During a meeting of the Research group of the University of Vienna “Lukács in the context of European culture” in Budapest I found in the Lukács archive a letter to Hans Mayer of June 19th, 1961, which we reproduce here. Lukács aims to clarify his intellectual relationship with Brecht and to specify that the sense of the debate on literature of 1938 was essentially a political one. The literary theoretical positions of the writers corresponded to the political positions of the fractions of Soviet Union Communist Party. Hans Mayer meant that Lukács’ literary and cultural political positions were the opposite of Brecht’s position. Lukács uses the strange term “single-track of dialectic” meaning a one-dimensional interpretation of Karl Marx. Stalinisms corresponds to that “single-track”. Lukács’ and Brecht’s literary and political positions were the opposite of this “single-track of dialectic” : two “divergent parallel”, i.e. two different but parallel ways to escape theoretically and politically from the Stalinism. Both claim a “multiple-track of dialectic”, i.e. the possibility to interpret Marx’ theory in a different a more flexible way than the dogmatism used by Stalin and by the Soviet Union Communist Party. What can be read out behind the lines of this letter is just Lukács’ aim to defend his intellectual and political autonomy from the directives of the Communist Party. In the moment in which he was busy “with other things” i.e. writing his Aesthetic, he demanded a philosophical independence and he did not want to negotiate with the Communist Party’s functionaries. He would like to be counted among the most important representatives of the “ideological pluralism”. Key words : Lukács letter to Hans Mayer, Brecht, Art and Politics, single-track of dialectics, Dogmatismus/Pluralismus interpreting Marx

Durante un convegno a Budapest del gruppo di ricerca dell’Università di Vienna “Lukács in the context of European culture” ho trovato nell’archivio Lukács una lettera inedita del filosofo ungherese a Hans Mayer del giugno 1961 che viene qui riprodotta. Lukács intende chiarire la sua relazione intellettuale con Brecht e vuole specificare che il senso del cosiddetto “dibattito sull’espressionismo”, avvenuto tra il 1934 e il 1938, era essenzialmente di natura politica. Le posizioni teorico-letterarie corrispondevano alle posizioni politiche delle varie correnti interne al partito comunista dell’Unione Sovietica. Hans Mayer riteneva che le posizioni teorico-letterarie e politiche di Lukács fossero in contrapposizione con quelle di Brecht. Lukács usa la strana definizione “dialettica a binario unico” intendendo con questo un’interpretazione univoca di Marx. Le posizioni teoriche e politiche di Lukács e Brecht in realtà si opponevano a questa “dialettica a senso unico”: erano due “parallele divergenti” cioè due vie per sottrarsi teoricamente e politicamente allo stalinismo. Ambedue rivendicavano una “dialettica a molti sensi”, cioè la possibilità di interpretare la teoria di Marx in modo flessibile e diverso dal dogmatismo di Stalin e del partito comunista sovietico. Tra le righe di questa lettera si può leggere la volontà di Lukács di difendere la sua autonomia intellettuale e politica dalle direttive del partito comunista. Nel momento in cui egli era “impegnato in altre faccende”, ossia nella stesura della sua Estetica, rivendicava un’autonomia filosofica e non voleva più negoziare con i funzionari di partito. Voleva essere annoverato tra i maggiori rappresentanti del “pluralismo ideologico”.

Die “Eingleisigkeit” der Dialektik. Ein Rückblick auf die Auffassung des Verhältnisses Kunst-Politik bei Brecht und Lukács / Ponzi, Mauro. - In: LINKS. - ISSN 1594-5359. - STAMPA. - 16:(2016), pp. 17-24.

Die “Eingleisigkeit” der Dialektik. Ein Rückblick auf die Auffassung des Verhältnisses Kunst-Politik bei Brecht und Lukács

PONZI, Mauro
2016

Abstract

During a meeting of the Research group of the University of Vienna “Lukács in the context of European culture” in Budapest I found in the Lukács archive a letter to Hans Mayer of June 19th, 1961, which we reproduce here. Lukács aims to clarify his intellectual relationship with Brecht and to specify that the sense of the debate on literature of 1938 was essentially a political one. The literary theoretical positions of the writers corresponded to the political positions of the fractions of Soviet Union Communist Party. Hans Mayer meant that Lukács’ literary and cultural political positions were the opposite of Brecht’s position. Lukács uses the strange term “single-track of dialectic” meaning a one-dimensional interpretation of Karl Marx. Stalinisms corresponds to that “single-track”. Lukács’ and Brecht’s literary and political positions were the opposite of this “single-track of dialectic” : two “divergent parallel”, i.e. two different but parallel ways to escape theoretically and politically from the Stalinism. Both claim a “multiple-track of dialectic”, i.e. the possibility to interpret Marx’ theory in a different a more flexible way than the dogmatism used by Stalin and by the Soviet Union Communist Party. What can be read out behind the lines of this letter is just Lukács’ aim to defend his intellectual and political autonomy from the directives of the Communist Party. In the moment in which he was busy “with other things” i.e. writing his Aesthetic, he demanded a philosophical independence and he did not want to negotiate with the Communist Party’s functionaries. He would like to be counted among the most important representatives of the “ideological pluralism”. Key words : Lukács letter to Hans Mayer, Brecht, Art and Politics, single-track of dialectics, Dogmatismus/Pluralismus interpreting Marx
2016
Durante un convegno a Budapest del gruppo di ricerca dell’Università di Vienna “Lukács in the context of European culture” ho trovato nell’archivio Lukács una lettera inedita del filosofo ungherese a Hans Mayer del giugno 1961 che viene qui riprodotta. Lukács intende chiarire la sua relazione intellettuale con Brecht e vuole specificare che il senso del cosiddetto “dibattito sull’espressionismo”, avvenuto tra il 1934 e il 1938, era essenzialmente di natura politica. Le posizioni teorico-letterarie corrispondevano alle posizioni politiche delle varie correnti interne al partito comunista dell’Unione Sovietica. Hans Mayer riteneva che le posizioni teorico-letterarie e politiche di Lukács fossero in contrapposizione con quelle di Brecht. Lukács usa la strana definizione “dialettica a binario unico” intendendo con questo un’interpretazione univoca di Marx. Le posizioni teoriche e politiche di Lukács e Brecht in realtà si opponevano a questa “dialettica a senso unico”: erano due “parallele divergenti” cioè due vie per sottrarsi teoricamente e politicamente allo stalinismo. Ambedue rivendicavano una “dialettica a molti sensi”, cioè la possibilità di interpretare la teoria di Marx in modo flessibile e diverso dal dogmatismo di Stalin e del partito comunista sovietico. Tra le righe di questa lettera si può leggere la volontà di Lukács di difendere la sua autonomia intellettuale e politica dalle direttive del partito comunista. Nel momento in cui egli era “impegnato in altre faccende”, ossia nella stesura della sua Estetica, rivendicava un’autonomia filosofica e non voleva più negoziare con i funzionari di partito. Voleva essere annoverato tra i maggiori rappresentanti del “pluralismo ideologico”.
arte e politica; Lukács e Brecht; lettera inedita; realismo e avanguardia; marxismo
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Die “Eingleisigkeit” der Dialektik. Ein Rückblick auf die Auffassung des Verhältnisses Kunst-Politik bei Brecht und Lukács / Ponzi, Mauro. - In: LINKS. - ISSN 1594-5359. - STAMPA. - 16:(2016), pp. 17-24.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/951106
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