The study of changes that cities go through the ages is mainly based on iconographic evidences of historical town maps, which frequently describe the city by means of an orthographic projection. These are interesting evidences to be used in a reconstructive work and as a tool for a comparison with actual maps. When the city is described by views that show the relationship between iconography and elevations, these representations do not suggest the exact quality of urban space and do not really focus on geomorphological transformations. Considering its geomorphology, the city undergoes transformations at least on two different levels: on one side, the city itself makes its way in line with its inhabitants or following urban planning criteria, on the other side, the city’s orography varies for traumatic or long lasting natural causes. Roma witnessed lots of these transformations over the ages, e.g.: the two different cases of the development of Fori Imperiali area, where men created the space for buildings digging out the slopes of the hills, and on the banks of the Tiber, where the river, torrential and irregular by its nature, worked on the geomorphology of the Tiber Island and neighboring banks.

Lo studio delle trasformazioni che la città ha subito nei secoli avviene, prevalentemente, sulla base degli strumenti iconografici che testimoniano l’assetto urbano nelle diverse epoche. Spesso, questi documenti descrivono la città attraverso modalità di proiezione zenitale che risultano interessanti soprattutto a fini ricostruttivi e immediatamente utilizzabili a confronto con i documenti attuali. A volte, poi, la città è descritta per mezzo di vedute che restituiscono il rapporto tra l’icnografia e gli alzati, rendendo sia pure parziale giustizia alla ricostruzione della qualità volumetrica dello spazio urbano. Anche in questo caso, però, le fonti risultano concentrarsi poco sulle questioni inerenti le trasformazioni dell’asseto geomorfologico del sedime urbano, aspetto in realtà tutt’altro che trascurabile. Sul piano geomorfologico, la città subisce trasformazioni quantomeno secondo due diversi piani. Da una parte è la città stessa che, attraverso scelte operate dai suoi abitanti, evolve seguendo obiettivi di crescita e strumenti di progettazione urbanistica, dall’altra l’orografia varia per cause naturali di natura traumatica o di lenta trasformazione, imponendo e governando i futuri sviluppi. Roma, nel corso dei millenni, è stata – ed è – testimone di molte trasformazioni legate sia all’uomo che alla natura. Si pensi, tra gli altri, ai due opposti casi dei Fori Imperiali, in cui la volontà dell’uomo ha fatto spazio agli edifici plasmando le pendici dei colli, livellandone l’altimetria e ricavando dalle esigenze di questo lavorio alcune caratteristiche formali dell’architettura stessa, e di quanto avvenuto lungo il Tevere, fiume a carattere torrentizio dall’andamento violento e discontinuo la cui natura irruenta ha lavorato, in particolare, sulla geomorfologia dell’Isola Tiberina e delle sponde adiacenti, caso sul quale questo contributo si concentra.

Il territorio e la città. Uno studio sulle trasformazioni della geomorfologia dello spazio urbano/The city and the landscape. Transformations in the geomorphology of urban space / Carlevaris, Anna Laura; DI STEFANO, Vittorio; INTRA SIDOLA, Giovanni. - ELETTRONICO. - Cirice 2016. Delli Aspetti de Paesi. Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio, Tomo II, parte 1:(2016), pp. 97-106. (Intervento presentato al convegno Cirice 2016. Delli Aspetti de Paesi. Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio tenutosi a Napoli nel 27, 28, 29 ottobre 2016).

Il territorio e la città. Uno studio sulle trasformazioni della geomorfologia dello spazio urbano/The city and the landscape. Transformations in the geomorphology of urban space

CARLEVARIS, Anna Laura;DI STEFANO, VITTORIO;INTRA SIDOLA, GIOVANNI
2016

Abstract

The study of changes that cities go through the ages is mainly based on iconographic evidences of historical town maps, which frequently describe the city by means of an orthographic projection. These are interesting evidences to be used in a reconstructive work and as a tool for a comparison with actual maps. When the city is described by views that show the relationship between iconography and elevations, these representations do not suggest the exact quality of urban space and do not really focus on geomorphological transformations. Considering its geomorphology, the city undergoes transformations at least on two different levels: on one side, the city itself makes its way in line with its inhabitants or following urban planning criteria, on the other side, the city’s orography varies for traumatic or long lasting natural causes. Roma witnessed lots of these transformations over the ages, e.g.: the two different cases of the development of Fori Imperiali area, where men created the space for buildings digging out the slopes of the hills, and on the banks of the Tiber, where the river, torrential and irregular by its nature, worked on the geomorphology of the Tiber Island and neighboring banks.
2016
Cirice 2016. Delli Aspetti de Paesi. Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio
Lo studio delle trasformazioni che la città ha subito nei secoli avviene, prevalentemente, sulla base degli strumenti iconografici che testimoniano l’assetto urbano nelle diverse epoche. Spesso, questi documenti descrivono la città attraverso modalità di proiezione zenitale che risultano interessanti soprattutto a fini ricostruttivi e immediatamente utilizzabili a confronto con i documenti attuali. A volte, poi, la città è descritta per mezzo di vedute che restituiscono il rapporto tra l’icnografia e gli alzati, rendendo sia pure parziale giustizia alla ricostruzione della qualità volumetrica dello spazio urbano. Anche in questo caso, però, le fonti risultano concentrarsi poco sulle questioni inerenti le trasformazioni dell’asseto geomorfologico del sedime urbano, aspetto in realtà tutt’altro che trascurabile. Sul piano geomorfologico, la città subisce trasformazioni quantomeno secondo due diversi piani. Da una parte è la città stessa che, attraverso scelte operate dai suoi abitanti, evolve seguendo obiettivi di crescita e strumenti di progettazione urbanistica, dall’altra l’orografia varia per cause naturali di natura traumatica o di lenta trasformazione, imponendo e governando i futuri sviluppi. Roma, nel corso dei millenni, è stata – ed è – testimone di molte trasformazioni legate sia all’uomo che alla natura. Si pensi, tra gli altri, ai due opposti casi dei Fori Imperiali, in cui la volontà dell’uomo ha fatto spazio agli edifici plasmando le pendici dei colli, livellandone l’altimetria e ricavando dalle esigenze di questo lavorio alcune caratteristiche formali dell’architettura stessa, e di quanto avvenuto lungo il Tevere, fiume a carattere torrentizio dall’andamento violento e discontinuo la cui natura irruenta ha lavorato, in particolare, sulla geomorfologia dell’Isola Tiberina e delle sponde adiacenti, caso sul quale questo contributo si concentra.
trasformazioni urbane; geomorfologia; documentazione iconografica; isola Tiberina; sponde del Tevere/ Urban transformations; geomorphology; iconographic documentation,; Tiber Island; banks of the Tiber
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il territorio e la città. Uno studio sulle trasformazioni della geomorfologia dello spazio urbano/The city and the landscape. Transformations in the geomorphology of urban space / Carlevaris, Anna Laura; DI STEFANO, Vittorio; INTRA SIDOLA, Giovanni. - ELETTRONICO. - Cirice 2016. Delli Aspetti de Paesi. Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio, Tomo II, parte 1:(2016), pp. 97-106. (Intervento presentato al convegno Cirice 2016. Delli Aspetti de Paesi. Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio tenutosi a Napoli nel 27, 28, 29 ottobre 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/934563
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