Fin dal 2005, c'è stato un moltiplicarsi nei media di articoli, inchieste e dossier sul fenomeno, allora del tutto inedito, di una precoce sessualità esibita, nello specifico, dai preadolescenti italiani. Prostituzione in classe fin dalle scuole medie, violenze di gruppo fra dodicenni, scambio fra minori (o fra minori e adulti) di foto e filmati pedopornografici prodotti “in proprio”, inclusa la vendita di tale materiale da parte dei minori per ottenere beni o denaro. Il grande clamore sollevato dalle prime inchieste ha garantito al fenomeno una notevole copertura mediatica, che però non sembrava sufficientemente sostenuta dai fatti. A leggere le numerose inchieste della stampa si sarebbe portati a pensare che la sessualizzazione sia rampante e pervasiva, ma i giornalisti sono lontani dal proporre spiegazioni organiche, ma sono necessari precisi strumenti teorici per poter identificare il fenomeno e darne ragione. Si è quindi offerta la sfida di analizzare come i preadolescenti italiani si rapportino oggi alla sessualità e come le nuove tecnologie di comunicazione entrino in contatto con questo rapporto. Cosa pensano i preadolescenti stessi della precoce sessualizzazione dell'infanzia? È possibile che i preadolescenti italiani abbiano cominciato a usare il sesso in modo strumentale, al di fuori delle relazioni di coppia, per ottenere in cambio soldi e beni di lusso? Perché lo fanno? Come utilizzano le nuove tecnologie di comunicazione? Che ruolo hanno i social network nella loro vita? Tramite questionari e interviste in 4 scuole media statali di Roma si è gettato uno sguardo nel senso soggettivo che i comportamenti sessualizzati hanno per chi li agisce: i preadolescenti. Le loro parole e azioni sono conseguenza diretta non di un generico stato di "disagio sociale", quanto piuttosto delle rappresentazioni di genere che hanno interiorizzato. I comportamenti sessualizzati che hanno raccontato sono parte della loro socialità e associati a strumenti che usano tutti i giorni per comunicare, intrecciare rapporti, segnalarsi agli altri come individui.

Modelli di genere e sessualizzazione dell'infanzia nel mondo 2.0 / Cotrona, Francesco. - (2015 Dec 10).

Modelli di genere e sessualizzazione dell'infanzia nel mondo 2.0

COTRONA, FRANCESCO
10/12/2015

Abstract

Fin dal 2005, c'è stato un moltiplicarsi nei media di articoli, inchieste e dossier sul fenomeno, allora del tutto inedito, di una precoce sessualità esibita, nello specifico, dai preadolescenti italiani. Prostituzione in classe fin dalle scuole medie, violenze di gruppo fra dodicenni, scambio fra minori (o fra minori e adulti) di foto e filmati pedopornografici prodotti “in proprio”, inclusa la vendita di tale materiale da parte dei minori per ottenere beni o denaro. Il grande clamore sollevato dalle prime inchieste ha garantito al fenomeno una notevole copertura mediatica, che però non sembrava sufficientemente sostenuta dai fatti. A leggere le numerose inchieste della stampa si sarebbe portati a pensare che la sessualizzazione sia rampante e pervasiva, ma i giornalisti sono lontani dal proporre spiegazioni organiche, ma sono necessari precisi strumenti teorici per poter identificare il fenomeno e darne ragione. Si è quindi offerta la sfida di analizzare come i preadolescenti italiani si rapportino oggi alla sessualità e come le nuove tecnologie di comunicazione entrino in contatto con questo rapporto. Cosa pensano i preadolescenti stessi della precoce sessualizzazione dell'infanzia? È possibile che i preadolescenti italiani abbiano cominciato a usare il sesso in modo strumentale, al di fuori delle relazioni di coppia, per ottenere in cambio soldi e beni di lusso? Perché lo fanno? Come utilizzano le nuove tecnologie di comunicazione? Che ruolo hanno i social network nella loro vita? Tramite questionari e interviste in 4 scuole media statali di Roma si è gettato uno sguardo nel senso soggettivo che i comportamenti sessualizzati hanno per chi li agisce: i preadolescenti. Le loro parole e azioni sono conseguenza diretta non di un generico stato di "disagio sociale", quanto piuttosto delle rappresentazioni di genere che hanno interiorizzato. I comportamenti sessualizzati che hanno raccontato sono parte della loro socialità e associati a strumenti che usano tutti i giorni per comunicare, intrecciare rapporti, segnalarsi agli altri come individui.
10-dic-2015
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Tesi dottorato Cotrona

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