La capacità fecondante di un individuo è strettamente legata alle caratteristiche microscopiche del suo liquido seminale, ed in particolare a tre parametri fondamentali: il numero di spermatozoi, la loro morfologia e la motilità. Quest’ultimo parametro riveste un ruolo fondamentale nella riproduzione, in quanto per arrivare a fecondare la cellula uovo, gli spermatozoi devono essere in grado di risalire le vie genitali femminili. La motilità dello spermatozoo si realizza grazie alla particolare struttura con cui è organizzato il flagello e all’energia ad essa fornita da due vie metaboliche, la fosforilazione ossidativa, che avviene nel tratto intermedio dove sono localizzati i mitocondri, e la via glicolitica che si realizza nel segmento principale nel quale sono stati individuati individuati gli enzimi glicolitici. Alterazioni nella struttura del flagello o nelle vie metaboliche che forniscono energia possono determinare ridotta o assenza di motilità, quindi infertilità. La glicolisi è un processo altamente conservato negli eucarioti, tuttavia negli spermatozoi umani sono state individuate isoforme di alcuni enzimi glicolitici, che hanno caratteristiche strutturali e funzionali che li distinguono dalle rispettive isoforme espresse nelle cellule somatiche. Tre di essi, la gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi, la fosfoglicerato chinasi-2 e la lattato deidrogenasi-C, sono codificati da geni paraloghi espressi solo durante la spermatogenesi. È stato dimostrato che topi knock-out per il gene della gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi spermatica sono infertili e mostrano alterazioni non solo quantitative ma anche qualitative della motilità (Miki et al. 2004). Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’espressione del gene GAPDHS che codifica per l’isoforma spermatica dell’enzima glicolitico gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi (GAPDH) in campioni di liquido seminale caratterizzati da normocinesia o da ipocinesia , al fine di correlare le alterazioni nella motilità nemaspermica con i livelli di mRNA.

Studio molecolare della cinetica nemaspermica / Popolla, Daniela. - (2012 Apr 02).

Studio molecolare della cinetica nemaspermica

POPOLLA, DANIELA
02/04/2012

Abstract

La capacità fecondante di un individuo è strettamente legata alle caratteristiche microscopiche del suo liquido seminale, ed in particolare a tre parametri fondamentali: il numero di spermatozoi, la loro morfologia e la motilità. Quest’ultimo parametro riveste un ruolo fondamentale nella riproduzione, in quanto per arrivare a fecondare la cellula uovo, gli spermatozoi devono essere in grado di risalire le vie genitali femminili. La motilità dello spermatozoo si realizza grazie alla particolare struttura con cui è organizzato il flagello e all’energia ad essa fornita da due vie metaboliche, la fosforilazione ossidativa, che avviene nel tratto intermedio dove sono localizzati i mitocondri, e la via glicolitica che si realizza nel segmento principale nel quale sono stati individuati individuati gli enzimi glicolitici. Alterazioni nella struttura del flagello o nelle vie metaboliche che forniscono energia possono determinare ridotta o assenza di motilità, quindi infertilità. La glicolisi è un processo altamente conservato negli eucarioti, tuttavia negli spermatozoi umani sono state individuate isoforme di alcuni enzimi glicolitici, che hanno caratteristiche strutturali e funzionali che li distinguono dalle rispettive isoforme espresse nelle cellule somatiche. Tre di essi, la gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi, la fosfoglicerato chinasi-2 e la lattato deidrogenasi-C, sono codificati da geni paraloghi espressi solo durante la spermatogenesi. È stato dimostrato che topi knock-out per il gene della gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi spermatica sono infertili e mostrano alterazioni non solo quantitative ma anche qualitative della motilità (Miki et al. 2004). Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’espressione del gene GAPDHS che codifica per l’isoforma spermatica dell’enzima glicolitico gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi (GAPDH) in campioni di liquido seminale caratterizzati da normocinesia o da ipocinesia , al fine di correlare le alterazioni nella motilità nemaspermica con i livelli di mRNA.
2-apr-2012
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