazioni dei media broadcast. Difatti, si è sostenuto che i media fossero uno strumento attraverso il quale far ltrare le opinioni delle élite e il dibattito al loro interno: la loro funzione, in questo caso, è quello di mostrare la ricostruzione ‘u ciale’ delle vicende che riguardano le attività internazionali, considerandone la ri- spondenza alle intenzioni degli attori u ciali, fonti primarie di informazioni (Bennett, 1990; Entman, 2004; Mermin, 1999). Non appena si fa entrare nell’equazione lo scenario tecnologico, la questione inizia a emanciparsi dalla consonanza con la politica u ciale, considerando i media come attori in grado di fornire le proprie descrizioni al punto da condizionare il corso degli eventi (Gilboa, 2003, 2005b; Livingston, 1997; Robinson, 2002).
Media Diplomacy e narrazioni strategiche. Autorappresentazione dello Stato e attuazione della politica estera in rete / Anzera, Giuseppe; Massa, Alessandra. - STAMPA. - (2017), pp. 1-216.
Media Diplomacy e narrazioni strategiche. Autorappresentazione dello Stato e attuazione della politica estera in rete
ANZERA, GIUSEPPE;MASSA, ALESSANDRA
2017
Abstract
Questo lavoro si propone l’obiettivo di analizzare il modo in cui le narrazioni diplomatiche si sono adattate all’avvento del digi- tale impiegando, a sostegno di processi di autorappresentazione e nella costruzione delle cosiddette narrazioni strategiche (Mi- skimmon, O’Loughlin, Roselle, 2013) i social network sites. Allo stato attuale, sono molteplici le forme che uno stato può adoperare per in uenzare la politica internazionale poiché, accanto al tradizionale dibattito all’interno delle istituzioni transnazionali, e al canonico ricorso alle risorse materiali ( siche o economiche), si assiste all’aumento dell’importanza della comunicazione. Se è vero che il potere si costruisce anche mediante il racconto che si fa dello stesso (Castells, 2009), allora il controllo del usso mediatico delle informazioni che riguardano le proprie azioni e la propria identità è, oggi, un elemento di irrinunciabile de ni- zione del proprio ruolo e delle proprie aspirazioni. La ricerca inerente al composito rapporto tra media e politica internazionale si può dire ormai consolidata (seppure non sem- pre concorde) per quanto riguarda l’esplorazione delle rappresen- tazioni dei media broadcast. Difatti, si è sostenuto che i media fossero uno strumento attraverso il quale far ltrare le opinioni delle élite e il dibattito al loro interno: la loro funzione, in questo caso, è quello di mostrare la ricostruzione ‘u ciale’ delle vicende che riguardano le attività internazionali, considerandone la ri- spondenza alle intenzioni degli attori u ciali, fonti primarie di informazioni (Bennett, 1990; Entman, 2004; Mermin, 1999). Non appena si fa entrare nell’equazione lo scenario tecnologico, la questione inizia a emanciparsi dalla consonanza con la politica u ciale, considerando i media come attori in grado di fornire le proprie descrizioni al punto da condizionare il corso degli eventi (Gilboa, 2003, 2005b; Livingston, 1997; Robinson, 2002).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.