Francesco Santoro-Passarelli ha percorso, quasi interamente, il XX secolo e ne ha conosciuto le linee del pensiero giuridico, dal pragmatismo esegetico alla dommatica ed al sociologismo, dalla neutralità del diritto come pura regola alla sua analisi economica. La sua esperienza testimonia un giurista che ordina i dati normativi, li interpreta in funzione della giustizia, appagato ma al contempo consapevole dei limiti del suo compito. L’Autore si sofferma su alcune pagine di Santoro-Passarelli, da cui emerge la consapevolezza che, nel ricercare l’oggetto della sua conoscenza, il giurista non deve limitarsi all’interpretazione del dato normativo scritto; la sua opera di decodificatore della realtà richiede la comprensione di ciò che il diritto è. Ed il diritto è se stesso solo nella sua effettività: dunque oltre la geometria ed i contenuti delle norme, ma nel modo in cui queste ultime sono applicate o disapplicate. Fondato sul “comune consenso”, il diritto è espressione del corpo sociale; anche il fatto “si fa legge” quando la società lo sostiene. L’attenzione all’effettività introduce alla storicizzazione delle categorie del pensiero giuridico: il valore delle norme non è nel loro essere poste ma nella loro applicazione, e l’elaborazione dei concetti giuridici le oltrepassa in vista della comprensione della realtà. Il diritto è un fenomeno culturale, che va alla ricerca dell’uomo e della giustizia attraverso quella modesta verità che esso può darci.

L'oggetto della scienza giuridica: rileggere Francesco Santoro Passarelli / DEL PRATO, ENRICO ELIO. - In: RIVISTA ITALIANA PER LE SCIENZE GIURIDICHE. - ISSN 0390-6760. - STAMPA. - 7(2016), pp. 45-49.

L'oggetto della scienza giuridica: rileggere Francesco Santoro Passarelli

DEL PRATO, ENRICO ELIO
2016

Abstract

Francesco Santoro-Passarelli ha percorso, quasi interamente, il XX secolo e ne ha conosciuto le linee del pensiero giuridico, dal pragmatismo esegetico alla dommatica ed al sociologismo, dalla neutralità del diritto come pura regola alla sua analisi economica. La sua esperienza testimonia un giurista che ordina i dati normativi, li interpreta in funzione della giustizia, appagato ma al contempo consapevole dei limiti del suo compito. L’Autore si sofferma su alcune pagine di Santoro-Passarelli, da cui emerge la consapevolezza che, nel ricercare l’oggetto della sua conoscenza, il giurista non deve limitarsi all’interpretazione del dato normativo scritto; la sua opera di decodificatore della realtà richiede la comprensione di ciò che il diritto è. Ed il diritto è se stesso solo nella sua effettività: dunque oltre la geometria ed i contenuti delle norme, ma nel modo in cui queste ultime sono applicate o disapplicate. Fondato sul “comune consenso”, il diritto è espressione del corpo sociale; anche il fatto “si fa legge” quando la società lo sostiene. L’attenzione all’effettività introduce alla storicizzazione delle categorie del pensiero giuridico: il valore delle norme non è nel loro essere poste ma nella loro applicazione, e l’elaborazione dei concetti giuridici le oltrepassa in vista della comprensione della realtà. Il diritto è un fenomeno culturale, che va alla ricerca dell’uomo e della giustizia attraverso quella modesta verità che esso può darci.
2016
scienza giuridica; diritto; Francesco Santoro Passarelli; giurista; giustizia; categorie giuridiche
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
L'oggetto della scienza giuridica: rileggere Francesco Santoro Passarelli / DEL PRATO, ENRICO ELIO. - In: RIVISTA ITALIANA PER LE SCIENZE GIURIDICHE. - ISSN 0390-6760. - STAMPA. - 7(2016), pp. 45-49.
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