Pietanze in versi: umanesimo islamico in un banchetto califfale a Baghdad nel X secolo

Viene qui presentata la traduzione italiana di un lungo brano del grande testo storico geografico di al-Mas‘ūdī, Muruj al-dhahab, che descrive un banchetto tenutosi a Baghdad alla corte del califfo al-Mustakfī (944-946). Durante questo banchetto, il califfo invitò i suoi commensali a recitare poemi concernenti differenti tipi di pietanze, che sarebbero poi state preparate e servite in tavola dai cuochi di palazzo. La lunga sequenza di poemi di autori vari (Ibn al-Mu‘tazz, Mahmud b al-Husayn Kushajim, Ibn al-Rumi, Ishaq b. Ibrahim al-Mawsili, Muhammad b. al-Wazir, Abu Nuwas), è l’occasione per una prima riflessione su un genere letterario ancora poco studiato (le ta’miyyat, secondo il neologismo coniato da Geert Jan van Gelder) e su alcuni aspetti della cultura umanistica nella Baghdad del X secolo. Qui l’arte della gastronomia si inseriva in una filosofia di vita complessiva, che univa i piaceri del corpo a quelli dello spirito, specialmente nelle occasioni di sapiente convivialità costituite dai banchetti.