Il lavoro di ricerca sul progetto venezuelano d’El Sistema con approccio quali-quantitativo affronta un fenomeno poco conosciuto, che arriva e si adatta anche in Italia, su quasi tutto il territorio nazionale, a partire dal 2010, e punta alla costruzione di una rete di orchestre giovanili e alla diffusione, ad ampio raggio, dell’educazione musicale gratuita. Esso rappresenta una novità anche in Italia, soprattutto per il numero di bambini coinvolti e per l’idea di ‘rete’ da creare tra le diverse realtà locali. Ad oggi in Venezuela il dispositivo in esame coinvolge 400.000 soggetti, in Italia esistono 49 Nuclei che coinvolgono individui di età compresa tra i 3 e i 25 anni, raggiungendo diverse centinaia di soggetti. Lo studio di dottorato, dopo una dettagliata presentazione storico-politica del dispositivo, riflette criticamente sulle sue dimensioni pedagogiche: il collettivo-orchestrale come ‘nuova condizione’ di apprendimento ed esperienza in senso lato, le sue implicazioni, caratteristiche ed organizzazione; la dimensione spirituale della musica e sua forza coesiva; la sperimentazione didattica unita alle più grandi tradizioni metodologiche occidentali, e al dialogo ‘implicito’ che con esse si instaura, in particolare col metodo Suzuki; alcuni degli aspetti che fanno d’ES un progetto efficace; le criticità e i dissensi che sono nati in merito al modello originario e al suo adattamento e alla sua diffusione nel mondo. La ricerca di tipo esplorativo-conoscitivo si sviluppa con un disegno a due fasi. La prima, di ‘ricerca descrittiva’, è finalizzata a ‘mappare’ El Sistema in Italia: una ricognizione della ‘popolazione’ (distribuzione e caratteristiche dei Nuclei) capace di ‘fotografare’ la situazione italiana, di conoscerne l’organizzazione e le dinamiche. Le domande di ricerca, infatti, riguardano l’organizzazione nazionale e sono finalizzate alla conoscenza del processo che ha portato alla nascita e allo sviluppo del progetto venezuelano in Italia: chi sono, cioè, gli enti propulsori; quale il modo con cui viene gestito e da chi; quali le caratteristiche dei Nuclei. La seconda fase, di ‘studio di casi multipli’, prevede lo studio e il monitoraggio, in chiave longitudinale, di quattro gruppi orchestrali, scelti secondo una serie di requisiti definiti in fase di studio dei dati ottenuti dalla prima fase della ricerca. In particolare, questa seconda fase si propone un versante descrittivo di ciascun Nucleo, dal punto di vista logistico, organizzativo, didattico. Un ulteriore livello di ricerca sviluppa un disegno ‘quasi sperimentale’, a due gruppi, per verificare l’impatto d’El Sistema nel creare e mantenere ‘senso di comunità in un contesto di apprendimento’. Il piano longitudinale di analisi ha comportato due somministrazioni (pre/post): la seconda, a distanza di un anno dalla prima, per verificare il cambiamento nei ragazzi dopo un anno di attività in orchestra. Il costrutto di ‘senso di comunità in un contesto di apprendimento’ è stato identificato in due dimensioni: - la ‘connessione’ tra i ragazzi (scambio e reciprocità); - l’interazione all’interno della comunità finalizzata alla comprensione e la misura in cui gli obiettivi dell’apprendimento vengono soddisfatti all’interno del contesto classe. Lo strumento utilizzato per verificare la suddetta ipotesi è la Classroom Community Scale (2002) di Alfred P. Rovai.

“El Sistema” in Italia: studio di casi multipli dell’adattamento del progetto venezuelano delle orchestre giovanili in quattro ‘nuclei’ italiani / Borghese, MICHELA CHIARA. - (2017 Feb 07).

“El Sistema” in Italia: studio di casi multipli dell’adattamento del progetto venezuelano delle orchestre giovanili in quattro ‘nuclei’ italiani

BORGHESE, MICHELA CHIARA
07/02/2017

Abstract

Il lavoro di ricerca sul progetto venezuelano d’El Sistema con approccio quali-quantitativo affronta un fenomeno poco conosciuto, che arriva e si adatta anche in Italia, su quasi tutto il territorio nazionale, a partire dal 2010, e punta alla costruzione di una rete di orchestre giovanili e alla diffusione, ad ampio raggio, dell’educazione musicale gratuita. Esso rappresenta una novità anche in Italia, soprattutto per il numero di bambini coinvolti e per l’idea di ‘rete’ da creare tra le diverse realtà locali. Ad oggi in Venezuela il dispositivo in esame coinvolge 400.000 soggetti, in Italia esistono 49 Nuclei che coinvolgono individui di età compresa tra i 3 e i 25 anni, raggiungendo diverse centinaia di soggetti. Lo studio di dottorato, dopo una dettagliata presentazione storico-politica del dispositivo, riflette criticamente sulle sue dimensioni pedagogiche: il collettivo-orchestrale come ‘nuova condizione’ di apprendimento ed esperienza in senso lato, le sue implicazioni, caratteristiche ed organizzazione; la dimensione spirituale della musica e sua forza coesiva; la sperimentazione didattica unita alle più grandi tradizioni metodologiche occidentali, e al dialogo ‘implicito’ che con esse si instaura, in particolare col metodo Suzuki; alcuni degli aspetti che fanno d’ES un progetto efficace; le criticità e i dissensi che sono nati in merito al modello originario e al suo adattamento e alla sua diffusione nel mondo. La ricerca di tipo esplorativo-conoscitivo si sviluppa con un disegno a due fasi. La prima, di ‘ricerca descrittiva’, è finalizzata a ‘mappare’ El Sistema in Italia: una ricognizione della ‘popolazione’ (distribuzione e caratteristiche dei Nuclei) capace di ‘fotografare’ la situazione italiana, di conoscerne l’organizzazione e le dinamiche. Le domande di ricerca, infatti, riguardano l’organizzazione nazionale e sono finalizzate alla conoscenza del processo che ha portato alla nascita e allo sviluppo del progetto venezuelano in Italia: chi sono, cioè, gli enti propulsori; quale il modo con cui viene gestito e da chi; quali le caratteristiche dei Nuclei. La seconda fase, di ‘studio di casi multipli’, prevede lo studio e il monitoraggio, in chiave longitudinale, di quattro gruppi orchestrali, scelti secondo una serie di requisiti definiti in fase di studio dei dati ottenuti dalla prima fase della ricerca. In particolare, questa seconda fase si propone un versante descrittivo di ciascun Nucleo, dal punto di vista logistico, organizzativo, didattico. Un ulteriore livello di ricerca sviluppa un disegno ‘quasi sperimentale’, a due gruppi, per verificare l’impatto d’El Sistema nel creare e mantenere ‘senso di comunità in un contesto di apprendimento’. Il piano longitudinale di analisi ha comportato due somministrazioni (pre/post): la seconda, a distanza di un anno dalla prima, per verificare il cambiamento nei ragazzi dopo un anno di attività in orchestra. Il costrutto di ‘senso di comunità in un contesto di apprendimento’ è stato identificato in due dimensioni: - la ‘connessione’ tra i ragazzi (scambio e reciprocità); - l’interazione all’interno della comunità finalizzata alla comprensione e la misura in cui gli obiettivi dell’apprendimento vengono soddisfatti all’interno del contesto classe. Lo strumento utilizzato per verificare la suddetta ipotesi è la Classroom Community Scale (2002) di Alfred P. Rovai.
7-feb-2017
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Tesi dottorato Borghese

Open Access dal 03/04/2019

Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/937984
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