É difficile negare che la hadāthah, concetto proveniente da una cultura diversa rispetto a quella arabo-musulmana e che rappresenta una sfida morale e materiale, ad oggi rappresenta una vera e propria problematica in Marocco e negli altri Paesi arabo-musulmani. Molte sono le istituzioni che s’impegnano nel divulgare il fenomeno soprattutto in campo letterario, investendo ingenti capitali e risorse umane ma, sebbene il materiale prodotto sulla hadāthah letteraria marocchina sia di notevole eterogeneità, non si è mai pensato di fornire una rappresentazione storica completa del fenomeno stesso. Molto spesso sono state tralasciate le circostanze che hanno portato alla sua nascita e l’indagine su cosa abbia reso così difficile individuare le caratteristiche che differenziano la hadāthah marocchina da quella di altri Paesi arabi; ciò non ha permesso di chiarire se e in che modo il fenomeno abbia innescato o meno un meccanismo di convivenza con l’Islam. Inoltre, risultano ancora oscuri i motivi che hanno spinto i letterati marocchini, i poeti in particolar modo, a ricercare il rinnovamento della produzione letteraria e a rivolgersi, come il resto dei poeti arabi di differente provenienza, al modello e allo stile della poesia occidentale anziché ai versetti coranici ritenuti da sempre l’espressione più eloquente della lingua araba. Infine, la poesia marocchina moderna non è mai stata esaminata quale fonte storica per far luce su una parte di storia marocchina, essa non è mai stata utilizzata quale punto di riferimento da cui attingere alcuni aspetti storici, politici e religiosi, e su cui basarsi per studiare anche quegli elementi quasi utopici del cordone ombelicale che lega letterati marocchini a personaggi, a luoghi e a città mediorientali e con particolare significato di appartenenza spirituale, culturale e storica, come Fez e Gerusalemme. Per tali motivi, spero che questa ricerca, pur nei suoi limiti, possa dare l’avvio a ulteriori studi che riescano a colmare il vuoto avvertito in questo campo, basandosi non solo su una gamma varia di materiale e fonti che spaziano dal genere linguistico, etimologico, storico, al genere filosofico, analitico, letterario, e religioso, ma anche su tutta la produzione letteraria dello scrittore marocchino Muhammad Bannīs, produzione che considero più vicina, rispetto ad altre opere, per condurre questo tipo di indagine e ciò per vari motivi: - la fama della quale gode lo scrittore: egli è considerato uno degli esponenti più noti della hadāthah in Marocco ed è annoverato tra i più illustri poeti contemporanei del mondo arabo. - la storia della sua vita è legata a quella del Paese natale e le opere, la saggistica in particolar modo, rispecchiano gli avvenimenti che hanno caratterizzato parte della storia marocchina moderna. - le sue raccolte poetiche pullulano di riferimenti storici non indifferenti: nomi di personaggi, di fiumi, di città, di rovine, di sultani, riti, usanze e costumi. - Muhammad Bannīs, oltre ad essere un poeta, è anche uno studioso e critico della poesia moderna e contemporanea. - altra motivazione è la sua presenza costante nel panorama culturale nazionale e internazionale in qualità di manager culturale attraverso la fondazione di Dār Tūbqāl, Bayt al-shi‘r e il Festival Internazionale di Poesia a Casablanca. La raccolta del materiale è stata piuttosto problematica e sono state riscontrate più difficoltà del previsto. In Marocco, dove mi sono recata più di una volta (durante i mesi di novembre e dicembre sia del 2008 sia del 2009), ho avuto anche la possibilità d’incontrare il poeta Muhammad Bannīs, di procurarmi tutti i suoi libri, di visitare case editrici e centri culturali che hanno collaborato con il poeta o pubblicato libri sul tema della hadāthah. Il lavoro svolto da autori marocchini ed europei, che hanno avuto l’occasione di conoscere Muhammad Bannīs e scrivere sulle opere e sulla problematica della hadāthah in generale, si è rivelato un supporto fondamentale alla raccolta delle informazioni concernenti il poeta. Le fonti selezionate si possono dividere in varie categorie: le fonti di genere linguistico ed etimologico, come dizionari e vari enciclopedie arabi e non, le fonti di genere storico, e altre di natura filosofica, analitica, religiosa, giuridica, sharaitica, e letteraria, senza tralasciare i giornali, le riviste e tutte le opere di Muhammad Bannīs. Il supporto elettronico, i siti internet e le informazioni on-line, eccetto qualche link citato in una o due note, non è stato utilizzato quale fonte principale della indagine in oggetto. Le immagini e le figure illustrative sono state ricavate da un archivio personale o reperite in libri, giornali antichi oppure da archivi privati. Al fine di semplificare la ricerca ed evitare di caricare il testo, si è scelto di non indicare la traduzione in italiano dei titoli dei libri in lingua araba né della terminologia in generale, eccetto per alcuni casi. Il lavoro si svilupperà in tre fasi: durante la prima fase si fornirà un’introduzione storica della nahdah in Marocco, dei suoi mezzi e istituzioni, partendo dal regno degli shurafā’ sa‘diani; la seconda fase sarà dedicata al fenomeno della hadāthah e al suo legame con le istituzioni politiche del Paese e mira, al contempo, a criticare e discutere il difficile rapporto tra hadāthah e Islam all’interno degli ambienti intellettuali marocchini, compresi gli ambienti conservatori; la terza fase invece verrà destinata ad uno studio approfondito della poesia marocchina hadāthiyyah, in particolar modo quella di Muhammad Bannīs, con l’obiettivo di condurre un’indagine storica attraverso cui si cercherà di scoprire il rapporto dell’autore con alcune leggende del passato, i vari elementi dell’identità marocchina, ad esempio la calligrafia araba, i nomi di alcune città che sono legate a ferite non rimarginate ancora presenti nell’inconscio arabo, delusioni che si ripetono lungo il calvario dei rapporti con la sponda occidentale. Ciò facendo, dalla personalità di un autore hadāthī si sottolineerà quella continuità tra passato e presente che denota l’aspetto conflittuale della hadāthah stessa. In fase conclusiva, si cercherà di aprire all’interno della ricerca, la strada a una riflessione sulla problematica della hadāthah e sulle varie difficoltà riscontrate lungo il percorso di questo lavoro.

LA HADATHAH IN MAROCCO DALLA STORIA ALLA LETTERATURA / Gherib, Asma. - (2012 Jun 28).

LA HADATHAH IN MAROCCO DALLA STORIA ALLA LETTERATURA

28/06/2012

Abstract

É difficile negare che la hadāthah, concetto proveniente da una cultura diversa rispetto a quella arabo-musulmana e che rappresenta una sfida morale e materiale, ad oggi rappresenta una vera e propria problematica in Marocco e negli altri Paesi arabo-musulmani. Molte sono le istituzioni che s’impegnano nel divulgare il fenomeno soprattutto in campo letterario, investendo ingenti capitali e risorse umane ma, sebbene il materiale prodotto sulla hadāthah letteraria marocchina sia di notevole eterogeneità, non si è mai pensato di fornire una rappresentazione storica completa del fenomeno stesso. Molto spesso sono state tralasciate le circostanze che hanno portato alla sua nascita e l’indagine su cosa abbia reso così difficile individuare le caratteristiche che differenziano la hadāthah marocchina da quella di altri Paesi arabi; ciò non ha permesso di chiarire se e in che modo il fenomeno abbia innescato o meno un meccanismo di convivenza con l’Islam. Inoltre, risultano ancora oscuri i motivi che hanno spinto i letterati marocchini, i poeti in particolar modo, a ricercare il rinnovamento della produzione letteraria e a rivolgersi, come il resto dei poeti arabi di differente provenienza, al modello e allo stile della poesia occidentale anziché ai versetti coranici ritenuti da sempre l’espressione più eloquente della lingua araba. Infine, la poesia marocchina moderna non è mai stata esaminata quale fonte storica per far luce su una parte di storia marocchina, essa non è mai stata utilizzata quale punto di riferimento da cui attingere alcuni aspetti storici, politici e religiosi, e su cui basarsi per studiare anche quegli elementi quasi utopici del cordone ombelicale che lega letterati marocchini a personaggi, a luoghi e a città mediorientali e con particolare significato di appartenenza spirituale, culturale e storica, come Fez e Gerusalemme. Per tali motivi, spero che questa ricerca, pur nei suoi limiti, possa dare l’avvio a ulteriori studi che riescano a colmare il vuoto avvertito in questo campo, basandosi non solo su una gamma varia di materiale e fonti che spaziano dal genere linguistico, etimologico, storico, al genere filosofico, analitico, letterario, e religioso, ma anche su tutta la produzione letteraria dello scrittore marocchino Muhammad Bannīs, produzione che considero più vicina, rispetto ad altre opere, per condurre questo tipo di indagine e ciò per vari motivi: - la fama della quale gode lo scrittore: egli è considerato uno degli esponenti più noti della hadāthah in Marocco ed è annoverato tra i più illustri poeti contemporanei del mondo arabo. - la storia della sua vita è legata a quella del Paese natale e le opere, la saggistica in particolar modo, rispecchiano gli avvenimenti che hanno caratterizzato parte della storia marocchina moderna. - le sue raccolte poetiche pullulano di riferimenti storici non indifferenti: nomi di personaggi, di fiumi, di città, di rovine, di sultani, riti, usanze e costumi. - Muhammad Bannīs, oltre ad essere un poeta, è anche uno studioso e critico della poesia moderna e contemporanea. - altra motivazione è la sua presenza costante nel panorama culturale nazionale e internazionale in qualità di manager culturale attraverso la fondazione di Dār Tūbqāl, Bayt al-shi‘r e il Festival Internazionale di Poesia a Casablanca. La raccolta del materiale è stata piuttosto problematica e sono state riscontrate più difficoltà del previsto. In Marocco, dove mi sono recata più di una volta (durante i mesi di novembre e dicembre sia del 2008 sia del 2009), ho avuto anche la possibilità d’incontrare il poeta Muhammad Bannīs, di procurarmi tutti i suoi libri, di visitare case editrici e centri culturali che hanno collaborato con il poeta o pubblicato libri sul tema della hadāthah. Il lavoro svolto da autori marocchini ed europei, che hanno avuto l’occasione di conoscere Muhammad Bannīs e scrivere sulle opere e sulla problematica della hadāthah in generale, si è rivelato un supporto fondamentale alla raccolta delle informazioni concernenti il poeta. Le fonti selezionate si possono dividere in varie categorie: le fonti di genere linguistico ed etimologico, come dizionari e vari enciclopedie arabi e non, le fonti di genere storico, e altre di natura filosofica, analitica, religiosa, giuridica, sharaitica, e letteraria, senza tralasciare i giornali, le riviste e tutte le opere di Muhammad Bannīs. Il supporto elettronico, i siti internet e le informazioni on-line, eccetto qualche link citato in una o due note, non è stato utilizzato quale fonte principale della indagine in oggetto. Le immagini e le figure illustrative sono state ricavate da un archivio personale o reperite in libri, giornali antichi oppure da archivi privati. Al fine di semplificare la ricerca ed evitare di caricare il testo, si è scelto di non indicare la traduzione in italiano dei titoli dei libri in lingua araba né della terminologia in generale, eccetto per alcuni casi. Il lavoro si svilupperà in tre fasi: durante la prima fase si fornirà un’introduzione storica della nahdah in Marocco, dei suoi mezzi e istituzioni, partendo dal regno degli shurafā’ sa‘diani; la seconda fase sarà dedicata al fenomeno della hadāthah e al suo legame con le istituzioni politiche del Paese e mira, al contempo, a criticare e discutere il difficile rapporto tra hadāthah e Islam all’interno degli ambienti intellettuali marocchini, compresi gli ambienti conservatori; la terza fase invece verrà destinata ad uno studio approfondito della poesia marocchina hadāthiyyah, in particolar modo quella di Muhammad Bannīs, con l’obiettivo di condurre un’indagine storica attraverso cui si cercherà di scoprire il rapporto dell’autore con alcune leggende del passato, i vari elementi dell’identità marocchina, ad esempio la calligrafia araba, i nomi di alcune città che sono legate a ferite non rimarginate ancora presenti nell’inconscio arabo, delusioni che si ripetono lungo il calvario dei rapporti con la sponda occidentale. Ciò facendo, dalla personalità di un autore hadāthī si sottolineerà quella continuità tra passato e presente che denota l’aspetto conflittuale della hadāthah stessa. In fase conclusiva, si cercherà di aprire all’interno della ricerca, la strada a una riflessione sulla problematica della hadāthah e sulle varie difficoltà riscontrate lungo il percorso di questo lavoro.
28-giu-2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/918532
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