La corteccia medio cingolata rappresenta la sede di elaborazione di afferenze motivazionali e cognitive (Bush e coll., 2000), in particolare per la generazione di appropriate risposte motorie e tali stimoli ed è pertanto ipotizzabile che il conflitto ivi elaborato disturbi le attività integrative e possa spiegare quantomeno la tipologia motoria dei sintomi conversivi. I risultati hanno dimostrato l’esistenza di pattern neuronali inibitori in grado di disattivare le funzioni volontarie (Marshall, 1997), in particolare la corteccia cingolata anteriore destra e quella orbito-frontale, come verrà meglio spiegato nel capitolo successivo dedicato alle teorie eziologiche della conversione. Secondo Spence (1999), il paziente fallisce nel compiere certi atti, mentre altri sono preservati sebbene siano il prodotto degli stessi gruppi motori; pertanto, la paralisi isterica (ma nella stessa ottica, tutti i sintomi conversivi) si configura come ‘disordine dell’azione’, ovvero della volontà di agire. Si tratta a tutti gli effetti di una ‘dissociazione somatica’, ovvero di una segregazione tra le funzioni cognitive e volitive e quelle motorie dovuta ad una interferenza nell’attività di una regione corticale integra. La capacità di questi soggetti a dissociarsi dai contenuti di coscienza e dalle proprie funzioni organiche, la seduttività e la manipolatività rendono i pazienti con Disturbo di Conversione estremamente complessi sul piano psicopatologico e gestionale; allo stesso tempo, molte di queste caratteristiche giustificano l’efficacia e l’applicabilità dell’intervento ipnotico. Il modello comunicativo di questi pazienti si basa sull’adoperare il sintomo come uno strumento di comunicazione e spesso di “manipolazione” nei confronti delle persone alle quali chiedono aiuto, si tratti dei familiari o dello psicoterapeuta. Per questo motivo, la formulazione di un contratto terapeutico chiaro e ben definito è ritenuto particolarmente importante per l’efficacia dell’intervento terapeutico. È infatti consigliabile pianificare in accordo con il paziente il numero delle sedute previste per l’intervento, il contenuto, il tipo di rapporto e la loro durata. La chiarezza dell’informazione, instaurata fin dal primo momento dell’incontro con il soggetto, la fermezza nel rispettare i termini previsti e il contenimento dell’impegno reciproco in un ambito ben delimitato sono presupposti necessari per garantire un rapporto terapeutico equilibrato, che non diviene mai troppo coinvolgente, ma neanche freddo e distante. Con queste limitazioni, il risultato è duplice: si crea un’aspettativa positiva, la fiducia di poter risolvere il disturbo con modi e tempi determinati, e anche la giusta distanza emozionale, che in genere rappresenta un serio problema nel rapporto con questa specifica popolazione di pazienti.
Problematiche tradizionali e nuove acquisizioni sui Disturbi di Conversione: verso un protocollo per un approccio ipnotico breve / Loriedo, Camillo; DI LEONE, FLAVIO GIUSEPPE; Bilardi, Giorgia. - In: IDEE IN PSICOTERAPIA. - ISSN 1974-059X. - STAMPA. - 1:3(2010), pp. 87-102.
Problematiche tradizionali e nuove acquisizioni sui Disturbi di Conversione: verso un protocollo per un approccio ipnotico breve
LORIEDO, Camillo;DI LEONE, FLAVIO GIUSEPPE;BILARDI, GIORGIA
2010
Abstract
La corteccia medio cingolata rappresenta la sede di elaborazione di afferenze motivazionali e cognitive (Bush e coll., 2000), in particolare per la generazione di appropriate risposte motorie e tali stimoli ed è pertanto ipotizzabile che il conflitto ivi elaborato disturbi le attività integrative e possa spiegare quantomeno la tipologia motoria dei sintomi conversivi. I risultati hanno dimostrato l’esistenza di pattern neuronali inibitori in grado di disattivare le funzioni volontarie (Marshall, 1997), in particolare la corteccia cingolata anteriore destra e quella orbito-frontale, come verrà meglio spiegato nel capitolo successivo dedicato alle teorie eziologiche della conversione. Secondo Spence (1999), il paziente fallisce nel compiere certi atti, mentre altri sono preservati sebbene siano il prodotto degli stessi gruppi motori; pertanto, la paralisi isterica (ma nella stessa ottica, tutti i sintomi conversivi) si configura come ‘disordine dell’azione’, ovvero della volontà di agire. Si tratta a tutti gli effetti di una ‘dissociazione somatica’, ovvero di una segregazione tra le funzioni cognitive e volitive e quelle motorie dovuta ad una interferenza nell’attività di una regione corticale integra. La capacità di questi soggetti a dissociarsi dai contenuti di coscienza e dalle proprie funzioni organiche, la seduttività e la manipolatività rendono i pazienti con Disturbo di Conversione estremamente complessi sul piano psicopatologico e gestionale; allo stesso tempo, molte di queste caratteristiche giustificano l’efficacia e l’applicabilità dell’intervento ipnotico. Il modello comunicativo di questi pazienti si basa sull’adoperare il sintomo come uno strumento di comunicazione e spesso di “manipolazione” nei confronti delle persone alle quali chiedono aiuto, si tratti dei familiari o dello psicoterapeuta. Per questo motivo, la formulazione di un contratto terapeutico chiaro e ben definito è ritenuto particolarmente importante per l’efficacia dell’intervento terapeutico. È infatti consigliabile pianificare in accordo con il paziente il numero delle sedute previste per l’intervento, il contenuto, il tipo di rapporto e la loro durata. La chiarezza dell’informazione, instaurata fin dal primo momento dell’incontro con il soggetto, la fermezza nel rispettare i termini previsti e il contenimento dell’impegno reciproco in un ambito ben delimitato sono presupposti necessari per garantire un rapporto terapeutico equilibrato, che non diviene mai troppo coinvolgente, ma neanche freddo e distante. Con queste limitazioni, il risultato è duplice: si crea un’aspettativa positiva, la fiducia di poter risolvere il disturbo con modi e tempi determinati, e anche la giusta distanza emozionale, che in genere rappresenta un serio problema nel rapporto con questa specifica popolazione di pazienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.