Nel titolo della tesi è insito un elemento di innovazione rispetto al recente passato di ricerca in ambito media educativo, nell’intenzione di considerare la media education non solo come ambito di ricerca e intervento educativo, bensì come nuovo modo di abitare consapevolmente la società della conoscenza. Una società in cui il termine “educare” viene sempre più a coincidere con il termine “media educare” e la figura dell’educatore con quella del media educator. La media education, al tempo della modernità, assume un carattere di imprescindibilità. L’istituzione scolastica, nella presa d’atto dell’attuale fase di crisi, deve riuscire a costruire relazioni significative fra le generazioni, non perdendo mai di vista il suo potere di emancipazione sociale e culturale dei soggetti. È necessario, a tal proposito, accogliere le sfide del moderno nel tentativo di ridurre almeno le varie tipologie di “gap” mediali intergenerazionali. Il caso di studio è rappresentato il Progetto On Air, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Lifelong Learning Programme come sotto-programma del Comenius. I partner coinvolti: Italia, Belgio, Romania, Bulgaria, Lituania, Polonia. Gli obiettivi principali della ricerca On Air sono stati, tra gli altri, indagare la trasversalità di utilizzo dei media parte dei giovani e degli insegnanti; esplorare la dimensione emozionale e motivazionale, legata all’utilizzo dei media, che ne determina il legame affettivo; osservare il livello di competenza tecnologica riscontrabile all’interno delle abilità conoscenze e atteggiamenti sociali dei più giovani; ricercare strategie formative nuove, che forniscano strumenti di orientamento alla complessità socioculturale, tenendo conto dei nuovi contenuti prodotti dall’avvento dei new media e dall’incrocio di essi con i vecchi media. Particolare attenzione è stata posta, all’interno dell’elaborato, sull’approfondimento delle differenti definizioni e declinazioni del concetto di competenza, dal punto di vista della letteratura scientifica e dell’evoluzione istituzionale, e del concetto di cittadinanza, evidenziandone le congruenze e le caratteristiche che lo associano fortemente all’idea di media education. Si può ipotizzare in tale quadro concettuale che la fiducia riposta nella comunicazione, soprattutto nella sua capacità di elevare il soggetto in termini di crescita culturale, sia stata eccessiva? Come mai davanti all’incremento delle tecnologie e all’evoluzione dei contenuti di comunicazione la scuola sembra un essere sempre un passo indietro? E per quanto concerne la cittadinanza digitale, è possibile che si tratti più di una proiezione dell’adulto piuttosto che di una reale acquisizione da parte delle giovani generazioni, certamente partecipative “on line”, ma caratterizzate da un non proporzionale livello di partecipazione sociale, politica, culturale “off line”? Si tratta di interrogativi di fondamentale importanza, ai quali, come studiosi ed educatori, saremo inevitabilmente chiamati a rispondere nell’immediato futuro.

La media education come nuova forma di cittadinanza nella società della conoscenza / Cinque, Daniela. - (2012 Jul 06).

La media education come nuova forma di cittadinanza nella società della conoscenza

CINQUE, DANIELA
06/07/2012

Abstract

Nel titolo della tesi è insito un elemento di innovazione rispetto al recente passato di ricerca in ambito media educativo, nell’intenzione di considerare la media education non solo come ambito di ricerca e intervento educativo, bensì come nuovo modo di abitare consapevolmente la società della conoscenza. Una società in cui il termine “educare” viene sempre più a coincidere con il termine “media educare” e la figura dell’educatore con quella del media educator. La media education, al tempo della modernità, assume un carattere di imprescindibilità. L’istituzione scolastica, nella presa d’atto dell’attuale fase di crisi, deve riuscire a costruire relazioni significative fra le generazioni, non perdendo mai di vista il suo potere di emancipazione sociale e culturale dei soggetti. È necessario, a tal proposito, accogliere le sfide del moderno nel tentativo di ridurre almeno le varie tipologie di “gap” mediali intergenerazionali. Il caso di studio è rappresentato il Progetto On Air, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Lifelong Learning Programme come sotto-programma del Comenius. I partner coinvolti: Italia, Belgio, Romania, Bulgaria, Lituania, Polonia. Gli obiettivi principali della ricerca On Air sono stati, tra gli altri, indagare la trasversalità di utilizzo dei media parte dei giovani e degli insegnanti; esplorare la dimensione emozionale e motivazionale, legata all’utilizzo dei media, che ne determina il legame affettivo; osservare il livello di competenza tecnologica riscontrabile all’interno delle abilità conoscenze e atteggiamenti sociali dei più giovani; ricercare strategie formative nuove, che forniscano strumenti di orientamento alla complessità socioculturale, tenendo conto dei nuovi contenuti prodotti dall’avvento dei new media e dall’incrocio di essi con i vecchi media. Particolare attenzione è stata posta, all’interno dell’elaborato, sull’approfondimento delle differenti definizioni e declinazioni del concetto di competenza, dal punto di vista della letteratura scientifica e dell’evoluzione istituzionale, e del concetto di cittadinanza, evidenziandone le congruenze e le caratteristiche che lo associano fortemente all’idea di media education. Si può ipotizzare in tale quadro concettuale che la fiducia riposta nella comunicazione, soprattutto nella sua capacità di elevare il soggetto in termini di crescita culturale, sia stata eccessiva? Come mai davanti all’incremento delle tecnologie e all’evoluzione dei contenuti di comunicazione la scuola sembra un essere sempre un passo indietro? E per quanto concerne la cittadinanza digitale, è possibile che si tratti più di una proiezione dell’adulto piuttosto che di una reale acquisizione da parte delle giovani generazioni, certamente partecipative “on line”, ma caratterizzate da un non proporzionale livello di partecipazione sociale, politica, culturale “off line”? Si tratta di interrogativi di fondamentale importanza, ai quali, come studiosi ed educatori, saremo inevitabilmente chiamati a rispondere nell’immediato futuro.
6-lug-2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/918691
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