DOTTORATO IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE Dott. Stefano LOFFREDI IL NUCLEARE COME CONFLITTO SOCIALE NEI NEW MEDIA (Dal Rinascimento nucleare a Fukushima) Il disastro della centrale nucleare di Fukushima avvenuto a seguito del terremoto giapponese dell’11 marzo 2011 ha confermato come i processi comunicativi dei media siano in grado di modificare la visione di un determinato oggetto sociale. Il fortissimo impatto avuto dalla diffusione delle notizie riguardanti tale evento hanno infatti indotto nella percezione dell’opinione pubblica un radicale cambiamento nei confronti della prospettiva sul nucleare. In brevissimo tempo si è passati da una visione possibilista, condensata nell’espressione simbolica Rinascimento Nucleare, ad una cornice interpretativa fondata essenzialmente sugli aspetti del rischio e dell’impatto derivante da tale scelta energetica. Questo processo di reinterpretazione dell’oggetto sociale nucleare è risultato abbastanza evidente anche nei media digitali, compreso il giornalismo on line preso in esame nella presente ricerca. L’ipotesi di partenza è quella che nei processi comunicativi anche i new media (e nel caso particolare l’editoria on line) costituiscono un attore sociale attivo e partecipe delle controversie. Tale ruolo viene esplicitato attraverso l’utilizzo di argomentazioni e parole chiave a cui vengono concessi diversi gradi di accessibilità e visibilità. Per valutare questa parte attiva si è scelto di confrontare l’approccio comunicativo di alcune testate on line in condizioni di normalità rispetto a situazioni di emergenza. E’ stata quindi effettuata un’analisi del contenuto su un anno (novembre 2009 – ottobre 2010) di articoli, riguardanti il nucleare, pubblicati on line dalle tre testate giornalistiche di cronaca Corriere della Sera, la Repubblica e la Stampa, aventi il maggior numero di lettori web secondo la fonte Audipress. Di seguito è stata effettuata un’analoga analisi delle parole chiave da parte delle medesime testate durante la settimana successiva al disastro di Fukushima (11-18 marzo 2011). La comparazione dei risultati scaturiti dalle due osservazioni ha evidenziato come il ruolo attivo svolto dalle testate giornalistiche prese in esame sia stato in grado di produrre un profondo cambiamento di visione dell’oggetto sociale nucleare. Un cambiamento talmente radicale e profondo da portare da lì a due mesi l’opinione pubblica a porre, con il risultato del referendum del giugno 2011, una pietra tombale sulla scelta energetica nucleare.

Il nucleare come conflitto sociale nei new media(2012 Jul 06).

Il nucleare come conflitto sociale nei new media

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06/07/2012

Abstract

DOTTORATO IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE Dott. Stefano LOFFREDI IL NUCLEARE COME CONFLITTO SOCIALE NEI NEW MEDIA (Dal Rinascimento nucleare a Fukushima) Il disastro della centrale nucleare di Fukushima avvenuto a seguito del terremoto giapponese dell’11 marzo 2011 ha confermato come i processi comunicativi dei media siano in grado di modificare la visione di un determinato oggetto sociale. Il fortissimo impatto avuto dalla diffusione delle notizie riguardanti tale evento hanno infatti indotto nella percezione dell’opinione pubblica un radicale cambiamento nei confronti della prospettiva sul nucleare. In brevissimo tempo si è passati da una visione possibilista, condensata nell’espressione simbolica Rinascimento Nucleare, ad una cornice interpretativa fondata essenzialmente sugli aspetti del rischio e dell’impatto derivante da tale scelta energetica. Questo processo di reinterpretazione dell’oggetto sociale nucleare è risultato abbastanza evidente anche nei media digitali, compreso il giornalismo on line preso in esame nella presente ricerca. L’ipotesi di partenza è quella che nei processi comunicativi anche i new media (e nel caso particolare l’editoria on line) costituiscono un attore sociale attivo e partecipe delle controversie. Tale ruolo viene esplicitato attraverso l’utilizzo di argomentazioni e parole chiave a cui vengono concessi diversi gradi di accessibilità e visibilità. Per valutare questa parte attiva si è scelto di confrontare l’approccio comunicativo di alcune testate on line in condizioni di normalità rispetto a situazioni di emergenza. E’ stata quindi effettuata un’analisi del contenuto su un anno (novembre 2009 – ottobre 2010) di articoli, riguardanti il nucleare, pubblicati on line dalle tre testate giornalistiche di cronaca Corriere della Sera, la Repubblica e la Stampa, aventi il maggior numero di lettori web secondo la fonte Audipress. Di seguito è stata effettuata un’analoga analisi delle parole chiave da parte delle medesime testate durante la settimana successiva al disastro di Fukushima (11-18 marzo 2011). La comparazione dei risultati scaturiti dalle due osservazioni ha evidenziato come il ruolo attivo svolto dalle testate giornalistiche prese in esame sia stato in grado di produrre un profondo cambiamento di visione dell’oggetto sociale nucleare. Un cambiamento talmente radicale e profondo da portare da lì a due mesi l’opinione pubblica a porre, con il risultato del referendum del giugno 2011, una pietra tombale sulla scelta energetica nucleare.
6-lug-2012
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