Civita di Bagnoregio è un piccolo borgo dell’entroterra laziale. Ha una popolazione di soli 6 residenti ed una storia complessa segnata da un tensione dialettica e conflittuale con l’ambiente naturale circostante. Il borgo è infatti situato su una rupe di tufo che si muove e si sgretola. Il progressivo crollo di questa rocca tufacea ed il conseguente abbandono da parte della popolazione nel corso degli ultimi secoli ha accelerato un processo di atrofizzazione sociale che l’ha trasformata in un vero e proprio borgo fantasma. La storia però spesso si contraddice sorprendentemente. Quella fragilità fatta di crolli e smottamenti ha finito con l’isolare Civita dal resto del mondo. L’ha trasformata in un isola che galleggia in maniera surreale all’intero di un mare di calanchi. Ma l’ha anche preservata da stupri urbanistici e colate di cemento, da condomini e garage, da ville unifamiliari e capannoni. La sua più grande fragilità ha finito col trasformarsi in un’ancora di salvezza contro l’inciviltà del progresso. Non solo. L’ineluttabilità della fine ha acceso sguardi curiosi. La città che muore spinge infatti “a compassione e offre persino uno spettacolo – lo spettacolo della morte – a cui si può assistere con sguardo pietoso e caritatevole ma, al tempo stesso, senza il rimorso dell’inconfessabile brivido indecente provocato dal veder morire qualcuno o qualcosa (e una città somiglia più a qualcuno che non a qualcosa)” (Vulpio 2013). Quest’essere malfermo, scartato della modernità, è diventato nel tempo oggetto di reinvenzione in una prospettiva trans-nazionale che ne sta mutando i caratteri. Civita oggi rivive in funzione di un crescente flusso di turismo globale che vede in questa cittadina un esempio morfologicamente coerente e intatto di borgo medioevale. Sei residenti, circa 3000 visitatori al giorno durante i weekend estivi ed un significativo incremento del mercato di seconde case sono il segno eloquente di una nuova dinamica territoriale.

Civita di Bagnoregio: dalla pre-modernità alla post-modernità / Attili, Giovanni. - STAMPA. - (2016), pp. 69-84.

Civita di Bagnoregio: dalla pre-modernità alla post-modernità

ATTILI, Giovanni
2016

Abstract

Civita di Bagnoregio è un piccolo borgo dell’entroterra laziale. Ha una popolazione di soli 6 residenti ed una storia complessa segnata da un tensione dialettica e conflittuale con l’ambiente naturale circostante. Il borgo è infatti situato su una rupe di tufo che si muove e si sgretola. Il progressivo crollo di questa rocca tufacea ed il conseguente abbandono da parte della popolazione nel corso degli ultimi secoli ha accelerato un processo di atrofizzazione sociale che l’ha trasformata in un vero e proprio borgo fantasma. La storia però spesso si contraddice sorprendentemente. Quella fragilità fatta di crolli e smottamenti ha finito con l’isolare Civita dal resto del mondo. L’ha trasformata in un isola che galleggia in maniera surreale all’intero di un mare di calanchi. Ma l’ha anche preservata da stupri urbanistici e colate di cemento, da condomini e garage, da ville unifamiliari e capannoni. La sua più grande fragilità ha finito col trasformarsi in un’ancora di salvezza contro l’inciviltà del progresso. Non solo. L’ineluttabilità della fine ha acceso sguardi curiosi. La città che muore spinge infatti “a compassione e offre persino uno spettacolo – lo spettacolo della morte – a cui si può assistere con sguardo pietoso e caritatevole ma, al tempo stesso, senza il rimorso dell’inconfessabile brivido indecente provocato dal veder morire qualcuno o qualcosa (e una città somiglia più a qualcuno che non a qualcosa)” (Vulpio 2013). Quest’essere malfermo, scartato della modernità, è diventato nel tempo oggetto di reinvenzione in una prospettiva trans-nazionale che ne sta mutando i caratteri. Civita oggi rivive in funzione di un crescente flusso di turismo globale che vede in questa cittadina un esempio morfologicamente coerente e intatto di borgo medioevale. Sei residenti, circa 3000 visitatori al giorno durante i weekend estivi ed un significativo incremento del mercato di seconde case sono il segno eloquente di una nuova dinamica territoriale.
2016
Fuori Raccordo
9788868435394
aree interne; abbandono; sviluppo sostenibile; turismo
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Civita di Bagnoregio: dalla pre-modernità alla post-modernità / Attili, Giovanni. - STAMPA. - (2016), pp. 69-84.
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