Over the course of the past century, the ruins resulting from violent conflicts and catastrophes have been transformed into a powerful instrument of collective memory. The work of art being examined here is one of the most representative and suggestive examples of this particular category of ruins: the Grande Cretto designed by A. Burri atop the ruins of Gibellina, the Sicilian town destroyed in 1968 by an earthquake that devastated the entire Belice Valley. For some years the Cretto, in state of total neglect, shows obvious signs of evident decay and the need of restoration. In 2008 started an articulate program of study and testing to define intervention procedures most suitable to the conservation of the work, but the lack of funds did not allow the intervention. Last year, with the funds allocated for the Burri’s centenary, it was preferred to complete the work, ignoring the decay and causing a striking contrast between the new and the existing part. At present, in the face of a pervasive state of deterioration, made even more evident by the completion, and a conservation project blocked by bureaucracy, it begins to discuss a new proposal of 'participated renovation', specular to conservative project already exists and defined heretical by the proponent. The new idea provides for the simple involvement of the whole population in a sort of recurring maintenance practices, culminating in a periodic repainting lime of its surfaces. Between the opposite proposal the truth is in the middle: Cretto needs a restoration, but needs even more the population’s care, to enhance, maintain and promote it.

Straordinaria impresa di arte ambientale, caratterizzata da una forte componente simbolica, il Grande Cretto fu ideato da Alberto Burri - e parzialmente realizzato tra il 1985 e il 1989 - sulle rovine di Gibellina, paese distrutto nel 1968 da un sisma devastante. L’allarme circa lo stato di totale abbandono del Cretto, che mostrava già i segni di un evidente degrado e la necessità di un urgente restauro, risale ad alcuni anni fa. Nell’estate del 2008 fu avviata una articolata campagna di studio e sperimentazione per definire le procedure d’intervento più idonee alla conservazione dell’opera; esperienza rimasta purtroppo senza esiti a causa del mancato finanziamento dell’intervento complessivo. Lo scorso anno, grazie anche alle celebrazioni per il centenario della nascita dell’artista, i fondi sono finalmente arrivati ma si è ritenuto prioritario destinarli al completamento, decisamente discutibile, della parte mancante dell’opera, innescando, come prevedibile, una brutale dissonanza tra le parti. Allo stato attuale, a fronte di un pervasivo stato di degrado, reso ancor più evidente dallo stridente contrasto cromatico con le parti aggiunte, e di un progetto di conservazione tutt’ora bloccato nelle pastoie burocratiche, si sta facendo strada una proposta di ‘restauro partecipato’, speculare rispetto al progetto conservativo già esistente e definita eretica dallo stesso proponente, che preveda il coinvolgimento dell’intera cittadinanza in una sorta di ricorrente prassi manutentiva, culminante nella periodica ritinteggiatura a calce delle sue superfici. Chi scrive si è già occupato dell’opera, alcuni anni or sono, quando si cominciò a paventare la possibilità di un completamento; con questa relazione intende documentare le attuali condizioni dell’opera e, soprattutto, proporre alcune riflessioni alla luce delle recenti proposte avanzate. Considerazioni che riguardano la straordinarietà e l’estensione dell’opera, il suo particolare iter generativo, il riegeliano valore di memoria, l’irrisolto rapporto dell’opera con la cittadinanza e, non ultima, la sostenibilità economica dell’operazione.

Tra conservazione e restauro partecipato, riflessioni sul Grande Cretto di Burri a Gibellina / Ercolino, Maria Grazia. - STAMPA. - (2016), pp. 323-333. (Intervento presentato al convegno Eresia ed ortodossia nel restauro:progetti e realizzazioni tenutosi a Bressanone (BZ) nel 28 giugno - 1 luglio 2016).

Tra conservazione e restauro partecipato, riflessioni sul Grande Cretto di Burri a Gibellina

ERCOLINO, Maria Grazia
2016

Abstract

Over the course of the past century, the ruins resulting from violent conflicts and catastrophes have been transformed into a powerful instrument of collective memory. The work of art being examined here is one of the most representative and suggestive examples of this particular category of ruins: the Grande Cretto designed by A. Burri atop the ruins of Gibellina, the Sicilian town destroyed in 1968 by an earthquake that devastated the entire Belice Valley. For some years the Cretto, in state of total neglect, shows obvious signs of evident decay and the need of restoration. In 2008 started an articulate program of study and testing to define intervention procedures most suitable to the conservation of the work, but the lack of funds did not allow the intervention. Last year, with the funds allocated for the Burri’s centenary, it was preferred to complete the work, ignoring the decay and causing a striking contrast between the new and the existing part. At present, in the face of a pervasive state of deterioration, made even more evident by the completion, and a conservation project blocked by bureaucracy, it begins to discuss a new proposal of 'participated renovation', specular to conservative project already exists and defined heretical by the proponent. The new idea provides for the simple involvement of the whole population in a sort of recurring maintenance practices, culminating in a periodic repainting lime of its surfaces. Between the opposite proposal the truth is in the middle: Cretto needs a restoration, but needs even more the population’s care, to enhance, maintain and promote it.
2016
Eresia ed ortodossia nel restauro:progetti e realizzazioni
Straordinaria impresa di arte ambientale, caratterizzata da una forte componente simbolica, il Grande Cretto fu ideato da Alberto Burri - e parzialmente realizzato tra il 1985 e il 1989 - sulle rovine di Gibellina, paese distrutto nel 1968 da un sisma devastante. L’allarme circa lo stato di totale abbandono del Cretto, che mostrava già i segni di un evidente degrado e la necessità di un urgente restauro, risale ad alcuni anni fa. Nell’estate del 2008 fu avviata una articolata campagna di studio e sperimentazione per definire le procedure d’intervento più idonee alla conservazione dell’opera; esperienza rimasta purtroppo senza esiti a causa del mancato finanziamento dell’intervento complessivo. Lo scorso anno, grazie anche alle celebrazioni per il centenario della nascita dell’artista, i fondi sono finalmente arrivati ma si è ritenuto prioritario destinarli al completamento, decisamente discutibile, della parte mancante dell’opera, innescando, come prevedibile, una brutale dissonanza tra le parti. Allo stato attuale, a fronte di un pervasivo stato di degrado, reso ancor più evidente dallo stridente contrasto cromatico con le parti aggiunte, e di un progetto di conservazione tutt’ora bloccato nelle pastoie burocratiche, si sta facendo strada una proposta di ‘restauro partecipato’, speculare rispetto al progetto conservativo già esistente e definita eretica dallo stesso proponente, che preveda il coinvolgimento dell’intera cittadinanza in una sorta di ricorrente prassi manutentiva, culminante nella periodica ritinteggiatura a calce delle sue superfici. Chi scrive si è già occupato dell’opera, alcuni anni or sono, quando si cominciò a paventare la possibilità di un completamento; con questa relazione intende documentare le attuali condizioni dell’opera e, soprattutto, proporre alcune riflessioni alla luce delle recenti proposte avanzate. Considerazioni che riguardano la straordinarietà e l’estensione dell’opera, il suo particolare iter generativo, il riegeliano valore di memoria, l’irrisolto rapporto dell’opera con la cittadinanza e, non ultima, la sostenibilità economica dell’operazione.
Cretto; paesaggio; arte contemporanea; restauro; completamento
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Tra conservazione e restauro partecipato, riflessioni sul Grande Cretto di Burri a Gibellina / Ercolino, Maria Grazia. - STAMPA. - (2016), pp. 323-333. (Intervento presentato al convegno Eresia ed ortodossia nel restauro:progetti e realizzazioni tenutosi a Bressanone (BZ) nel 28 giugno - 1 luglio 2016).
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