Il primo romanzo di Mehdi Charef, "Le Thé au harem d'Archi Ahmed", trasposto successivamente anche nella versione cinematografica con regia dell'autore stesso, rappresenta la base emblematica della realtà identitaria e conflittuale delle seconde generazioni francesi di origine magrebina. Madijd, il protagonista adolescente, vive in una periferia dell'Ile-de-France, in uno dei tantissimi alloggi popolari di cemento costruiti nell'immediato secondo dopoguerra. Attraverso una rappresentazione descrittiva e narrativa multireferenziale, Charef mette le basi dei diversi aspetti conflittuali, evidenziati successivamente da altri autori dell'ambientazione "beur": il rimpianto delle origini, gli scontri e i confronti generazionali in seno alla famiglia, il conflitto identitario e soprattutto le difficoltà linguistiche dell'essere "sulla soglia" di due realtà. Uno dei discorsi sottesi è soprattutto l'impossibilità di inserimento nella realtà francese e il confronto con la prima generazione di quei padri che hanno contribuito alla ricostruzione della Francia, In realtà, attraverso la denegazione conflittuale, Charef costituisce una nuova realtà referenziale, dov'è soprattutto la modalità dell'"essere" e del "poter fare" che costituisce il nuovo spazio esistenziale del soggetto.
Espaces, identité et mise en forme passionnelle dans "Le thé au harem d'Archi Ahmed" de Mehdi Charef / Salerni, Paola. - STAMPA. - (2016), pp. 177-214. - COLLECTION VERTIGE DE LA LANGUE.
Espaces, identité et mise en forme passionnelle dans "Le thé au harem d'Archi Ahmed" de Mehdi Charef
SALERNI, Paola
2016
Abstract
Il primo romanzo di Mehdi Charef, "Le Thé au harem d'Archi Ahmed", trasposto successivamente anche nella versione cinematografica con regia dell'autore stesso, rappresenta la base emblematica della realtà identitaria e conflittuale delle seconde generazioni francesi di origine magrebina. Madijd, il protagonista adolescente, vive in una periferia dell'Ile-de-France, in uno dei tantissimi alloggi popolari di cemento costruiti nell'immediato secondo dopoguerra. Attraverso una rappresentazione descrittiva e narrativa multireferenziale, Charef mette le basi dei diversi aspetti conflittuali, evidenziati successivamente da altri autori dell'ambientazione "beur": il rimpianto delle origini, gli scontri e i confronti generazionali in seno alla famiglia, il conflitto identitario e soprattutto le difficoltà linguistiche dell'essere "sulla soglia" di due realtà. Uno dei discorsi sottesi è soprattutto l'impossibilità di inserimento nella realtà francese e il confronto con la prima generazione di quei padri che hanno contribuito alla ricostruzione della Francia, In realtà, attraverso la denegazione conflittuale, Charef costituisce una nuova realtà referenziale, dov'è soprattutto la modalità dell'"essere" e del "poter fare" che costituisce il nuovo spazio esistenziale del soggetto.File | Dimensione | Formato | |
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