In quanto esseri umani, molte sono le domande che ci poniamo a proposito dei momenti cruciali che ognuno di noi vive nel corso della propria vita. All’improvviso, a volte, ci si accorge di essere ad un punto di svolta, su una linea di confine che ci induce a dare una direzione alla nostra condizione umana. Si riflette su quanto è stato della nostra vita e su quanto si possa ancora fare. Si inizia un viaggio introspettivo per capire cosa siamo, ci accorgiamo delle nostre risorse, ci chiediamo quali strumenti possediamo per ricominciare il nostro percorso di individui capaci di donare. Ma cosa succede a coloro che ad un certo punto decidono di partire dalla propria terra, e ricominciare in una città altra, tutto ex-novo; ma non dimenticando neanche per un momento ciò che sono stati, dove sono cresciuti, i legami affettivi che li hanno accompagnati, la motivazione per cui hanno deciso di fare il “viaggio”, le emozioni, le paure, i disagi che li hanno accompagnati nel modo di sentirsi alla stregua di ogni altro essere umano; quanto tutto ciò influenzerà sul nuovo modo di vivere; quanto lungo sarà il tempo di transizione entro cui essere un individuo diverso da quello che si era e diverso da quello che si è sempre sognato di essere. La vita ci offre la possibilità di rinascere, di affrontare altri eventi mettendoci di fronte alla possibilità di dimostrare il nostro coraggio, di metterci in gioco con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda. I “paracadute affettivi”, ci rendono meno arduo questo ennesimo passaggio ad un’ennesima fase della nostra vita, ma come dimostrato si riesce ad affidarsi/fidarsi all’Altro mostrando il coraggio di chiedere aiuto, di entrare in contatto con altri individui con un sentimento di solidarietà perché soli e in svantaggio.
The mind of those who emigrate / Prudente, Ivana; Lucchese, Franco. - In: CONFINIA CEPHALALGICA. - ISSN 1122-0279. - STAMPA. - 25:3(2015), pp. 649-670.
The mind of those who emigrate
LUCCHESE, Franco
2015
Abstract
In quanto esseri umani, molte sono le domande che ci poniamo a proposito dei momenti cruciali che ognuno di noi vive nel corso della propria vita. All’improvviso, a volte, ci si accorge di essere ad un punto di svolta, su una linea di confine che ci induce a dare una direzione alla nostra condizione umana. Si riflette su quanto è stato della nostra vita e su quanto si possa ancora fare. Si inizia un viaggio introspettivo per capire cosa siamo, ci accorgiamo delle nostre risorse, ci chiediamo quali strumenti possediamo per ricominciare il nostro percorso di individui capaci di donare. Ma cosa succede a coloro che ad un certo punto decidono di partire dalla propria terra, e ricominciare in una città altra, tutto ex-novo; ma non dimenticando neanche per un momento ciò che sono stati, dove sono cresciuti, i legami affettivi che li hanno accompagnati, la motivazione per cui hanno deciso di fare il “viaggio”, le emozioni, le paure, i disagi che li hanno accompagnati nel modo di sentirsi alla stregua di ogni altro essere umano; quanto tutto ciò influenzerà sul nuovo modo di vivere; quanto lungo sarà il tempo di transizione entro cui essere un individuo diverso da quello che si era e diverso da quello che si è sempre sognato di essere. La vita ci offre la possibilità di rinascere, di affrontare altri eventi mettendoci di fronte alla possibilità di dimostrare il nostro coraggio, di metterci in gioco con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda. I “paracadute affettivi”, ci rendono meno arduo questo ennesimo passaggio ad un’ennesima fase della nostra vita, ma come dimostrato si riesce ad affidarsi/fidarsi all’Altro mostrando il coraggio di chiedere aiuto, di entrare in contatto con altri individui con un sentimento di solidarietà perché soli e in svantaggio.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Lucchese_La-mente.pdf
accesso aperto
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
339.5 kB
Formato
Adobe PDF
|
339.5 kB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


