La ricerca ha come oggetto l’analisi filologica e lessicale del trattato pedagogico “Tongyou Jiaoyu 童幼教育 (L’educazione dei giovani, c.1632)”, scritto in epoca tardo Ming dal gesuita italiano Alfonso Vagnone (1568-1640). Il testo, suddiviso in due volumi, per un totale di venti capitoli e oltre trentamila caratteri, presenta le tappe fondamentali dell’educazione giovanile, integrando precetti della pedagogia europea di epoca classica e rinascimentale nel contesto filosofico e culturale della Cina di fine dinastia Ming. Pur non avendo goduto di un’ampia fortuna letteraria al pari ad esempio delle opere di due eminenti confratelli di Vagnone, Matteo Ricci (1552 – 1610) e Giulio Aleni (1582 – 1649), il “Tongyou Jiaoyu 童幼教育” rappresenta il più antico prodotto delle relazioni sino-occidentali in ambito pedagogico, essendo stato inoltre utilizzato come uno degli strumenti per la riforma morale della comunità dello Shanxi del XVI secolo. Forse proprio a causa della posizione geopolitica della provincia dove il “Tongyou Jiaoyu 童幼教育” fu inizialmente diffuso, più isolata rispetto ai grandi centri del potere e della cultura come Pechino e Nanchino, il trattato fu quasi completamente ignorato dagli studi accademici del settore. L'indagine è stata finalizzata ad evidenziare i punti di contatto e di rottura del “Tongyou Jiaoyu 童幼教育” con le tradizioni pedagogiche dell’Europa e della Cina; ha inoltre avuto l’obiettivo di individuare, attraverso l’analisi lessicale, la presenza di neologismi ed adattamenti interculturali di termini o precetti occidentali; infine, si è posta lo scopo di accertare l’eventuale influenza del trattato di Vagnone nel panorama culturale cinese dei secoli XVII e XVIII, sia come materiale edificante finalizzato all’auto-coltivazione, sia come promotore di tendenze linguistiche. I principali meriti del lavoro riguardano senz’altro l’aver saputo combinare la propria formazione classica con la lunga esperienza di sinologa, per intraprendere un’indagine multidisciplinare su un testo di indubbia complessità, senza tralasciare nessun approccio analitico. Tra le innovazioni della presente ricerca, meritano particolare menzione l’aver fornito la prima traduzione completa e annotata dal cinese all’inglese del “Tongyou Jiaoyu 童幼教育”, l’approfondimento riservato allo studio delle fonti occidentali e cinesi dell’opera e la dettagliata indagine lessicale divisa per ambiti semantici, questioni spesso trattate solo marginalmente dagli studi di settore.
Alfonso Vagnone S.J.’s “Tongyou Jiaoyu 童幼教育 (On the Education of Children)”: a literary bridge between Chinese and Western pedagogy / Falato, Giulia. - (2017 Apr 07).
Alfonso Vagnone S.J.’s “Tongyou Jiaoyu 童幼教育 (On the Education of Children)”: a literary bridge between Chinese and Western pedagogy
FALATO, GIULIA
07/04/2017
Abstract
La ricerca ha come oggetto l’analisi filologica e lessicale del trattato pedagogico “Tongyou Jiaoyu 童幼教育 (L’educazione dei giovani, c.1632)”, scritto in epoca tardo Ming dal gesuita italiano Alfonso Vagnone (1568-1640). Il testo, suddiviso in due volumi, per un totale di venti capitoli e oltre trentamila caratteri, presenta le tappe fondamentali dell’educazione giovanile, integrando precetti della pedagogia europea di epoca classica e rinascimentale nel contesto filosofico e culturale della Cina di fine dinastia Ming. Pur non avendo goduto di un’ampia fortuna letteraria al pari ad esempio delle opere di due eminenti confratelli di Vagnone, Matteo Ricci (1552 – 1610) e Giulio Aleni (1582 – 1649), il “Tongyou Jiaoyu 童幼教育” rappresenta il più antico prodotto delle relazioni sino-occidentali in ambito pedagogico, essendo stato inoltre utilizzato come uno degli strumenti per la riforma morale della comunità dello Shanxi del XVI secolo. Forse proprio a causa della posizione geopolitica della provincia dove il “Tongyou Jiaoyu 童幼教育” fu inizialmente diffuso, più isolata rispetto ai grandi centri del potere e della cultura come Pechino e Nanchino, il trattato fu quasi completamente ignorato dagli studi accademici del settore. L'indagine è stata finalizzata ad evidenziare i punti di contatto e di rottura del “Tongyou Jiaoyu 童幼教育” con le tradizioni pedagogiche dell’Europa e della Cina; ha inoltre avuto l’obiettivo di individuare, attraverso l’analisi lessicale, la presenza di neologismi ed adattamenti interculturali di termini o precetti occidentali; infine, si è posta lo scopo di accertare l’eventuale influenza del trattato di Vagnone nel panorama culturale cinese dei secoli XVII e XVIII, sia come materiale edificante finalizzato all’auto-coltivazione, sia come promotore di tendenze linguistiche. I principali meriti del lavoro riguardano senz’altro l’aver saputo combinare la propria formazione classica con la lunga esperienza di sinologa, per intraprendere un’indagine multidisciplinare su un testo di indubbia complessità, senza tralasciare nessun approccio analitico. Tra le innovazioni della presente ricerca, meritano particolare menzione l’aver fornito la prima traduzione completa e annotata dal cinese all’inglese del “Tongyou Jiaoyu 童幼教育”, l’approfondimento riservato allo studio delle fonti occidentali e cinesi dell’opera e la dettagliata indagine lessicale divisa per ambiti semantici, questioni spesso trattate solo marginalmente dagli studi di settore.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi dottorato Falato
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