La filosofia naturale gesuita e i galileiani inseriscono il suono all’interno degli studi matematici, affermandone l’indipendenza dalla musica, dall’armonia e dal numero sonoro. Il suono racchiude in sé il concetto di musica ma trova nella natura il suo aspetto più selvaggio e inafferrabile, attraverso l’eco e la rifrazione sonora. Il nuovo paradigma sonoro trova immediato utilizzo nella sfera della spettacolarità e nell’atmosfera del fantastico. Prendono vita fontane armoniche, macchine sonore, automi e camere parlanti, e tutto viene racchiuso e condensato nel contesto della festa barocca, massima espressione della meraviglia. Qui suoni, canti, tuoni ed esplosioni trovano il loro teatro naturale, anche se purtroppo, ad oggi, rimangono poche tracce degli aspetti sonori, i quali vengono spesso inclusi e fraintesi con il concetto e l’analisi musicale. La città diventa lo spazio naturale per la sperimentazione dei suoni e la festa il suo evento privilegiato. Nelle descrizioni e nelle incisioni delle feste, così come nei diari dei viaggiatori, possiamo notare numerosi riferimenti al sonoro che gli eruditi secenteschi hanno voluto evidenziare. Dopo aver analizzato il contesto storico e scientifico e la riflessione erudita intorno al concetto di suono e dopo averne compreso l’applicabilità attraverso le tecniche e le macchine descritte nei trattati di scenografia e scenotecnica, sarà possibile avere gli strumenti necessari per comprendere la realtà sonora in cui l’uomo barocco era immerso nell’eterogenea cornice della festa e all’interno degli spazi dedicati allo spettacolo. Le notizie raccolte e i risultati dell’analisi ottenuti sono condensati non solo attraverso la stesura dello studio, ma sono riportati alla luce come una missione di archeologia sonora: attraverso le nuove tecnologie è stato infatti possibile elaborare frammenti del paesaggio sonoro della festa. Quest’ultima è la sfida conclusiva del progetto, elemento emotivamente significante e strumento facilmente utilizzabile nella divulgazione della ricerca di una metodologia di indagine sonora ripetibile.

Rifrazioni sonore. Percorsi sonori nel Seicento / Briatore, Samuele. - (2017 Feb 20).

Rifrazioni sonore. Percorsi sonori nel Seicento

BRIATORE, SAMUELE
20/02/2017

Abstract

La filosofia naturale gesuita e i galileiani inseriscono il suono all’interno degli studi matematici, affermandone l’indipendenza dalla musica, dall’armonia e dal numero sonoro. Il suono racchiude in sé il concetto di musica ma trova nella natura il suo aspetto più selvaggio e inafferrabile, attraverso l’eco e la rifrazione sonora. Il nuovo paradigma sonoro trova immediato utilizzo nella sfera della spettacolarità e nell’atmosfera del fantastico. Prendono vita fontane armoniche, macchine sonore, automi e camere parlanti, e tutto viene racchiuso e condensato nel contesto della festa barocca, massima espressione della meraviglia. Qui suoni, canti, tuoni ed esplosioni trovano il loro teatro naturale, anche se purtroppo, ad oggi, rimangono poche tracce degli aspetti sonori, i quali vengono spesso inclusi e fraintesi con il concetto e l’analisi musicale. La città diventa lo spazio naturale per la sperimentazione dei suoni e la festa il suo evento privilegiato. Nelle descrizioni e nelle incisioni delle feste, così come nei diari dei viaggiatori, possiamo notare numerosi riferimenti al sonoro che gli eruditi secenteschi hanno voluto evidenziare. Dopo aver analizzato il contesto storico e scientifico e la riflessione erudita intorno al concetto di suono e dopo averne compreso l’applicabilità attraverso le tecniche e le macchine descritte nei trattati di scenografia e scenotecnica, sarà possibile avere gli strumenti necessari per comprendere la realtà sonora in cui l’uomo barocco era immerso nell’eterogenea cornice della festa e all’interno degli spazi dedicati allo spettacolo. Le notizie raccolte e i risultati dell’analisi ottenuti sono condensati non solo attraverso la stesura dello studio, ma sono riportati alla luce come una missione di archeologia sonora: attraverso le nuove tecnologie è stato infatti possibile elaborare frammenti del paesaggio sonoro della festa. Quest’ultima è la sfida conclusiva del progetto, elemento emotivamente significante e strumento facilmente utilizzabile nella divulgazione della ricerca di una metodologia di indagine sonora ripetibile.
20-feb-2017
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Tesi dottorato Briatore

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Tipologia: Tesi di dottorato
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