Mezzi di comunicazione e informazione: analisi applicative

I media (televisione, radio, quotidiani, periodici, Internet) rappresentano ambiti di attività di estrema rilevanza sia sotto l’aspetto economico, sia sotto quello sociale e, conseguentemente, regolamentare. In considerazione della valenza del settore dei media per l’economia, la politica, l’informazione e la vita democratica di un Paese, si è scelto di condurre uno studio su tale ambito, svolgendo analisi applicative riferite al caso italiano, che si inseriscono nel dibattito internazionale in corso circa l’importanza dei media come fonti di informazioni, l’influenza mediatica sulle decisioni dei cittadini e l’esistenza di fallimenti nel sistema dell’informazione. In particolare, l’esame dei fattori (dal lato della domanda e dell’offerta) suscettibili di incidere sull’accesso ai mezzi di comunicazione ha evidenziato l’esistenza di diversi elementi che, tuttora, conducono alla marginalizzazione e alla divisione tra gruppi diversi della popolazione nell’accesso ai media e, quindi, all’informazione. Inoltre, l’analisi degli effetti esplicati sulla partecipazione attiva al voto da fattori connessi ad aspetti socio-demografici individuali, aspetti peculiari dell’offerta informativa dei media e aspetti idiosincratici di attitudine al coinvolgimento politico-sociale ha rilevato evidenze dell’incidenza positiva significativa generata sulla propensione a votare degli elettori dall’attitudine ad informarsi attraverso i mezzi di comunicazione, così come da talune caratteristiche socio-demografiche degli individui. Infine, uno studio empirico sull’esistenza di media bias nel sistema informativo italiano ha mostrato la persistenza di un bias ideologico nel settore televisivo nazionale (con il gruppo della Tv pubblica che, nel complesso, appare maggiormente equilibrato), rivelando anche l’efficacia della regolamentazione (par condicio) nei periodi elettorali (seppur di per sé non sufficiente ad eliminare i bias del sistema).