La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute dell’Università Sapienza dal 2001 ha attivato un protocollo sperimentale d’intervento che vede lavorare in copresenza il medico di medicina generale (MMG) e lo psicologo. Tale protocollo è stato sviluppato con l’obiettivo di favorire il benessere bio-psico-sociale delle persone attraverso un intervento di prevenzione volto a cogliere il disagio psicofisico nelle fasi iniziali, riducendo i tempi e i costi che il trattamento di un quadro cronico comporta. Il disagio sociale sembra essere associato ad un aumento delle richieste di diagnosi e terapia ai MMG, che comporta un aumento dei costi della Sanità. Tale effetto è tanto più rilevante se si considerano i disagi psicosociali connessi all’attuale crisi in cui versa il paese e contemporaneamente alle politiche di riduzione dei costi della Sanità. Inoltre, è necessario considerare lo stigma connesso al disagio psichico che comporta difficoltà di accesso allo psicologo. Al fine di esplorare l’effetto dell’intervento in copresenza sulla percezione dei pazienti dell’attività dello psicologo e della sua utilità, questo studio prende in esame i pazienti (n=227) di studi di MMG del Lazio (n=3), utilizzando il propensity score matching. Lo strumento di rilevazione dati utilizzato è stato il questionario autocompilato a domande chiuse ed aperte. I risultati dimostrano che i gruppi di pazienti, abbinati per le caratteristiche socio-demografiche e per l’aver usufruito in precedenza della consulenza psicologica, non presentano differenze significative per quanto riguarda la percezione dell’utilità generica dello psicologo, né rispetto alle credenze relative all’oggetto del suo lavoro. Tuttavia, esistono differenze statisticamente significative relativamente alla probabilità che il paziente ritenga utile l’intervento dello psicologo per se stesso (OR=4,3; CI=1.30-14.47; p<0.01), percezione quattro volte maggiore nel gruppo di pazienti che usufruiscono della consultazione in copresenza di MMG e psicologo. L’effetto sembra, quindi, consentire il superamento dello stigma connesso al disagio psichico, facilitando la possibilità di affrontare le proprie difficoltà prima che esse si organizzino in un quadro cronico. Questo risultato sembra particolarmente interessante se si considera che esso viene rilevato entro un contesto tradizionalmente associato alla patologia come quello degli studi medici di base.

La collaborazione tra il medico di Medicina Generale e lo psicologo: valutazione degli effetti della consulenza in copresenza / Greco, Francesca; Cordella, Barbara; DI TRANI, Michela; Renzi, Alessia; Solano, Luigi. - STAMPA. - (2017), pp. 165-174.

La collaborazione tra il medico di Medicina Generale e lo psicologo: valutazione degli effetti della consulenza in copresenza

GRECO, FRANCESCA;CORDELLA, BARBARA;DI TRANI, MICHELA;RENZI, ALESSIA;SOLANO, Luigi
2017

Abstract

La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute dell’Università Sapienza dal 2001 ha attivato un protocollo sperimentale d’intervento che vede lavorare in copresenza il medico di medicina generale (MMG) e lo psicologo. Tale protocollo è stato sviluppato con l’obiettivo di favorire il benessere bio-psico-sociale delle persone attraverso un intervento di prevenzione volto a cogliere il disagio psicofisico nelle fasi iniziali, riducendo i tempi e i costi che il trattamento di un quadro cronico comporta. Il disagio sociale sembra essere associato ad un aumento delle richieste di diagnosi e terapia ai MMG, che comporta un aumento dei costi della Sanità. Tale effetto è tanto più rilevante se si considerano i disagi psicosociali connessi all’attuale crisi in cui versa il paese e contemporaneamente alle politiche di riduzione dei costi della Sanità. Inoltre, è necessario considerare lo stigma connesso al disagio psichico che comporta difficoltà di accesso allo psicologo. Al fine di esplorare l’effetto dell’intervento in copresenza sulla percezione dei pazienti dell’attività dello psicologo e della sua utilità, questo studio prende in esame i pazienti (n=227) di studi di MMG del Lazio (n=3), utilizzando il propensity score matching. Lo strumento di rilevazione dati utilizzato è stato il questionario autocompilato a domande chiuse ed aperte. I risultati dimostrano che i gruppi di pazienti, abbinati per le caratteristiche socio-demografiche e per l’aver usufruito in precedenza della consulenza psicologica, non presentano differenze significative per quanto riguarda la percezione dell’utilità generica dello psicologo, né rispetto alle credenze relative all’oggetto del suo lavoro. Tuttavia, esistono differenze statisticamente significative relativamente alla probabilità che il paziente ritenga utile l’intervento dello psicologo per se stesso (OR=4,3; CI=1.30-14.47; p<0.01), percezione quattro volte maggiore nel gruppo di pazienti che usufruiscono della consultazione in copresenza di MMG e psicologo. L’effetto sembra, quindi, consentire il superamento dello stigma connesso al disagio psichico, facilitando la possibilità di affrontare le proprie difficoltà prima che esse si organizzino in un quadro cronico. Questo risultato sembra particolarmente interessante se si considera che esso viene rilevato entro un contesto tradizionalmente associato alla patologia come quello degli studi medici di base.
2017
La costruzione della salute nel welfare socio-sanitario
9788867417032
Collaborazione medico e psicologo; percezione della psicologia; accesso alla psicologia
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La collaborazione tra il medico di Medicina Generale e lo psicologo: valutazione degli effetti della consulenza in copresenza / Greco, Francesca; Cordella, Barbara; DI TRANI, Michela; Renzi, Alessia; Solano, Luigi. - STAMPA. - (2017), pp. 165-174.
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