Le occasioni mancate di Alfredo Lambertucci

2016 will be the 20th anniversary of Alfredo Lambertucci's death. According to many scholars and colleagues, and among them is also Carlo Melograni, his architectural work, though not very copious in terms of effectively built structures, should receive "a larger appreciation within a national context, the same it spontaneously received in Rome and in those places where he taught and worked". Some of the works he realised, alone or with other architects, are well known; in those years sector press published almost exclusively built works, whereas the projects that did not reach the building stage were ignored. Many of Lambertucci's projects remained on the paper, some of them were studied up to the working drawings. Among these "missed opportunities" three have a greater relevance both for their architectural quality and for the appreciation they received by the few who knew them (Melograni, Bruschi, De Licio). They are the project for the Retirement Home in Macerata, 1969, a softer version of English neo-brutalism, the competition's entry for the Multifunctional Cultural Centre of Messina, 1976, and the Town Hall of Artena, 1980. These projects propose a new poetical realism, an abstract version of the typological and morphological studies of those years. Lambertucci operated a personal synthesis, rich in terms of shapes and original compared to the Italian context.

Nel 2016 saranno vent'anni che Alfredo Lambertucci è morto. A detta di molti, e fra questi è utile ricordare Carlo Melograni, la produzione architettonica, ancorchè non copiosissima di realizzazioni, meriterebbe "di riscuotere anche a livello nazionale l'apprezzamento che è venuto del tutto naturale riconoscergli a Roma e nei luoghi dove ha insegnato e costruito". Alcune opere che Lambertucci, da solo o con colleghi, ha realizzato sono abbastanza note; erano gli anni in la pubblicistica si dedicava quasi esclusivamente alle già numerose opere costruite, tralasciando del tutto i progetti che non arrivavano al cantiere. Molte sono le sue architetturesono restate sulla carta, alcune studiate sino agli esecutivi. Tra queste "occasioni mancate" tre in particolare assumono rilevanza sia per la qualità che hanno, sia per gli importanti apprezzamenti che hanno ricevuto dai pochi che le hanno conosciute (Carlo Melograni, Arnaldo Bruschi, Luciano De Licio). Si tratta del progetto per la Casa per anziani a Macerata del 1969, una versione domestica del neobrutalismo inglese, della proposta di concorso per il Centro culturale polifunzionale di Messina, 1976, e del Municipio di Artena, 1980; sono progetti che propongono un nuovo poetico realismo, una versione astratta degli studi tipologici e morfologici di quegli anni, una sintesi personalissima e figurativamente ricca oltre che originale rispetto al panorama italiano.