Excavations carried out by the Superintendency of Ostia between 1998 and 2002 in the area of the railway station of Ostia Antica have brought to light a series of funerary structures, dwellings and a circular trench, whose edges were lined with a double wall of amphorae and at whose base was found the remains of a wooden waterwheel. Such a find suggests that the structure was part of a reclamation project with the amphorae used to drain the groundwater, as has been documented in other contexts around Ostia. The 335 individual amphorae have undergone typological and epigraphic study. The results suggest the trench was dug in the Augustan period and used up until the second century A.D. In order to determine the origin of the amphorae, 18 representative samples underwent mineralogical, petrographic and chemical analyses. The results point to three principal groups originating in the Betic, Tarraconensian and Italic regions, and suggest that most of the amphoric materials are of Hispanic origin. Specifically, archaeometric analysis places the workshops where the Betic amphorae were produced in the Valle del Guadalquivir and the area around Cádiz, those of the Tarraconensian amphorae on the northern coast of Catalonia, and the Italic ones on the Latin-Campanian coast (with a few examples from the Adriatic). In addition to these areas, the analyses have identified Sicily as another area of importance.

Scavi condotti dalla Soprintendenza di Ostia tra il 1998 e il 2002 all’interno e all’esterno della stazione ferroviaria di Ostia Antica hanno portato alla luce una serie di strutture funerarie, ambienti abitativi e una fossa circolare, le cui pareti erano rivestite da un doppio filare di anfore e che sul fondo conservava i resti lignei di una ruota idraulica del tipo “a cassetta”. Tale rinvenimento ha permesso di ipotizzare che la struttura fosse destinata a operazioni di bonifica e le anfore fossero utilizzate per il drenaggio del terreno. Numerosi sono gli esempi, in ambito italiano e in particolare nel territorio ostiense, di tale uso delle anfore. É stato effettuato lo studio tipologico e epigrafico delle 335 anfore individuate. I risultati ottenuti hanno consentito di datare la fossa all’età augustea, con un utilizzo della struttura che prosegue fino alla metà del II secolo d.C. Tale risultato ben si relaziona con la datazione proposta per il contesto anforico della Longarina simile per quantità e tipi anforici rinvenuti. Per determinare l’origine delle anfore, accanto allo studio tipologico-epigrafico, sono state eseguite, in una prima fase, l’analisi macroscopica degli impasti e, in seguito, una serie di analisi mineralogico-petrografiche e chimiche su 18 campioni prelevati dalle produzioni maggiormente rappresentative del contesto. I risultati consistono nel riconoscimento di tre principali gruppi di origine relativi a diverse aree delle regioni Betica, Tarraconense e Italica, e indicano l’origine ispanica della maggioranza del materiale anforico rinvenuto. Nello specifico, le analisi archeometriche hanno permesso di localizzare le officine produttrici delle anfore betiche ritrovate nel contesto nella Valle del Guadalquivir e nell’area di Cadice, le officine produttrici delle anfore tarraconesi nella costa centro settentrionale della Catalogna e le officine produttrici delle anfore italiche nell’area campano-laziale e, in minor misura, adriatica. Oltre a queste aree, grazie alle analisi è stato possibile riconoscere anche un’ulteriore area di importazione dalla Sicilia.

Le anfore del contesto augusteo della ruota idraulica di Ostia Antica: archeologia e archeometria / Olcese, GLORIA ANGELA; Cau Ontiveros, Miguel Ángel; Fantuzzi, Leandro; Razza, Andrea; Surace, DOMENICO Michele; Tsantini, Evanthia. - In: ARCHEOLOGIA CLASSICA. - ISSN 0391-8165. - STAMPA. - (2017).

Le anfore del contesto augusteo della ruota idraulica di Ostia Antica: archeologia e archeometria

OLCESE, GLORIA ANGELA;Razza, Andrea;SURACE, DOMENICO Michele;
2017

Abstract

Excavations carried out by the Superintendency of Ostia between 1998 and 2002 in the area of the railway station of Ostia Antica have brought to light a series of funerary structures, dwellings and a circular trench, whose edges were lined with a double wall of amphorae and at whose base was found the remains of a wooden waterwheel. Such a find suggests that the structure was part of a reclamation project with the amphorae used to drain the groundwater, as has been documented in other contexts around Ostia. The 335 individual amphorae have undergone typological and epigraphic study. The results suggest the trench was dug in the Augustan period and used up until the second century A.D. In order to determine the origin of the amphorae, 18 representative samples underwent mineralogical, petrographic and chemical analyses. The results point to three principal groups originating in the Betic, Tarraconensian and Italic regions, and suggest that most of the amphoric materials are of Hispanic origin. Specifically, archaeometric analysis places the workshops where the Betic amphorae were produced in the Valle del Guadalquivir and the area around Cádiz, those of the Tarraconensian amphorae on the northern coast of Catalonia, and the Italic ones on the Latin-Campanian coast (with a few examples from the Adriatic). In addition to these areas, the analyses have identified Sicily as another area of importance.
2017
Scavi condotti dalla Soprintendenza di Ostia tra il 1998 e il 2002 all’interno e all’esterno della stazione ferroviaria di Ostia Antica hanno portato alla luce una serie di strutture funerarie, ambienti abitativi e una fossa circolare, le cui pareti erano rivestite da un doppio filare di anfore e che sul fondo conservava i resti lignei di una ruota idraulica del tipo “a cassetta”. Tale rinvenimento ha permesso di ipotizzare che la struttura fosse destinata a operazioni di bonifica e le anfore fossero utilizzate per il drenaggio del terreno. Numerosi sono gli esempi, in ambito italiano e in particolare nel territorio ostiense, di tale uso delle anfore. É stato effettuato lo studio tipologico e epigrafico delle 335 anfore individuate. I risultati ottenuti hanno consentito di datare la fossa all’età augustea, con un utilizzo della struttura che prosegue fino alla metà del II secolo d.C. Tale risultato ben si relaziona con la datazione proposta per il contesto anforico della Longarina simile per quantità e tipi anforici rinvenuti. Per determinare l’origine delle anfore, accanto allo studio tipologico-epigrafico, sono state eseguite, in una prima fase, l’analisi macroscopica degli impasti e, in seguito, una serie di analisi mineralogico-petrografiche e chimiche su 18 campioni prelevati dalle produzioni maggiormente rappresentative del contesto. I risultati consistono nel riconoscimento di tre principali gruppi di origine relativi a diverse aree delle regioni Betica, Tarraconense e Italica, e indicano l’origine ispanica della maggioranza del materiale anforico rinvenuto. Nello specifico, le analisi archeometriche hanno permesso di localizzare le officine produttrici delle anfore betiche ritrovate nel contesto nella Valle del Guadalquivir e nell’area di Cadice, le officine produttrici delle anfore tarraconesi nella costa centro settentrionale della Catalogna e le officine produttrici delle anfore italiche nell’area campano-laziale e, in minor misura, adriatica. Oltre a queste aree, grazie alle analisi è stato possibile riconoscere anche un’ulteriore area di importazione dalla Sicilia.
Archeologia della produzione, archeometria, Ostia antica
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Le anfore del contesto augusteo della ruota idraulica di Ostia Antica: archeologia e archeometria / Olcese, GLORIA ANGELA; Cau Ontiveros, Miguel Ángel; Fantuzzi, Leandro; Razza, Andrea; Surace, DOMENICO Michele; Tsantini, Evanthia. - In: ARCHEOLOGIA CLASSICA. - ISSN 0391-8165. - STAMPA. - (2017).
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