Biografia di Girolamo Dosi Carpi (28-12-1689 –Santa Croce presso Carpi 23. 11.1775) Nato a Carpi da nobile famiglia, si trasferisce a Roma giovanissimo (1704) dove studia dapprima legge e matematica e poi entra a far parte come allievo della scuola di architettura di Carlo Fontana. Nel 1725 partecipa al concorso clementino di architettura di I classe presso l’Accademia di S. Luca riportando il secondo premio con il progetto di un “Sepolcro per un principe di prima dignità ecclesiastica”. Nello stesso anno esegue la copia manoscritta della Descrizione dell’anfiteatro Flavio di Carlo Fontana, appena dato alle stampe all’Aia (1725), disegnando le tavole illustrative. Durante il pontificato di Benedetto XIII redige una Descrizione in prospettiva di tutte le fortezze e porti dello Stato della Chiesa. Nel 1738 lavora ad una Dissertazione sopra una conca di granito. Nel 1736 e nel 1741 partecipa a ricognizioni del Tribunale delle Strade, come architetto della società del terzo Ordine di S. Francesco di S. Maria in Aracoeli (1736) e di Filippo Maria Franchi (1741). Durante i pontificati di Clemente XII e Benedetto XIV Dosi sarebbe stato impegnato in numerose commissioni affidategli dai cardinali della Curia, che a tutt’oggi però non hanno ancora trovato conferme documentarie: a Roma, lavori nell’orto botanico e opere di restauro in S. Maria Maggiore; fuori Roma, lavori per Villa Cybo, la fortezza di Civita Castellana, il lazzaretto ad Ancona e le cattedrali di Albano e Velletri. Girolamo Dosi continua a lavorare per tutto il periodo “romano” nello studio della famiglia Fontana e probabilmente non firma mai lavori e progetti in prima persona. Entrato a far parte dello studio al tempo di Carlo Fontana, Dosi sembra non intraprendere, dopo la morte del maestro (1714), una carriera autonoma, continuando a servire prima i nipoti Girolamo e Carlo Stefano, poi l’ultimo erede della famiglia Fontana, Mauro, morto nel 1767. L’anno dopo Dosi ritorna a Carpi portando con sé manoscritti e disegni della sua esperienza romana, in parte ancora conservati al Museo Civico di Carpi, che attestano notevoli qualità di disegnatore ( tra questi, due vedute di Roma raffiguranti Campo Vaccino, una veduta del castello di Bracciano, il progetto di una fontana monumentale a pianta circolare e il prospetto di un edificio pubblico con fontana). Nonostante la tarda età, viene interpellato dalla Fabbriceria del Duomo per un consulto tecnico, insieme all’architetto ducale Pietro Termanini (Modena -1709/1795), sulla staticità della nuova cupola progettata dall’architetto carpigiano Carlo Lugli; i due, verificati i segnali di cedimento della struttura, decidono per l’abbattimento di un terzo della struttura (1770). L’architetto ottuagenario elabora anche una serie di disegni progettuali (1769) rimasti ineseguiti per la ristrutturazione della vecchia chiesa parrocchiale di S. Croce, luogo del forese carpigiano presso la quale era andato a risiedere nel casino di proprietà della famiglia.

Dosi, Girolamo / Tabarrini, Marisa. - In: STUDI SUL SETTECENTO ROMANO. - ISSN 1124-3910. - STAMPA. - 22:(2006), pp. 264-265.

Dosi, Girolamo

TABARRINI, Marisa
2006

Abstract

Biografia di Girolamo Dosi Carpi (28-12-1689 –Santa Croce presso Carpi 23. 11.1775) Nato a Carpi da nobile famiglia, si trasferisce a Roma giovanissimo (1704) dove studia dapprima legge e matematica e poi entra a far parte come allievo della scuola di architettura di Carlo Fontana. Nel 1725 partecipa al concorso clementino di architettura di I classe presso l’Accademia di S. Luca riportando il secondo premio con il progetto di un “Sepolcro per un principe di prima dignità ecclesiastica”. Nello stesso anno esegue la copia manoscritta della Descrizione dell’anfiteatro Flavio di Carlo Fontana, appena dato alle stampe all’Aia (1725), disegnando le tavole illustrative. Durante il pontificato di Benedetto XIII redige una Descrizione in prospettiva di tutte le fortezze e porti dello Stato della Chiesa. Nel 1738 lavora ad una Dissertazione sopra una conca di granito. Nel 1736 e nel 1741 partecipa a ricognizioni del Tribunale delle Strade, come architetto della società del terzo Ordine di S. Francesco di S. Maria in Aracoeli (1736) e di Filippo Maria Franchi (1741). Durante i pontificati di Clemente XII e Benedetto XIV Dosi sarebbe stato impegnato in numerose commissioni affidategli dai cardinali della Curia, che a tutt’oggi però non hanno ancora trovato conferme documentarie: a Roma, lavori nell’orto botanico e opere di restauro in S. Maria Maggiore; fuori Roma, lavori per Villa Cybo, la fortezza di Civita Castellana, il lazzaretto ad Ancona e le cattedrali di Albano e Velletri. Girolamo Dosi continua a lavorare per tutto il periodo “romano” nello studio della famiglia Fontana e probabilmente non firma mai lavori e progetti in prima persona. Entrato a far parte dello studio al tempo di Carlo Fontana, Dosi sembra non intraprendere, dopo la morte del maestro (1714), una carriera autonoma, continuando a servire prima i nipoti Girolamo e Carlo Stefano, poi l’ultimo erede della famiglia Fontana, Mauro, morto nel 1767. L’anno dopo Dosi ritorna a Carpi portando con sé manoscritti e disegni della sua esperienza romana, in parte ancora conservati al Museo Civico di Carpi, che attestano notevoli qualità di disegnatore ( tra questi, due vedute di Roma raffiguranti Campo Vaccino, una veduta del castello di Bracciano, il progetto di una fontana monumentale a pianta circolare e il prospetto di un edificio pubblico con fontana). Nonostante la tarda età, viene interpellato dalla Fabbriceria del Duomo per un consulto tecnico, insieme all’architetto ducale Pietro Termanini (Modena -1709/1795), sulla staticità della nuova cupola progettata dall’architetto carpigiano Carlo Lugli; i due, verificati i segnali di cedimento della struttura, decidono per l’abbattimento di un terzo della struttura (1770). L’architetto ottuagenario elabora anche una serie di disegni progettuali (1769) rimasti ineseguiti per la ristrutturazione della vecchia chiesa parrocchiale di S. Croce, luogo del forese carpigiano presso la quale era andato a risiedere nel casino di proprietà della famiglia.
2006
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Dosi, Girolamo / Tabarrini, Marisa. - In: STUDI SUL SETTECENTO ROMANO. - ISSN 1124-3910. - STAMPA. - 22:(2006), pp. 264-265.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/961386
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