Lo scopo della sicurezza antincendio nelle strutture finalizzate all’attività di asili nido, con riferimento all’incolumità dei bambini, soggetti particolarmente bisognevoli di protezione attiva, rende opportuno un esame puntuale del quadro tecnico normativo, al fine di verificare l’efficacia dei requisiti minimi richiesti e garantire il non superamento dei livelli di accettabilità. Allo stato attuale, l’allegato I al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 [1] colloca tra le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi anche gli asili nido; pertanto, l’attività n° 67 (ex 85) amplia il campo di applicazione dalle scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti agli Asili nido con oltre 30 persone presenti. Fino all’emanazione della regola tecnica di progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido (D.M. 16/07/2014) [2], per la suddetta attività si sono adottati i metodo e criteri ingegneristici della sicurezza antincendio proposti dalle linee guida dalla direzione regionale del Friuli Venezia Giulia o dal comando provinciale di Palermo. La normativa vigente, risolve formalmente il problema dell’adeguamento legislativo, introducendo l’osservanza della norma tecnica verticale anche per gli asili nido, ma tale provvedimento di fatto non risolve né le condizioni di criticità derivanti dalle caratteristiche psicofisiche degli utenti, né le condizioni di criticità strutturali ed organizzative che edifici storici o ubicati in ambiti urbanistici di particolari specificità possono presentare. Tale deficit può essere superato adottando il Decreto Ministeriale 9 maggio 2007 "direttive per l'attuazione dell'approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio” nell’ambito dei procedimenti di prevenzione incendi [3]. In questo articolo viene proposto, nell’ambito della fire safety engineering, un criterio di modellazione del fire design per la determinazione dei parametri termo-fluidodinamici rilevanti per la sicurezza degli esposti in asili nido ed il confronto con le rispettive curva di incendio naturale e nominali di più frequente utilizzo. I fattori determinanti nella difesa dagli incendi in queste attività sono influenzati pesantemente dalle peculiarità che contraddistinguono gli utenti: bambini tra 0 e 3 anni di età, non autosufficienti e bisognevoli di assistenza in condizioni ordinarie e ancor più in caso di emergenza. Gli strumenti di modellazione adottati per la simulazioni sono FDS 5 e Smokeview 5.4.8 prodotti dal National Institute of Standards and Technology (NIST) [4], [5]. Il volume di studio analizzato risulta circoscritto al solo spazio della sala multiattività ed è stato simulato per una durata del fenomeno non superiore ai 15 minuti dopo l’innesco, in considerazione del fatto che la valutazione del flusso di pericolo verso gli esposti è rilevante solo in questa prima fase nella quale viene attivato l’autosoccorso. Sono stati costruiti in FDS tre ambienti con arredo tipico presente in asilo nido [6], differenziati per dimensioni geometriche, aperture di ventilazione e quantitativo di materiale combustibile. Per ognuno dei tre ambienti è stata prevista una duplice simulazione; in un caso, i parametri d’incendio sono stati ricavati dalla simulazione caratterizzata dalla funzione HRR analitica, mentre nell’altro caso la funzione HRR è stata ricavata a posteriori, procedendo ad una simulazione di incendio naturale nel locale realisticamente arredato, condizionata dall’innesco minimo efficace. Dall’andamento delle curve HRR simulate, opportunamente linearizzate, sono state quindi ricavate tre Curva di Incendio Verosimili (CIV). Il confronto tra i parametri d’incendio ha riguardato le curve di rilascio termico [kW-t] costruite sulla base dei risultati delle tre differenti simulazioni esaminate e le corrispondenti curve d’incendio analitiche che costituiscono il riferimento normativo nell’ambito dell’ingegneria antincendio. Le curve naturali di più consolidato utilizzo sono state introdotte allo scopo di procedere alla verifica della resistenza strutturale: l’adozione di questi modelli nell’ambito della ingegneria antincendio finalizzata alla sicurezza degli esposti è avvenuta per analogia, nell’assunto che i fenomeni di intensità rilevante che queste rappresentano garantiscano un’implicita cautela nella scelta del fire design. Lo studio evidenzia invece che la curva analitica, la cui adozione è adatta allo scopo di verificare la resistenza strutturale, genera campi di temperature e di concentrazioni tossiche inferiori a quelli ottenuti con la simulazione completa dell’incendio naturale nelle fasi di innesco e crescita, cioè nelle fasi temporali che richiedono l’attivazione dell’autosoccorso e la gestione dell’esodo. Questo risultato dimostra che l’assunzione del criterio di verifica implicitamente contenuto nelle curve di incendio analitiche non presenta il carattere di cautela che un criterio uniformato dovrebbe contenere. Tale considerazione indica l’opportunità di adottare i modelli di fluido dinamica computazionale allo scopo di dimensionare la curva d’incendio rappresentativa del modello di sollecitazione in esame (HRRCIV); l’adozione del suddetto modello per l’analisi termo-fluido dinamica e d’esodo estesa all’intera struttura garantisce una maggiore verosimiglianza degli scenari d’incendio scelti per la valutazione di sicurezza degli esposti, che nel caso specifico sono risultati più gravosi. Poter disporre di modelli termo-chimici ad hoc per le diverse attività soggette ai controlli di prevenzione incendi rappresenta il punto di partenza per progettare il complesso di misure gestionali e di protezione idonee al raggiungimento del luogo sicuro in tempi compatibili con il superamento dei livelli di letalità nella struttura causati dell’incendio. Questo concetto viene riassunto con la formula ASET>RSET [7]; la combinazione tra sollecitazione termica e concentrazione dei gas tossici rappresenta l’elemento che maggiormente condiziona il tempo disponibile all’esodo.

Pianificazione della sicurezza antincendio negli asili nido / Lombardi, Mara; Rossi, Giuliano; Sciarretta, Nicolo'; Grossi, Luca. - STAMPA. - (2016), pp. 1-12. (Intervento presentato al convegno Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali - VGR 2016 tenutosi a Roma - Istituto Superiore Antincendi nel 13 - 15 settembre 2016).

Pianificazione della sicurezza antincendio negli asili nido

LOMBARDI, MARA;Rossi, Giuliano;SCIARRETTA, NICOLO';GROSSI, Luca
2016

Abstract

Lo scopo della sicurezza antincendio nelle strutture finalizzate all’attività di asili nido, con riferimento all’incolumità dei bambini, soggetti particolarmente bisognevoli di protezione attiva, rende opportuno un esame puntuale del quadro tecnico normativo, al fine di verificare l’efficacia dei requisiti minimi richiesti e garantire il non superamento dei livelli di accettabilità. Allo stato attuale, l’allegato I al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 [1] colloca tra le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi anche gli asili nido; pertanto, l’attività n° 67 (ex 85) amplia il campo di applicazione dalle scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti agli Asili nido con oltre 30 persone presenti. Fino all’emanazione della regola tecnica di progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido (D.M. 16/07/2014) [2], per la suddetta attività si sono adottati i metodo e criteri ingegneristici della sicurezza antincendio proposti dalle linee guida dalla direzione regionale del Friuli Venezia Giulia o dal comando provinciale di Palermo. La normativa vigente, risolve formalmente il problema dell’adeguamento legislativo, introducendo l’osservanza della norma tecnica verticale anche per gli asili nido, ma tale provvedimento di fatto non risolve né le condizioni di criticità derivanti dalle caratteristiche psicofisiche degli utenti, né le condizioni di criticità strutturali ed organizzative che edifici storici o ubicati in ambiti urbanistici di particolari specificità possono presentare. Tale deficit può essere superato adottando il Decreto Ministeriale 9 maggio 2007 "direttive per l'attuazione dell'approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio” nell’ambito dei procedimenti di prevenzione incendi [3]. In questo articolo viene proposto, nell’ambito della fire safety engineering, un criterio di modellazione del fire design per la determinazione dei parametri termo-fluidodinamici rilevanti per la sicurezza degli esposti in asili nido ed il confronto con le rispettive curva di incendio naturale e nominali di più frequente utilizzo. I fattori determinanti nella difesa dagli incendi in queste attività sono influenzati pesantemente dalle peculiarità che contraddistinguono gli utenti: bambini tra 0 e 3 anni di età, non autosufficienti e bisognevoli di assistenza in condizioni ordinarie e ancor più in caso di emergenza. Gli strumenti di modellazione adottati per la simulazioni sono FDS 5 e Smokeview 5.4.8 prodotti dal National Institute of Standards and Technology (NIST) [4], [5]. Il volume di studio analizzato risulta circoscritto al solo spazio della sala multiattività ed è stato simulato per una durata del fenomeno non superiore ai 15 minuti dopo l’innesco, in considerazione del fatto che la valutazione del flusso di pericolo verso gli esposti è rilevante solo in questa prima fase nella quale viene attivato l’autosoccorso. Sono stati costruiti in FDS tre ambienti con arredo tipico presente in asilo nido [6], differenziati per dimensioni geometriche, aperture di ventilazione e quantitativo di materiale combustibile. Per ognuno dei tre ambienti è stata prevista una duplice simulazione; in un caso, i parametri d’incendio sono stati ricavati dalla simulazione caratterizzata dalla funzione HRR analitica, mentre nell’altro caso la funzione HRR è stata ricavata a posteriori, procedendo ad una simulazione di incendio naturale nel locale realisticamente arredato, condizionata dall’innesco minimo efficace. Dall’andamento delle curve HRR simulate, opportunamente linearizzate, sono state quindi ricavate tre Curva di Incendio Verosimili (CIV). Il confronto tra i parametri d’incendio ha riguardato le curve di rilascio termico [kW-t] costruite sulla base dei risultati delle tre differenti simulazioni esaminate e le corrispondenti curve d’incendio analitiche che costituiscono il riferimento normativo nell’ambito dell’ingegneria antincendio. Le curve naturali di più consolidato utilizzo sono state introdotte allo scopo di procedere alla verifica della resistenza strutturale: l’adozione di questi modelli nell’ambito della ingegneria antincendio finalizzata alla sicurezza degli esposti è avvenuta per analogia, nell’assunto che i fenomeni di intensità rilevante che queste rappresentano garantiscano un’implicita cautela nella scelta del fire design. Lo studio evidenzia invece che la curva analitica, la cui adozione è adatta allo scopo di verificare la resistenza strutturale, genera campi di temperature e di concentrazioni tossiche inferiori a quelli ottenuti con la simulazione completa dell’incendio naturale nelle fasi di innesco e crescita, cioè nelle fasi temporali che richiedono l’attivazione dell’autosoccorso e la gestione dell’esodo. Questo risultato dimostra che l’assunzione del criterio di verifica implicitamente contenuto nelle curve di incendio analitiche non presenta il carattere di cautela che un criterio uniformato dovrebbe contenere. Tale considerazione indica l’opportunità di adottare i modelli di fluido dinamica computazionale allo scopo di dimensionare la curva d’incendio rappresentativa del modello di sollecitazione in esame (HRRCIV); l’adozione del suddetto modello per l’analisi termo-fluido dinamica e d’esodo estesa all’intera struttura garantisce una maggiore verosimiglianza degli scenari d’incendio scelti per la valutazione di sicurezza degli esposti, che nel caso specifico sono risultati più gravosi. Poter disporre di modelli termo-chimici ad hoc per le diverse attività soggette ai controlli di prevenzione incendi rappresenta il punto di partenza per progettare il complesso di misure gestionali e di protezione idonee al raggiungimento del luogo sicuro in tempi compatibili con il superamento dei livelli di letalità nella struttura causati dell’incendio. Questo concetto viene riassunto con la formula ASET>RSET [7]; la combinazione tra sollecitazione termica e concentrazione dei gas tossici rappresenta l’elemento che maggiormente condiziona il tempo disponibile all’esodo.
2016
Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali - VGR 2016
sicurezza antincendio; asili nido; prevenzione incendi
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Pianificazione della sicurezza antincendio negli asili nido / Lombardi, Mara; Rossi, Giuliano; Sciarretta, Nicolo'; Grossi, Luca. - STAMPA. - (2016), pp. 1-12. (Intervento presentato al convegno Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali - VGR 2016 tenutosi a Roma - Istituto Superiore Antincendi nel 13 - 15 settembre 2016).
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