Il presente studio nell’ottica dell’adattamento operato dalla giurisprudenza alle nuove realtà criminologiche/mafiose, si propone l’analisi delle recenti problematiche che ancora interessano l’istituto del concorso esterno in associazione di tipo mafioso; a fronte poi di una copiosa giurisprudenza che nell’ammettere la matrice inequivocabilmente normativa del concorso esterno (frutto della combinazione tra la generale funzione incriminatrice dell’art. 110 c.p. in combinato disposto con l’art. 416 bis c.p.), ne ribadisce poi la caratterizzazione diversa ed autonoma dall’incriminazione di partecipazione e, in termini di condotta e, di elemento psicologico. L’argomento per uno spunto in chiave critica è offerto dalla pronuncia delle Sezioni Unite n.25191 del 2014 che, nell’occuparsi dei delicati rapporti in materia di riciclaggio ed illecito reimpiego dei proventi generati dal delitto di cui all’art. 416 bis c.p. e, nel chiarire la natura oggettiva dell’aggravante di cui al VI c. dell’art. 416 bis c.p., opera una totale equiparazione tra concorrente esterno ed associato, sia nell’attività di ripulitura dei proventi illeciti, sia nell’applicazione automatica dell’ipotesi aggravata, omologando situazioni che la stessa Corte Cost. n. 48 del 2015, ha qualificato diverse e quindi, da verificare secondo criteri normativi che devono ragionevolmente risultare validi anche per la differente figura del concorrente esterno.
Ancora sul "concorso esterno" tra legalità e giustizia / Dinacci, Elvira. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PENALE DELL'ECONOMIA. - ISSN 1121-1725. - XXIX:1- 2(2016), pp. 329-385.
Ancora sul "concorso esterno" tra legalità e giustizia
DINACCI, Elvira
2016
Abstract
Il presente studio nell’ottica dell’adattamento operato dalla giurisprudenza alle nuove realtà criminologiche/mafiose, si propone l’analisi delle recenti problematiche che ancora interessano l’istituto del concorso esterno in associazione di tipo mafioso; a fronte poi di una copiosa giurisprudenza che nell’ammettere la matrice inequivocabilmente normativa del concorso esterno (frutto della combinazione tra la generale funzione incriminatrice dell’art. 110 c.p. in combinato disposto con l’art. 416 bis c.p.), ne ribadisce poi la caratterizzazione diversa ed autonoma dall’incriminazione di partecipazione e, in termini di condotta e, di elemento psicologico. L’argomento per uno spunto in chiave critica è offerto dalla pronuncia delle Sezioni Unite n.25191 del 2014 che, nell’occuparsi dei delicati rapporti in materia di riciclaggio ed illecito reimpiego dei proventi generati dal delitto di cui all’art. 416 bis c.p. e, nel chiarire la natura oggettiva dell’aggravante di cui al VI c. dell’art. 416 bis c.p., opera una totale equiparazione tra concorrente esterno ed associato, sia nell’attività di ripulitura dei proventi illeciti, sia nell’applicazione automatica dell’ipotesi aggravata, omologando situazioni che la stessa Corte Cost. n. 48 del 2015, ha qualificato diverse e quindi, da verificare secondo criteri normativi che devono ragionevolmente risultare validi anche per la differente figura del concorrente esterno.File | Dimensione | Formato | |
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