"Amor supera tutto". il valore politico dei sentimenti nel teatro di Antonio Simone Sografi

The contribution aims to enhance, through the theatrical work of A. S. Sografi, at least a part of our eighteenth-century minor literature. A production considered, up to the present day, mostly transitional, conventional and in style, devoid of a genuine consonance with the European spirit of Enlightenment and later with the ideals of the Great Revolution. In fact, however, the Sografi theater also witnesses the process of transforming the collective sensibility that involves, as is well known, especially the European elites in the second half of the century, documenting a different way of thinking, feeling and living. In particular a pièce of our here examined, Il matrimonio democratico, a farce represented at the Teatro Civico di Venezia in July 1797 and then replicated on many other stages of free Italy, made explicit the sense of the new political value arising from the consciousness of individual feelings. In this way, Giulietta and Tonino, the protagonists of the stage story, because of the dignity of their love, were ready to redefine empirically, according to their own conjunctural needs, the community norms and customs. The new liberating political philosophy, carried on the bayonets of the Armée d'Italie, seemed to be able to interpret and translate into a law the need for emancipation that arose, in the author's opinion, spontaneous and widespread throughout Veneto society. Civil society thus became the center of transformation. The ancient Filangier dream seemed to come true: "the court of the opinion", political freedom, determined the laws, defined the forms and the structures of an unprecedented idea of ​​state. Therefore, Il matrimonio democratico explained the political and cultural motivations that determined, on the literary level, with the formal and substantial rupture of the traditional kind of 'contrasted love', a narrative scheme in vogue since the days of Ovid and Terence, the shipwreck of a conception of the world. The rapid recognition, on this occasion, of the great eighteenth-century European theater, then of the Italian one, together with the examination of some disappointing patriotic comedies represented on the stages of the peninsula in the 'democratic' triennium 1796-'99, allows to grasp in the farce of Sografi the first clear Italian testimony in this regard.

Il contributo intende valorizzare, tramite l’opera teatrale di A. S. Sografi, almeno una parte della nostra letteratura minore settecentesca. Una produzione considerata, sino ai nostri giorni, per lo più di transizione, convenzionale e di maniera, priva di un’autentica consonanza con lo spirito europeo dei Lumi e in seguito con gli ideali della Grande Rivoluzione. Di fatto invece anche il teatro di Sografi testimonia il processo di trasformazione della sensibilità collettiva che coinvolge, com’è ormai noto, soprattutto le élites europee nella seconda metà del secolo, documentando un diverso modo di pensare, di sentire e di vivere. In particolare una pièce del nostro qui esaminata, Il matrimonio democratico, una farsa rappresentata al Teatro Civico di Venezia nel luglio 1797 e poi replicata su molti altri palcoscenici dell’Italia libera, esplicitava il senso del nuovo valore politico scaturito dalla coscienza dei sentimenti individuali. In tal modo, Giulietta e Tonino, i protagonisti della vicenda scenica, in ragione della dignità del loro amore, erano pronti a ridefinire empiricamente, secondo le proprie necessità congiunturali, le norme e le consuetudini comunitarie. La nuova filosofia politica liberatrice, portata sulle baionette de l’Armée d’Italie, sembrava poter interpretare e tradurre in forma di legge il bisogno di emancipazione che sorgeva, a parere dell’autore, spontaneo e diffuso in tutta la società veneta. La società civile diveniva così il centro motore della trasformazione. Pareva realizzarsi l’antico sogno filangieriano: “il tribunale dell’opinione”, la libertà politica, determinava le leggi, definiva le forme e gli assetti di una inedita idea di stato. Pertanto Il matrimonio democratico esplicitava le motivazioni politiche e culturali che determinarono, sul piano letterario, con la rottura formale e sostanziale del genere tradizionale dell’‘amore contrastato’, uno schema narrativo in voga sin dai tempi di Ovidio e Terenzio, il naufragio di una concezione del mondo. La rapida ricognizione, compiuta in questa occasione, del grande teatro europeo settecentesco, poi di quello italiano, insieme all’esame di alcune deludenti commedie patriottiche rappresentate sui palcoscenici della penisola nel triennio ‘democratico’ 1796-‘99, consente di cogliere nella farsa di Sografi la prima limpida testimonianza italiana a riguardo.