In rapporto all'attuale assetto acustico del dispositivo cinematografico, le nozioni che hanno largamente dominato l'esiguo dibattito teorico sul tema sono quelle di “supercampo” (Chion) e “immersione” (Jullier). Spesso usate come sinonimi, queste nozioni evidenziano la capacità del surround di produrre una frattura radicale con l'assetto acustico frontale del cinema monofonico. D'altra parte, a ben guardare, esse evidenziano caratteristiche differenti del suono multicanale: complementari, solo in parte sovrapponibili ed anche, potenzialmente, conflittuali. Una che va nella direzione di una organizzazione analitica dello spazio acustico della sala, in grado di attivare una scena sonora virtuale attraverso la valorizzazione della direzionalità - il supercampo di Chion -, l'altra finalizzata a produrre una sovra-stimolazione auditiva che «dà allo spettatore la sensazione di fluttuare al centro di un magma» - l'immersione cui allude Jullier. Il saggio esmina le attuali strategie nel sound design cinematografico, che tende a stabilire un equilibrio tra esigenze narrative e spettacolari attraverso un criterio di distribuzione delle informazioni sonore relativamente stabile. Attraverso l'anlisi di numerosi esempi, si intende dimostrare come la regolamentazione dell'uso della stereofonia e del surround sia volta a minimizzare i conflitti tra suono (tridimensionale e immersivo) e immagine bidimensionale (che segue regole sue proprie di configurazione dello spazio).
Estetica e prassi del suono multicanale nel cinema contemporaneo / DI DONATO, Mauro. - In: IMAGO. - ISSN 2038-5536. - STAMPA. - 14:(2016), pp. 137-148.
Estetica e prassi del suono multicanale nel cinema contemporaneo
DI DONATO, MAURO
2016
Abstract
In rapporto all'attuale assetto acustico del dispositivo cinematografico, le nozioni che hanno largamente dominato l'esiguo dibattito teorico sul tema sono quelle di “supercampo” (Chion) e “immersione” (Jullier). Spesso usate come sinonimi, queste nozioni evidenziano la capacità del surround di produrre una frattura radicale con l'assetto acustico frontale del cinema monofonico. D'altra parte, a ben guardare, esse evidenziano caratteristiche differenti del suono multicanale: complementari, solo in parte sovrapponibili ed anche, potenzialmente, conflittuali. Una che va nella direzione di una organizzazione analitica dello spazio acustico della sala, in grado di attivare una scena sonora virtuale attraverso la valorizzazione della direzionalità - il supercampo di Chion -, l'altra finalizzata a produrre una sovra-stimolazione auditiva che «dà allo spettatore la sensazione di fluttuare al centro di un magma» - l'immersione cui allude Jullier. Il saggio esmina le attuali strategie nel sound design cinematografico, che tende a stabilire un equilibrio tra esigenze narrative e spettacolari attraverso un criterio di distribuzione delle informazioni sonore relativamente stabile. Attraverso l'anlisi di numerosi esempi, si intende dimostrare come la regolamentazione dell'uso della stereofonia e del surround sia volta a minimizzare i conflitti tra suono (tridimensionale e immersivo) e immagine bidimensionale (che segue regole sue proprie di configurazione dello spazio).File | Dimensione | Formato | |
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