The possibility to process information and use the data as a guide element of design process opens new possibilities for the environmental and technological design. The theoretical assumption view the form as a result of a diagram of forces where the achievement of performances is driving parameters for the geometrical exploration; the performances, used as a input in the design process, can be optimized in relation to a “space of possibilities” defined by the designer through a meta-design. To transpose a performative architecture from the digital world to the physical one is we have to interconnect different skills and transfer technologies used in other areas in the field of architecture to implement the standard production process. Such necessity arises from the impossibility to use mass produced identical building elements as a solution to be applied in any context although it is subjected to a variables and dynamic inputs. The contribution outlines a methodology for the design of responsive surfaces through the experimental application in scale 1:1.

La possibilità di processare informazioni e utilizzare i dati come elementi guida del processo progettuale apre numerose possibilità per la progettazione ambientale e tecnologica. L’assunto teorico che ne deriva, vede la forma architettonica come risultato di un diagramma di forze dove il raggiungimento di performance è parametro guida per l’esplorazione geometrica–formale; le performance, utilizzate come input nel processo progettuale, possono essere ottimizzate in relazione a uno “spazio di possibilità” definito dal progettista stesso attraverso un meta progetto. Per trasferire un’architettura performativa dal mondo digitale a quello fisico bisogna interconnettere varie competenze e trasferire tecnologie utilizzate in altri settori nel campo dell’architettura per implementare il processo produttivo standard. Tale necessità nasce dall'impossibilità di utilizzare un unico design, mass production, come soluzione da applicare in qualsiasi contesto nonostante esso sia sottoposto a input variabili e dinamici. Il contributo vuole delineare una metodologia operativa per la progettazione di superfici “responsive”, attraverso applicazioni sperimentali in scala 1:1.

Colloqui.AT.e 2016 Mater(i)a / Figliola, Angelo. - STAMPA. - (2016). (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2016 Convegno Ar.Tec - Matera tenutosi a Matera).

Colloqui.AT.e 2016 Mater(i)a

FIGLIOLA, ANGELO
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2016

Abstract

The possibility to process information and use the data as a guide element of design process opens new possibilities for the environmental and technological design. The theoretical assumption view the form as a result of a diagram of forces where the achievement of performances is driving parameters for the geometrical exploration; the performances, used as a input in the design process, can be optimized in relation to a “space of possibilities” defined by the designer through a meta-design. To transpose a performative architecture from the digital world to the physical one is we have to interconnect different skills and transfer technologies used in other areas in the field of architecture to implement the standard production process. Such necessity arises from the impossibility to use mass produced identical building elements as a solution to be applied in any context although it is subjected to a variables and dynamic inputs. The contribution outlines a methodology for the design of responsive surfaces through the experimental application in scale 1:1.
2016
Colloqui.AT.e 2016 Convegno Ar.Tec - Matera
La possibilità di processare informazioni e utilizzare i dati come elementi guida del processo progettuale apre numerose possibilità per la progettazione ambientale e tecnologica. L’assunto teorico che ne deriva, vede la forma architettonica come risultato di un diagramma di forze dove il raggiungimento di performance è parametro guida per l’esplorazione geometrica–formale; le performance, utilizzate come input nel processo progettuale, possono essere ottimizzate in relazione a uno “spazio di possibilità” definito dal progettista stesso attraverso un meta progetto. Per trasferire un’architettura performativa dal mondo digitale a quello fisico bisogna interconnettere varie competenze e trasferire tecnologie utilizzate in altri settori nel campo dell’architettura per implementare il processo produttivo standard. Tale necessità nasce dall'impossibilità di utilizzare un unico design, mass production, come soluzione da applicare in qualsiasi contesto nonostante esso sia sottoposto a input variabili e dinamici. Il contributo vuole delineare una metodologia operativa per la progettazione di superfici “responsive”, attraverso applicazioni sperimentali in scala 1:1.
architettura performance-based; fabbricazione digitale; responsività
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Colloqui.AT.e 2016 Mater(i)a / Figliola, Angelo. - STAMPA. - (2016). (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2016 Convegno Ar.Tec - Matera tenutosi a Matera).
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