The statues of female draped fi gures today on display again in the theatre of Hierapolis are both high-quality specimens of imperial-period sculpture from Asia Minor. Although the two sculptures have received little attention in archaeological literature, they are considered to be very original revivals of earlier prototypes, which were reused as prestigious decor elements in the Severan-period rebuilding of the scenae frons. The sculpture in the south aedicula can be identifi ed as an early imperial copy of a late Hellenistic creation on formal and stylistic grounds. On the basis of comparison with two further unusual specimens from Miletus (2nd cent. BC) and Aphrodisias (Severan period) which Andreas Linfert has recognized as replicas of a known type, the Hierapolis specimen, which is the best preserved, can be traced back to a common prototype from Pergamene art production. The original can be linked via precise iconographic correspondences with a series from Smyrna (the so-called priestesses of Demeter) and hence traced back convincingly to a known Pergamene cult statue of Demeter. The richly sculpted, high-quality fi gure in the north aedicula displays at fi rst sight several structural similarities with the known type of Fortuna Braccio Nuovo, i.e. an imperial-period revival of a late classical prototype which in almost all replicas is reproduced as a personifi cation of Fortuna/Tyche with cornucopia and rudder. The sole exceptions are the specimen from Hierapolis (Trajanic-Hadrianic) and its replica from Hadrian’s Villa (possibly displayed as an evocation of the famous Charoneia of the Maeander valley), whose gestures and attributes are especially conspicuous: the covered head with fringed veil, the gesture of anakalypsis, the presence of the torch; only in the case of the Hierapolis statue is the representation of the infulae recognizable as a sacred attribute. Iconographic analysis along with the new discoveries relating to the cult of Pluto and Kore at the Ploutonion of Hierapolis permit the joint identifi cation of the draped statues from Hierapolis and Tivoli as Kore-Persephone. It may be said that the decision to display the venerable, tradition-rich statues of the deities Demeter and Kore-Persephone in the new scenae frons was intended to accentuate the religious and cultural memory of the Holy City

Le statue femminili panneggiate che sono oggi nuovamente esposte nel teatro di Hierapolis dopo il suo restauro, costituiscono certamente due esempi di alto livello qualitativo della plastica microasiatica di età imperiale. Sebbene tutte e due le sculture non sono state oggetto di particolare attenzione negli studi specialistici, esse sono da considerarsi delle riprese del tutto originali di modelli precedenti poi riutilizzati nel prestigioso arredo della nuova scaenae frons di età severiana. Dal punto di vista formale e stilistico la prima statua acefale nella edicola sud è da considerarsi chiaramente come copia primo imperiale di una creazione originale della plastica tardoellenistica. Sulla base di due altri eccezionali confronti da Mileto (II sec. a.C.) e da Aphrodisia (età severiana), i quali furono già riconosciuti da Andreas Linfert come repliche di un tipo molto famoso, anche il terzo esemplare di Hierapolis, il meglio conservato, rimanda all’esistenza di un prototipo comune all’interno della produzione artistica pergamena. In relazione all’interpretazione dell’originale precise corrispondenze iconografi che rilevate all’interno della famosa serie della c. d. Sacerdotesse di Demetra di Smirne riconducono convincentemente ad una famosa statua di culto di Demetra di ambito pergameno. Riguardo alla seconda statua esposta nella edicola nord, caratterizzata da un ricco panneggio e da un’elevata qualità esecutiva, numerose corrispondenze permettono di riconoscervi a prima vista il famoso tipo della c. d. Fortuna Braccio Nuovo: si tratta di una ripresa di età imperiale di un prototipo tardoclassico, che in quasi tutte le repliche riproduce la personifi cazione di Fortuna/Tyche con cornucopia e timone. Le uniche eccezioni sono costituite proprio dall’esemplare di Hierapolis (traianeo-adrianea) e da una sua eclatante replica preveniente da Villa Adriana (forse evocativa dei famosi charonia della Valle del Meandro), come mostrano chiaramente la testa con velo frangiato, il gesto dell’anakalypsis, la presenza della fi accola; solo per la statua di Hierapolis è riconoscibile la rara rappresentazione delle infulae come attributo sacrale. L’analisi iconografi ca e la nuova documentazione relativa al culto di Plutone e Kore nel Ploutonion di Hierapolis permettono di concludere per entrambe le statue panneggiate di Hierapolis e Tivoli una comune rappresentazione di Kore-Persephone. In conclusione, le venerabili e antiche immagini divine di Demetra e Kore-Persephone evocavano nel nuovo teatro severiano con particolare suggestione la memoria religiosa e culturale della Città Sacra.

Le statue di Demetra e Kore-Persephone nel teatro di Hierapolis / Galli, Marco. - In: ISTANBULER MITTEILUNGEN. - ISSN 0341-9142. - STAMPA. - 66:(2016), pp. -161.

Le statue di Demetra e Kore-Persephone nel teatro di Hierapolis

GALLI, MARCO
2016

Abstract

The statues of female draped fi gures today on display again in the theatre of Hierapolis are both high-quality specimens of imperial-period sculpture from Asia Minor. Although the two sculptures have received little attention in archaeological literature, they are considered to be very original revivals of earlier prototypes, which were reused as prestigious decor elements in the Severan-period rebuilding of the scenae frons. The sculpture in the south aedicula can be identifi ed as an early imperial copy of a late Hellenistic creation on formal and stylistic grounds. On the basis of comparison with two further unusual specimens from Miletus (2nd cent. BC) and Aphrodisias (Severan period) which Andreas Linfert has recognized as replicas of a known type, the Hierapolis specimen, which is the best preserved, can be traced back to a common prototype from Pergamene art production. The original can be linked via precise iconographic correspondences with a series from Smyrna (the so-called priestesses of Demeter) and hence traced back convincingly to a known Pergamene cult statue of Demeter. The richly sculpted, high-quality fi gure in the north aedicula displays at fi rst sight several structural similarities with the known type of Fortuna Braccio Nuovo, i.e. an imperial-period revival of a late classical prototype which in almost all replicas is reproduced as a personifi cation of Fortuna/Tyche with cornucopia and rudder. The sole exceptions are the specimen from Hierapolis (Trajanic-Hadrianic) and its replica from Hadrian’s Villa (possibly displayed as an evocation of the famous Charoneia of the Maeander valley), whose gestures and attributes are especially conspicuous: the covered head with fringed veil, the gesture of anakalypsis, the presence of the torch; only in the case of the Hierapolis statue is the representation of the infulae recognizable as a sacred attribute. Iconographic analysis along with the new discoveries relating to the cult of Pluto and Kore at the Ploutonion of Hierapolis permit the joint identifi cation of the draped statues from Hierapolis and Tivoli as Kore-Persephone. It may be said that the decision to display the venerable, tradition-rich statues of the deities Demeter and Kore-Persephone in the new scenae frons was intended to accentuate the religious and cultural memory of the Holy City
2016
Le statue femminili panneggiate che sono oggi nuovamente esposte nel teatro di Hierapolis dopo il suo restauro, costituiscono certamente due esempi di alto livello qualitativo della plastica microasiatica di età imperiale. Sebbene tutte e due le sculture non sono state oggetto di particolare attenzione negli studi specialistici, esse sono da considerarsi delle riprese del tutto originali di modelli precedenti poi riutilizzati nel prestigioso arredo della nuova scaenae frons di età severiana. Dal punto di vista formale e stilistico la prima statua acefale nella edicola sud è da considerarsi chiaramente come copia primo imperiale di una creazione originale della plastica tardoellenistica. Sulla base di due altri eccezionali confronti da Mileto (II sec. a.C.) e da Aphrodisia (età severiana), i quali furono già riconosciuti da Andreas Linfert come repliche di un tipo molto famoso, anche il terzo esemplare di Hierapolis, il meglio conservato, rimanda all’esistenza di un prototipo comune all’interno della produzione artistica pergamena. In relazione all’interpretazione dell’originale precise corrispondenze iconografi che rilevate all’interno della famosa serie della c. d. Sacerdotesse di Demetra di Smirne riconducono convincentemente ad una famosa statua di culto di Demetra di ambito pergameno. Riguardo alla seconda statua esposta nella edicola nord, caratterizzata da un ricco panneggio e da un’elevata qualità esecutiva, numerose corrispondenze permettono di riconoscervi a prima vista il famoso tipo della c. d. Fortuna Braccio Nuovo: si tratta di una ripresa di età imperiale di un prototipo tardoclassico, che in quasi tutte le repliche riproduce la personifi cazione di Fortuna/Tyche con cornucopia e timone. Le uniche eccezioni sono costituite proprio dall’esemplare di Hierapolis (traianeo-adrianea) e da una sua eclatante replica preveniente da Villa Adriana (forse evocativa dei famosi charonia della Valle del Meandro), come mostrano chiaramente la testa con velo frangiato, il gesto dell’anakalypsis, la presenza della fi accola; solo per la statua di Hierapolis è riconoscibile la rara rappresentazione delle infulae come attributo sacrale. L’analisi iconografi ca e la nuova documentazione relativa al culto di Plutone e Kore nel Ploutonion di Hierapolis permettono di concludere per entrambe le statue panneggiate di Hierapolis e Tivoli una comune rappresentazione di Kore-Persephone. In conclusione, le venerabili e antiche immagini divine di Demetra e Kore-Persephone evocavano nel nuovo teatro severiano con particolare suggestione la memoria religiosa e culturale della Città Sacra.
Hierapolis; scultura; teatro; Demetra; Kore
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Le statue di Demetra e Kore-Persephone nel teatro di Hierapolis / Galli, Marco. - In: ISTANBULER MITTEILUNGEN. - ISSN 0341-9142. - STAMPA. - 66:(2016), pp. -161.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/961251
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