In letteratura i risultati degli studi sul riconoscimento del volto, vengono continuamente confrontati, nonostante l’utilizzo di diverse Modalità di Codifica della direzione dello sguardo che non vengono chiaramente definite. In questo studio vengono chiarite, analizzate e confrontate le quattro principali Modalità di Codifica utilizzate in letteratura: 1) VIVO-VOLTO, 2) FRAME by FRAME-VOLTO, 3) VIDEO-VOLTO, 4) VIDEO-LATO. I parametri utilizzati per questo confronto sono: il volto preferito e il tempo necessario per concludere la Prova di Preferenza del Volto. Dal confronto tra le diverse Modalità di Codifica, effettuato sul 56% del campione, emerge che solo 2) FRAME by FRAME-VOLTO diverge rispetto alle altre tre che, invece, vanno nella stessa direzione. I risultati della verifica di questa ipotesi: effetto del Tipo di Codifica, sono stati utilizzati come studio preliminare per la scelta della Modalità di Codifica da utilizzare per la verifica seconda ipotesi: effetto del Tipo di Comunicazione, verificata sull’intero campione (N.23). E’ stata scelta la Modalità di Codifica VIDEO-LATO perché risulta vantaggiosa sia in termini di precisione che di tempi di applicabilità. L’ipotesi che il Tipo di Comunicazione produca diversi effetti nel successivo comportamento di preferenza del volto non viene verificata, in quanto indipendentemente dal Tipo di Comunicazione sperimentata, i neonati non mostrano nessuna preferenza per un volto. A posteriori, sono state approfondite, le caratteristiche dei neonati del campione. E’ emerso che il campione di N.23 è composto da due sottocampioni considerando lo stato di ATTIVAZIONE: i PIU’ ATTIVATI (N.13) rispetto ai MENO ATTIVATI (N.10) terminano prima la Prova di Preferenza del Volto e trascorrono più tempo in occhi aperti. Lo stato di ATTIVAZIONE produce delle differenze nel comportamento di preferenza del volto, infatti dopo aver sperimentato una comunicazione piacevole (Contingente) i PIU’ ATTIVATI sembrano essere riusciti a generalizzare l’esperienza che il volto umano comunica in modo piacevole, ciò produce un interesse per entrambi i volti presentati, nell’attesa che producano segnali comunicativi piacevoli; mentre i MENO ATTIVATI rimarrebbero legati allo specifico volto con il quale hanno effettuato una comunicazione piacevole non riuscendo ad effettuare una generalizzazione dell’esperienza comunicativa con il volto umano, ciò produce un interesse per il volto che precedentemente ha comunicato in modo piacevole.

Comunicazione e preferenza del volto nelle prime ore di vita, studio sulle principali modalità di codifica / Piccolo, Federica. - (2012 Jun 16).

Comunicazione e preferenza del volto nelle prime ore di vita, studio sulle principali modalità di codifica

PICCOLO, FEDERICA
16/06/2012

Abstract

In letteratura i risultati degli studi sul riconoscimento del volto, vengono continuamente confrontati, nonostante l’utilizzo di diverse Modalità di Codifica della direzione dello sguardo che non vengono chiaramente definite. In questo studio vengono chiarite, analizzate e confrontate le quattro principali Modalità di Codifica utilizzate in letteratura: 1) VIVO-VOLTO, 2) FRAME by FRAME-VOLTO, 3) VIDEO-VOLTO, 4) VIDEO-LATO. I parametri utilizzati per questo confronto sono: il volto preferito e il tempo necessario per concludere la Prova di Preferenza del Volto. Dal confronto tra le diverse Modalità di Codifica, effettuato sul 56% del campione, emerge che solo 2) FRAME by FRAME-VOLTO diverge rispetto alle altre tre che, invece, vanno nella stessa direzione. I risultati della verifica di questa ipotesi: effetto del Tipo di Codifica, sono stati utilizzati come studio preliminare per la scelta della Modalità di Codifica da utilizzare per la verifica seconda ipotesi: effetto del Tipo di Comunicazione, verificata sull’intero campione (N.23). E’ stata scelta la Modalità di Codifica VIDEO-LATO perché risulta vantaggiosa sia in termini di precisione che di tempi di applicabilità. L’ipotesi che il Tipo di Comunicazione produca diversi effetti nel successivo comportamento di preferenza del volto non viene verificata, in quanto indipendentemente dal Tipo di Comunicazione sperimentata, i neonati non mostrano nessuna preferenza per un volto. A posteriori, sono state approfondite, le caratteristiche dei neonati del campione. E’ emerso che il campione di N.23 è composto da due sottocampioni considerando lo stato di ATTIVAZIONE: i PIU’ ATTIVATI (N.13) rispetto ai MENO ATTIVATI (N.10) terminano prima la Prova di Preferenza del Volto e trascorrono più tempo in occhi aperti. Lo stato di ATTIVAZIONE produce delle differenze nel comportamento di preferenza del volto, infatti dopo aver sperimentato una comunicazione piacevole (Contingente) i PIU’ ATTIVATI sembrano essere riusciti a generalizzare l’esperienza che il volto umano comunica in modo piacevole, ciò produce un interesse per entrambi i volti presentati, nell’attesa che producano segnali comunicativi piacevoli; mentre i MENO ATTIVATI rimarrebbero legati allo specifico volto con il quale hanno effettuato una comunicazione piacevole non riuscendo ad effettuare una generalizzazione dell’esperienza comunicativa con il volto umano, ciò produce un interesse per il volto che precedentemente ha comunicato in modo piacevole.
16-giu-2012
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Note: Tesi Dottorato di Ricerca in Psicologia Dinamica e Clinica
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/918695
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