Le cellule staminali del cancro (CSC) sono state individuate circa un decennio fa nelle leucemie acute, dove le cellule indifferenziate si sono mostrate essenziali per l’inizio e la progressione tumorale. Più recentemente le CSC sono state identificate anche nei tumori solidi sulla base della loro capacità di auto-rinnovarsi, di generare una popolazione di cellule tumorali differenziate e di propagare serialmente il tumore in vivo. Sebbene in alcuni casi la distribuzione e il fenotipo delle CSC rimangano questioni dibattute, esiste un generale accordo riguardo al fatto che le CSC rappresentino una popolazione tumorigenica e il bersaglio d’elezione per terapie innovative. Infatti l’eliminazione delle CSC comporterebbe l’eradicazione completa del tumore primario e la sopravvivenza del paziente in assenza di ricadute. Recentemente il nostro gruppo di ricerca ha isolato una popolazione cellulare staminale dal tessuto tumorale di carcinoma del colon. Tale popolazione consiste di cellule indifferenziate che esprimono CD133, una proteina di membrana caratteristica di numerose tipologie di cellule staminali. Le cellule staminali del cancro del colon (CSCC) sono state isolate da resezioni chirurgiche derivate da tumori di pazienti e coltivate in terreno privo di siero addizionato con fattori di crescita. Ciò ha permesso al nostro gruppo di studiare le CSCC sia dal punto di vista biologico sia dal punto di vista funzionale: infatti recentemente abbiamo scoperto che le CSCC sono cellule attivamente proliferanti, al contrario della loro controparte differenziata, e pertanto sensibili all’inibitore della chinasi PLK1 espressa durante il ciclo cellulare in fase G2M. Da un’analisi di espressione di varie molecole coinvolte nel mantenimento staminale e nella progressione tumorale del cancro del colon, CR-1 è risultato iperespresso nella popolazione staminale e drasticamente ridotto nella controparte differenziata. Ciò ha lasciato supporre che CR-1 possa essere essenziale per l’omeostasi delle CSCC. Pertanto il nostro obiettivo si è incentrato sullo studio del ruolo di CR-1 nella sopravvivenza e capacità tumorigenica delle CSC, e nella valutazione della risposta cellulare in vitro ed in vivo conseguente al silenziamento di CR-1. Quest’ultimo è stato possibile grazie all’utilizzo di due sistemi di trasduzione stabili messi a punto nel nostro laboratorio e adatti a modificare l’espressione genica nelle CSC. Il primo sistema permette di valutare il ruolo di CR-1 nella tumorigenesi primaria mediante un silenziamento costitutivo, mentre il secondo è basato su un promotore inducibile e permette di valutare gli effetti sul tumore stabilizzato. Le informazioni ottenute nel corso di questo progetto potrebbero avere un risvolto terapeutico da applicare in clinica mediante l’uso di LNA diretti al silenziamento del gene CR-1.

Cripto-1 è essenziale per la sopravvivenza delle cellule staminali del cancro del colon / Francescangeli, Federica. - (2012 Dec 18).

Cripto-1 è essenziale per la sopravvivenza delle cellule staminali del cancro del colon

FRANCESCANGELI, FEDERICA
18/12/2012

Abstract

Le cellule staminali del cancro (CSC) sono state individuate circa un decennio fa nelle leucemie acute, dove le cellule indifferenziate si sono mostrate essenziali per l’inizio e la progressione tumorale. Più recentemente le CSC sono state identificate anche nei tumori solidi sulla base della loro capacità di auto-rinnovarsi, di generare una popolazione di cellule tumorali differenziate e di propagare serialmente il tumore in vivo. Sebbene in alcuni casi la distribuzione e il fenotipo delle CSC rimangano questioni dibattute, esiste un generale accordo riguardo al fatto che le CSC rappresentino una popolazione tumorigenica e il bersaglio d’elezione per terapie innovative. Infatti l’eliminazione delle CSC comporterebbe l’eradicazione completa del tumore primario e la sopravvivenza del paziente in assenza di ricadute. Recentemente il nostro gruppo di ricerca ha isolato una popolazione cellulare staminale dal tessuto tumorale di carcinoma del colon. Tale popolazione consiste di cellule indifferenziate che esprimono CD133, una proteina di membrana caratteristica di numerose tipologie di cellule staminali. Le cellule staminali del cancro del colon (CSCC) sono state isolate da resezioni chirurgiche derivate da tumori di pazienti e coltivate in terreno privo di siero addizionato con fattori di crescita. Ciò ha permesso al nostro gruppo di studiare le CSCC sia dal punto di vista biologico sia dal punto di vista funzionale: infatti recentemente abbiamo scoperto che le CSCC sono cellule attivamente proliferanti, al contrario della loro controparte differenziata, e pertanto sensibili all’inibitore della chinasi PLK1 espressa durante il ciclo cellulare in fase G2M. Da un’analisi di espressione di varie molecole coinvolte nel mantenimento staminale e nella progressione tumorale del cancro del colon, CR-1 è risultato iperespresso nella popolazione staminale e drasticamente ridotto nella controparte differenziata. Ciò ha lasciato supporre che CR-1 possa essere essenziale per l’omeostasi delle CSCC. Pertanto il nostro obiettivo si è incentrato sullo studio del ruolo di CR-1 nella sopravvivenza e capacità tumorigenica delle CSC, e nella valutazione della risposta cellulare in vitro ed in vivo conseguente al silenziamento di CR-1. Quest’ultimo è stato possibile grazie all’utilizzo di due sistemi di trasduzione stabili messi a punto nel nostro laboratorio e adatti a modificare l’espressione genica nelle CSC. Il primo sistema permette di valutare il ruolo di CR-1 nella tumorigenesi primaria mediante un silenziamento costitutivo, mentre il secondo è basato su un promotore inducibile e permette di valutare gli effetti sul tumore stabilizzato. Le informazioni ottenute nel corso di questo progetto potrebbero avere un risvolto terapeutico da applicare in clinica mediante l’uso di LNA diretti al silenziamento del gene CR-1.
18-dic-2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/918628
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