In Italy, archaeological resources and green areas are often abundantly present in our cities, but not always accessible, and appropriately valued. The issue is not topical, because the reflections on cultural heritage and landscape cyclically rekindle the political and expert debate in our country. However, we are left if not at the starting point, always too far behind to be satisfied, because one of the main problems we face is the fact that we should be able not only to preserve, but to enjoy the historical and natural heritage. The right to the city, mentioned by Lefebvre, can be translated into quality of the urban public space, sustainable mobility, accessibility to places, to culture in all its multifaceted forms, including the most educated, but also mass culture. From these preliminary considerations it was initiated a research project on archaeological landscapes that addressed the issues of heritage and green protected areas as resources to revitalize and redevelop the city, following the 2011 UNESCO recommendations for the «Historic Urban Landscape» that aimed to integrate the heritage and its vulnerability in the broader context of the growth of the cities.

In Italia, archeologia e aree verdi sono risorse spesso abbondantemente presenti nelle nostre città, ma non sempre fruibili, o appropriatamente valorizzate. Il tema non è di attualità, perché le riflessioni sui beni culturali e paesaggistici riaccendono ciclicamente il dibattito politico e specialistico nel nostro Paese. Tuttavia, ci ritroviamo se non proprio al punto di partenza, sempre troppo indietro per essere appagati, perché uno dei problemi principali che dobbiamo affrontare è il fatto che dovremmo essere capaci non solo di custodire, ma di godere del patrimonio storico e naturalistico che abbiamo ereditato. Si tratta di quel diritto alla città di cui parlava Lefebvre, che oggi è diritto alla qualità dell'urbano, allo spazio pubblico, alla mobilità sostenibile, all'accessibilità ai luoghi, alla cultura nelle sue sfaccettate forme che comprende quella più colta, ma anche la cultura di massa. Da queste considerazioni preliminari ha preso avvio un progetto di ricerca sui paesaggi dell'archeologia che ha voluto affrontare un ragionamento capace di considerare le questioni del patrimonio e delle aree verdi tutelate come risorse per rilanciare e riqualificare le città.

Lo spazio pubblico tra memoria dell’antico e città del futuro / Capuano, Alessandra. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - 151:Gennaio - Aprile(2017), pp. 18-26.

Lo spazio pubblico tra memoria dell’antico e città del futuro

CAPUANO, Alessandra
2017

Abstract

In Italy, archaeological resources and green areas are often abundantly present in our cities, but not always accessible, and appropriately valued. The issue is not topical, because the reflections on cultural heritage and landscape cyclically rekindle the political and expert debate in our country. However, we are left if not at the starting point, always too far behind to be satisfied, because one of the main problems we face is the fact that we should be able not only to preserve, but to enjoy the historical and natural heritage. The right to the city, mentioned by Lefebvre, can be translated into quality of the urban public space, sustainable mobility, accessibility to places, to culture in all its multifaceted forms, including the most educated, but also mass culture. From these preliminary considerations it was initiated a research project on archaeological landscapes that addressed the issues of heritage and green protected areas as resources to revitalize and redevelop the city, following the 2011 UNESCO recommendations for the «Historic Urban Landscape» that aimed to integrate the heritage and its vulnerability in the broader context of the growth of the cities.
2017
In Italia, archeologia e aree verdi sono risorse spesso abbondantemente presenti nelle nostre città, ma non sempre fruibili, o appropriatamente valorizzate. Il tema non è di attualità, perché le riflessioni sui beni culturali e paesaggistici riaccendono ciclicamente il dibattito politico e specialistico nel nostro Paese. Tuttavia, ci ritroviamo se non proprio al punto di partenza, sempre troppo indietro per essere appagati, perché uno dei problemi principali che dobbiamo affrontare è il fatto che dovremmo essere capaci non solo di custodire, ma di godere del patrimonio storico e naturalistico che abbiamo ereditato. Si tratta di quel diritto alla città di cui parlava Lefebvre, che oggi è diritto alla qualità dell'urbano, allo spazio pubblico, alla mobilità sostenibile, all'accessibilità ai luoghi, alla cultura nelle sue sfaccettate forme che comprende quella più colta, ma anche la cultura di massa. Da queste considerazioni preliminari ha preso avvio un progetto di ricerca sui paesaggi dell'archeologia che ha voluto affrontare un ragionamento capace di considerare le questioni del patrimonio e delle aree verdi tutelate come risorse per rilanciare e riqualificare le città.
archeologia; spazio pubblico; architettura; paesaggio; patrimonio; città
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Lo spazio pubblico tra memoria dell’antico e città del futuro / Capuano, Alessandra. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - 151:Gennaio - Aprile(2017), pp. 18-26.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/957216
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