In this paper I carry out some reflections on the modalities of restitution regarding ethnographic data collected during the course of sound and musical field researches on the Italian peasant and pastoral cultures. The first part of the article is directed to the past: in Italy the modern ethnographic field research began in 1948 with the foundation of the Centro Nazionale Studi di Musica Popolare (CNSMP), in the Accademia nazionale di Santa Cecilia, with the Radiotelevisione Italiana (RAI) synergistic collaboration. Another important date is 1962 with the creation of the Archivio Etnico Linguistico Musicale (AELM), in the Discoteca di Stato, today Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. Field research contributes to cultural heritage in the archives and is also the engine of a mass diffusion radio broadcasting addressed to an ante litteram restitution of material collected in the field. The second part of the paper is directed to the present: the notion of “community” has increasingly acquired central role in recognizing and dealing with cultural expressiveness, intangible heritage and the forms of protection and valorization applied to the intangible heritage. With examples drawn from the experience of the scholars of the past and from my personal research experience, I try to give elements of reflection on the role of local communities, public archives, stakeholders, the web, in the managing and claiming for restitution, in the enhancing and protecting the oral tradition sound and music heritage in Italy.

In quest’articolo svolgo alcune riflessioni sulle modalità della restituzione dei dati etnografici raccolti nel corso di campagne di ricerca sull’espressività sonora e musicale del mondo contadino e pastorale italiano. La prima parte dell’articolo è rivolta al passato: in Italia l’avvio della moderna ricerca etnografica sul campo inizia nel 1948 con la fondazione del Centro Nazionale Studi di Musica Popolare (CNSMP) dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia con la collaborazione sinergica della RAI. Un’altra data importante è il 1962 con la creazione dell’Archivio Etnico Linguistico Musicale (AELM) della Discoteca di Stato, oggi Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. Da un lato la ricerca sul campo alimenta i fondi archivistici e il patrimonio di beni culturali, da un altro lato è il motore di una programmazione radiofonica di diffusione di massa rivolta a una pratica di restituzione ante litteram dei materiali raccolti sul campo. La seconda parte dell’articolo è rivolta al presente: la nozione di “comunità” ha assunto in maniera crescente un ruolo centrale nel riconoscere e nel trattare le espressività culturali, il patrimonio immateriale e le forme di tutela e di valorizzazione a esso applicate. Con esempi tratti dall’esperienza di studiosi del passato e dalla mia personale esperienza di ricerca, tento di fornire elementi di riflessione sul ruolo delle comunità locali, delle istituzioni archivistiche pubbliche, dei portatori d’interesse, del web, nella gestione e nella richiesta di restituzione, nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio sonoro e musicale di tradizione orale in Italia.

Alcune riflessioni sulla restituzione fra archivi sonori, radiofonia, patrimoni immateriali, studi antropologici in Italia / Ricci, Antonio. - In: L'UOMO. - ISSN 1125-5862. - STAMPA. - (2015), pp. 127-150.

Alcune riflessioni sulla restituzione fra archivi sonori, radiofonia, patrimoni immateriali, studi antropologici in Italia

RICCI, Antonio
2015

Abstract

In this paper I carry out some reflections on the modalities of restitution regarding ethnographic data collected during the course of sound and musical field researches on the Italian peasant and pastoral cultures. The first part of the article is directed to the past: in Italy the modern ethnographic field research began in 1948 with the foundation of the Centro Nazionale Studi di Musica Popolare (CNSMP), in the Accademia nazionale di Santa Cecilia, with the Radiotelevisione Italiana (RAI) synergistic collaboration. Another important date is 1962 with the creation of the Archivio Etnico Linguistico Musicale (AELM), in the Discoteca di Stato, today Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. Field research contributes to cultural heritage in the archives and is also the engine of a mass diffusion radio broadcasting addressed to an ante litteram restitution of material collected in the field. The second part of the paper is directed to the present: the notion of “community” has increasingly acquired central role in recognizing and dealing with cultural expressiveness, intangible heritage and the forms of protection and valorization applied to the intangible heritage. With examples drawn from the experience of the scholars of the past and from my personal research experience, I try to give elements of reflection on the role of local communities, public archives, stakeholders, the web, in the managing and claiming for restitution, in the enhancing and protecting the oral tradition sound and music heritage in Italy.
2015
In quest’articolo svolgo alcune riflessioni sulle modalità della restituzione dei dati etnografici raccolti nel corso di campagne di ricerca sull’espressività sonora e musicale del mondo contadino e pastorale italiano. La prima parte dell’articolo è rivolta al passato: in Italia l’avvio della moderna ricerca etnografica sul campo inizia nel 1948 con la fondazione del Centro Nazionale Studi di Musica Popolare (CNSMP) dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia con la collaborazione sinergica della RAI. Un’altra data importante è il 1962 con la creazione dell’Archivio Etnico Linguistico Musicale (AELM) della Discoteca di Stato, oggi Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. Da un lato la ricerca sul campo alimenta i fondi archivistici e il patrimonio di beni culturali, da un altro lato è il motore di una programmazione radiofonica di diffusione di massa rivolta a una pratica di restituzione ante litteram dei materiali raccolti sul campo. La seconda parte dell’articolo è rivolta al presente: la nozione di “comunità” ha assunto in maniera crescente un ruolo centrale nel riconoscere e nel trattare le espressività culturali, il patrimonio immateriale e le forme di tutela e di valorizzazione a esso applicate. Con esempi tratti dall’esperienza di studiosi del passato e dalla mia personale esperienza di ricerca, tento di fornire elementi di riflessione sul ruolo delle comunità locali, delle istituzioni archivistiche pubbliche, dei portatori d’interesse, del web, nella gestione e nella richiesta di restituzione, nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio sonoro e musicale di tradizione orale in Italia.
restituzione; ricerca sul campo; archivio sonoro; radiofonia; comunità; patrimonio culturale immateriale; portatore d’interesse.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Alcune riflessioni sulla restituzione fra archivi sonori, radiofonia, patrimoni immateriali, studi antropologici in Italia / Ricci, Antonio. - In: L'UOMO. - ISSN 1125-5862. - STAMPA. - (2015), pp. 127-150.
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