China is a complex country with a very defined cultural tradition. However, the recent, huge social and economic transformations have caused an interruption in the transmission of the thousand-year old cultural tradition, urging major changes. ‘Heritage’ and ‘authenticity’ are key concepts whose interpretation has changed over the last century, attracting interest on architectural conservation. Actually there is an intense debate surrounding the concept of heritage authenticity in China, which underlines the cultural differences between the East and the West and takes a critical stance against the Western vision of this notion. Some major restoration projects have started to acknowledge and respect traces from all historical periods as important indicators of the value of architecture by a thorough evaluation of the historic, artistic, scholarly, and social values of the heritage site, but often local governments adopted a particular understanding of ‘authenticity’ to standardise, certify and legitimise their heritage practices. However the rising passion for heritage preservation contrast with a number of current events: the urban demolitions and reconstructions all around the country; tourism development which leads to damage at some heritage sites. Compared with international standards, chinese heritage actors have a murkier distinction between what is ‘preserved and authentic’, and what is ‘reconstructed and copied’. When chinese styles of thinking and behaviour are understood better, a more balanced attitude towards chinese heritage concepts and practices can be developed.

La partecipazione, tra il 2007 e il 2012, ad alcuni accordi di collaborazione internazionale tra istituzioni italiane e cinesi, ha costituito, per me, un’interessante occasione di conoscenza. Da sempre, il pensiero asiatico ha associato alla conservazione la volontà di trasmettere alle generazioni successive un’idea, un complesso di segni o codici architettonici piuttosto che la realtà materiale di una costruzione. Il bisogno di ordinare i propri atteggiamenti in una serie di norme definite corrisponde, dunque, a una necessità propria della Cina che si è riverberata, a vario titolo, pure nel campo della tutela. Tuttavia, le recenti, enormi, trasformazioni della realtà sociale ed economica hanno provocato un’interruzione nella millenaria trasmissione della tradizione culturale antica, sollecitando grandi e repentini cambiamenti. Tutto ciò ha condotto, almeno in ambito accademico, a una considerazione crescente nei confronti della conservazione e del restauro delle testimonianze materiali, oltre che a una nuova attenzione nei riguardi delle elaborazioni culturali maturate in ambito europeo. Per non incorrere nell’equivoco di uno sterile autoreferenzialismo, considerata l’intrinseca complessità del confronto tra pensieri così lontani, ritengo possa essere utile indagare alcuni degli aspetti peculiari della tradizione culturale cinese in tema di restauro. Patrimonio, autenticità e tradizione sono alcuni dei concetti chiave che identificano questo processo di trasformazione. Nonostante lo scarto, evidente, che ancora si registra tra le intenzioni dichiarate e la prassi operativa, gli ultimi cento anni della storia cinese testimoniano dei diversi tentativi condotti, attraverso leggi, regolamenti, creazioni di istituzioni ed esempi pratici, per giungere alla formulazione di una più organica politica di tutela della propria eredità culturale. La questione dell’autenticità e del suo apprezzamento, centrale nel dibattito sulla tutela, si è applicata per secoli ai testi scritti e alle opere d’arte, ma l’estensione della medesima nozione alle strutture edilizie è relativamente recente. Il concetto di immaterialità e di memoria, così presente nella cultura orientale e slegato dalle testimonianze oggettive del proprio passato, ancora condiziona la riflessione in materia. Parimenti è opportuno interrogarsi sul concetto di patrimonio, la cui origine è da rintracciarsi agli inizi del XX secolo, con l’avvio di testi giuridici e di istituzioni finalizzate alla protezione, corroborata poi dalla pionieristica attività della Società di studi sulle costruzioni cinesi (1930), che ha contribuito alla formulazione del concetto scientifico di ‘monumento storico’ cinese; ma che solo negli ultimi decenni si è imposto nel dibattito nazionale come punto di partenza nella definizione di un atteggiamento realmente nuovo.

Patrimonio, autenticità e tradizione nella cultura cinese del XXI secolo / Ercolino, Maria Grazia. - STAMPA. - (2017), pp. 350-359.

Patrimonio, autenticità e tradizione nella cultura cinese del XXI secolo

ERCOLINO, Maria Grazia
2017

Abstract

China is a complex country with a very defined cultural tradition. However, the recent, huge social and economic transformations have caused an interruption in the transmission of the thousand-year old cultural tradition, urging major changes. ‘Heritage’ and ‘authenticity’ are key concepts whose interpretation has changed over the last century, attracting interest on architectural conservation. Actually there is an intense debate surrounding the concept of heritage authenticity in China, which underlines the cultural differences between the East and the West and takes a critical stance against the Western vision of this notion. Some major restoration projects have started to acknowledge and respect traces from all historical periods as important indicators of the value of architecture by a thorough evaluation of the historic, artistic, scholarly, and social values of the heritage site, but often local governments adopted a particular understanding of ‘authenticity’ to standardise, certify and legitimise their heritage practices. However the rising passion for heritage preservation contrast with a number of current events: the urban demolitions and reconstructions all around the country; tourism development which leads to damage at some heritage sites. Compared with international standards, chinese heritage actors have a murkier distinction between what is ‘preserved and authentic’, and what is ‘reconstructed and copied’. When chinese styles of thinking and behaviour are understood better, a more balanced attitude towards chinese heritage concepts and practices can be developed.
2017
RICerca/REStauro. Sezione 1C. Questioni teoriche. Storia e geografia del restauro
978-88-7140-764-7
La partecipazione, tra il 2007 e il 2012, ad alcuni accordi di collaborazione internazionale tra istituzioni italiane e cinesi, ha costituito, per me, un’interessante occasione di conoscenza. Da sempre, il pensiero asiatico ha associato alla conservazione la volontà di trasmettere alle generazioni successive un’idea, un complesso di segni o codici architettonici piuttosto che la realtà materiale di una costruzione. Il bisogno di ordinare i propri atteggiamenti in una serie di norme definite corrisponde, dunque, a una necessità propria della Cina che si è riverberata, a vario titolo, pure nel campo della tutela. Tuttavia, le recenti, enormi, trasformazioni della realtà sociale ed economica hanno provocato un’interruzione nella millenaria trasmissione della tradizione culturale antica, sollecitando grandi e repentini cambiamenti. Tutto ciò ha condotto, almeno in ambito accademico, a una considerazione crescente nei confronti della conservazione e del restauro delle testimonianze materiali, oltre che a una nuova attenzione nei riguardi delle elaborazioni culturali maturate in ambito europeo. Per non incorrere nell’equivoco di uno sterile autoreferenzialismo, considerata l’intrinseca complessità del confronto tra pensieri così lontani, ritengo possa essere utile indagare alcuni degli aspetti peculiari della tradizione culturale cinese in tema di restauro. Patrimonio, autenticità e tradizione sono alcuni dei concetti chiave che identificano questo processo di trasformazione. Nonostante lo scarto, evidente, che ancora si registra tra le intenzioni dichiarate e la prassi operativa, gli ultimi cento anni della storia cinese testimoniano dei diversi tentativi condotti, attraverso leggi, regolamenti, creazioni di istituzioni ed esempi pratici, per giungere alla formulazione di una più organica politica di tutela della propria eredità culturale. La questione dell’autenticità e del suo apprezzamento, centrale nel dibattito sulla tutela, si è applicata per secoli ai testi scritti e alle opere d’arte, ma l’estensione della medesima nozione alle strutture edilizie è relativamente recente. Il concetto di immaterialità e di memoria, così presente nella cultura orientale e slegato dalle testimonianze oggettive del proprio passato, ancora condiziona la riflessione in materia. Parimenti è opportuno interrogarsi sul concetto di patrimonio, la cui origine è da rintracciarsi agli inizi del XX secolo, con l’avvio di testi giuridici e di istituzioni finalizzate alla protezione, corroborata poi dalla pionieristica attività della Società di studi sulle costruzioni cinesi (1930), che ha contribuito alla formulazione del concetto scientifico di ‘monumento storico’ cinese; ma che solo negli ultimi decenni si è imposto nel dibattito nazionale come punto di partenza nella definizione di un atteggiamento realmente nuovo.
autenticità; patrimonio; tradizione cinese; restauro; ricostruzione
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Patrimonio, autenticità e tradizione nella cultura cinese del XXI secolo / Ercolino, Maria Grazia. - STAMPA. - (2017), pp. 350-359.
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