L’intervento di restauro in un edificio del passato non può prescindere dal riconoscimento del suo valore storico e artistico, che deriva dal fatto che ogni architettura è testimonianza dell’operato dell’uomo nel tempo. Questo particolare valore è individuabile allo stato attuale del monumento, nelle fasi del suo processo di trasformazione definite dalla ricerca storica. Fasi che lasciano, nelle differenti epoche, dei precisi “segni” nell’opera architettonica: la tipologia edilizia e l’impianto distributivo (con la sequenza degli ambienti interni; gli accessi, i percorsi e i sistemi di risalita); la tipologia strutturale e i caratteri costruttivi; l’apparato decorativo e i materiali (escludendo le superfetazioni). In base a questi principi, il restauro, progetto di architettura contemporanea che sempre modifica la precedente spazialità, deve tramandare al futuro il valore attuale dell’edificio antico, determinando una nuova fase di trasformazione in continuità con quelle precedenti e prevedendo una destinazione d’uso che tenga conto delle sue qualità documentarie e artistiche e della sua coerenza costruttiva, ma che consenta di adattarlo alle esigenze della contemporaneità, senza ridurlo a un contenitore. Nel saggio, partendo da queste considerazioni, sono stati analizzati alcuni complessi architettonici di particolare interesse memorativo, oggetto di interventi progettuali per l’inserimento della funzione museale, che evidenziano il limite che esiste tra il restauro e il progetto del nuovo. Quest’ultimo non persegue il fine della tutela e si pone spesso in dissonanza con le trasformazione dello spazio preesistente, definendo una nuova realtà architettonica mutata nella sua storicità e artisticità. É il caso degli allestimenti realizzati da Carlo Scarpa per Castelvecchio a Verona (1957-1964; 1967-1973); da Gae Aulenti per le Scuderie Papali a Roma (1998-1999) e da Mario Botta per la Crepadona a Belluno (2008-2009).
La funzione museale negli edifici storici / DAL MAS, Roberta Maria. - In: PROGETTO RESTAURO. - ISSN 1974-7799. - STAMPA. - n. 73(2016), pp. 36-42.
La funzione museale negli edifici storici
DAL MAS, Roberta Maria
2016
Abstract
L’intervento di restauro in un edificio del passato non può prescindere dal riconoscimento del suo valore storico e artistico, che deriva dal fatto che ogni architettura è testimonianza dell’operato dell’uomo nel tempo. Questo particolare valore è individuabile allo stato attuale del monumento, nelle fasi del suo processo di trasformazione definite dalla ricerca storica. Fasi che lasciano, nelle differenti epoche, dei precisi “segni” nell’opera architettonica: la tipologia edilizia e l’impianto distributivo (con la sequenza degli ambienti interni; gli accessi, i percorsi e i sistemi di risalita); la tipologia strutturale e i caratteri costruttivi; l’apparato decorativo e i materiali (escludendo le superfetazioni). In base a questi principi, il restauro, progetto di architettura contemporanea che sempre modifica la precedente spazialità, deve tramandare al futuro il valore attuale dell’edificio antico, determinando una nuova fase di trasformazione in continuità con quelle precedenti e prevedendo una destinazione d’uso che tenga conto delle sue qualità documentarie e artistiche e della sua coerenza costruttiva, ma che consenta di adattarlo alle esigenze della contemporaneità, senza ridurlo a un contenitore. Nel saggio, partendo da queste considerazioni, sono stati analizzati alcuni complessi architettonici di particolare interesse memorativo, oggetto di interventi progettuali per l’inserimento della funzione museale, che evidenziano il limite che esiste tra il restauro e il progetto del nuovo. Quest’ultimo non persegue il fine della tutela e si pone spesso in dissonanza con le trasformazione dello spazio preesistente, definendo una nuova realtà architettonica mutata nella sua storicità e artisticità. É il caso degli allestimenti realizzati da Carlo Scarpa per Castelvecchio a Verona (1957-1964; 1967-1973); da Gae Aulenti per le Scuderie Papali a Roma (1998-1999) e da Mario Botta per la Crepadona a Belluno (2008-2009).File | Dimensione | Formato | |
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