La tesi è suddivvisa in due parti: nella prima viene condotta un'approfondita analisi diacronica della scrittura del più prolifico copista e miniatore del primo Rinascimento italiano, Bartolomeo Sanvito (Padova, c. 1435-1511), ripercorrendo la sua vasta produzione manoscritta secondo una scansione cronologica in dodici fasi. La seconda parte si concentra sull'esame codicologico, paleografico e macrotestuale dei nove manoscritti petrarcheschi esemplati da Sanvito durante la sua lunga e fervida attività, per indagare il suo metodo di lavoro e il rapporto tra i "Canzoniere" e "Trionfi" da lui copiati con il manoscritto originale Vat. lat. 3195 e con l'edizione aldina del 1501, stampata seguendo il modello allestito da Pietro Bembo (ora Vat. lat. 3197). I risultati indicano che Sanvito non fu meramente un eccelso copista di professione estremamente innovativo, ma una figura eclettica, abile e colta, perfettamente confacente ai canoni dell'umanesimo, di cui fu materialmente un interprete straordinario nell'ambito della cultura scritta, al punto da lasciare una forte impressione anche nell'arte della stampa.

Bartolomeo Sanvito: scritture e scelte librarie. I manoscritti petrarcheschi / Cecconi, Michela. - (2013 Apr 08).

Bartolomeo Sanvito: scritture e scelte librarie. I manoscritti petrarcheschi

Cecconi, Michela
08/04/2013

Abstract

La tesi è suddivvisa in due parti: nella prima viene condotta un'approfondita analisi diacronica della scrittura del più prolifico copista e miniatore del primo Rinascimento italiano, Bartolomeo Sanvito (Padova, c. 1435-1511), ripercorrendo la sua vasta produzione manoscritta secondo una scansione cronologica in dodici fasi. La seconda parte si concentra sull'esame codicologico, paleografico e macrotestuale dei nove manoscritti petrarcheschi esemplati da Sanvito durante la sua lunga e fervida attività, per indagare il suo metodo di lavoro e il rapporto tra i "Canzoniere" e "Trionfi" da lui copiati con il manoscritto originale Vat. lat. 3195 e con l'edizione aldina del 1501, stampata seguendo il modello allestito da Pietro Bembo (ora Vat. lat. 3197). I risultati indicano che Sanvito non fu meramente un eccelso copista di professione estremamente innovativo, ma una figura eclettica, abile e colta, perfettamente confacente ai canoni dell'umanesimo, di cui fu materialmente un interprete straordinario nell'ambito della cultura scritta, al punto da lasciare una forte impressione anche nell'arte della stampa.
8-apr-2013
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Note: Tesi di Dottorato in Paleografia greca e latina
Tipologia: Tesi di dottorato
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