In contesti di crisi economica, la politica antitrust può essere connotata da un allentamento, o addirittura una sospensione, dei divieti antitrust oppure dalla permanenza (pur con alcuni correttivi) di un controllo antitrust pieno ed effettivo. In occasione della recente crisi economica, la Commissione europea ha ribadito la necessità di mantenere un controllo antitrust efficace, cosicché nella prassi applicativa nazionale ed europea nessuna riduzione della sanzione è stata giustificata in ragione della mera esistenza di un contesto di crisi economica. Ciò tuttavia non ha impedito che allo stato di crisi fosse comunque data rilevanza, in punto di quantificazione della sanzione a carico dell'impresa destinataria dell'ammenda. Al riguardo, lo strumento più adottato nella prassi è il ricorso a circostanze attenuanti, direttamente riferibili a contesti di crisi (e cioè, le attenuanti relative a: crisi economica generale; crisi di settore; crisi dell’impresa), alle quali si aggiunge un ulteriore fattore di riduzione della sanzione, relativo all’effettiva capacità contributiva dell’impresa. Nella prassi antitrust nazionale si è anche fatto ricorso alla cd. disapplicazione dei criteri per il calcolo delle ammende, con finalità di adeguamento in concreto delle stesse alle condizioni economiche dell’impresa. Nell'articolo si esaminano, in particolare, le condizioni economiche dell'impresa, nelle declinazioni sopra elencate, come fattore di mitigazione delle sanzioni antitrust, considerandone l'incidenza nella casistica nazionale ed europea, evidenziandone le criticità e formulando proposte ricostruttive e correttive.
Le condizioni economiche dell'impresa come fattore di mitigazione delle sanzioni antitrust / Filippelli, Marilena. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 2-21.
Le condizioni economiche dell'impresa come fattore di mitigazione delle sanzioni antitrust
FILIPPELLI, MARILENA
2016
Abstract
In contesti di crisi economica, la politica antitrust può essere connotata da un allentamento, o addirittura una sospensione, dei divieti antitrust oppure dalla permanenza (pur con alcuni correttivi) di un controllo antitrust pieno ed effettivo. In occasione della recente crisi economica, la Commissione europea ha ribadito la necessità di mantenere un controllo antitrust efficace, cosicché nella prassi applicativa nazionale ed europea nessuna riduzione della sanzione è stata giustificata in ragione della mera esistenza di un contesto di crisi economica. Ciò tuttavia non ha impedito che allo stato di crisi fosse comunque data rilevanza, in punto di quantificazione della sanzione a carico dell'impresa destinataria dell'ammenda. Al riguardo, lo strumento più adottato nella prassi è il ricorso a circostanze attenuanti, direttamente riferibili a contesti di crisi (e cioè, le attenuanti relative a: crisi economica generale; crisi di settore; crisi dell’impresa), alle quali si aggiunge un ulteriore fattore di riduzione della sanzione, relativo all’effettiva capacità contributiva dell’impresa. Nella prassi antitrust nazionale si è anche fatto ricorso alla cd. disapplicazione dei criteri per il calcolo delle ammende, con finalità di adeguamento in concreto delle stesse alle condizioni economiche dell’impresa. Nell'articolo si esaminano, in particolare, le condizioni economiche dell'impresa, nelle declinazioni sopra elencate, come fattore di mitigazione delle sanzioni antitrust, considerandone l'incidenza nella casistica nazionale ed europea, evidenziandone le criticità e formulando proposte ricostruttive e correttive.File | Dimensione | Formato | |
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