Quali sono le problematiche poste per la costruzione di una chiesa del terzo millennio nel tessuto urbano? Quali sono, attualmente, i luoghi di culto – più o meno visibili – capaci di attirare fedeli, abitanti ma anche visitatori o migranti in transito? Che tipo di conflitti la costruzione di una chiesa o più generalmente di uno spazio del sacro, può generare in un quartiere e quali potrebbero essere le condizioni per evitarlo ? In certi casi, i luoghi di culto contribuiscono a rinforzare il sentimento di appartenenza e/o d’identità ; sono anche dei punti di orientamento nella città, che, supera la scala della loro comunità aprendosi anche ad altre confessioni. Essi partecipano alla vita urbana attraverso molteplici eventi che possiamo qualificare di cultura (concerti, kermesses, rappresentazioni teatrali). Questo lavoro interroga la nozione di sacro tanto dal punto di vista spaziale, attraverso l’analisi delle chiese costruite a Roma e a Parigi, dopo il Grande Giubileo (tra il 2000 e il 2010), che dal punto di vista delle rappresentazioni individuali e collettive; i poli della celebrazione liturgica e le loro diverse componenti sono considerati anche come dei luoghi che rivelano una cultura e non degli oggetti presi individualmente. Tra tradizione e futuro, attrattività e repulsione, al di là della dimensione simbolica (brand) dell’edificio cultuale, la tesi pone la questione dei processi metodologici che portano alla costruzione di uno spazio tanto reale quanto virtuale. Argomento finale, il confronto tra le esperienze italiane e francesi può aiutare ad individuare le differenze tra i due sistemi, le problematiche di ordine tecnico o sociologico, al fine di individuare la maniera con la quale possiamo superare l’utilizzo monofunzionale e restrittivo del luogo di culto, a favore di utilizzi plurifunzionali sia interni che aggregati, che permettano una più ampia appropriazione di questi spazi, in un’epoca dove le chiese si svuotano sempre di più.
La costruzione dello spazio del sacro cattolico nell XXI secolo in Italia e Francia fra tradizione e futuro, attrattività e repulsione. Esperienze a Roma e Parigi dopo il Grande Giubileo / Marcuccetti, Andrea. - (2012 Oct 22).
La costruzione dello spazio del sacro cattolico nell XXI secolo in Italia e Francia fra tradizione e futuro, attrattività e repulsione. Esperienze a Roma e Parigi dopo il Grande Giubileo
MARCUCCETTI, ANDREA
22/10/2012
Abstract
Quali sono le problematiche poste per la costruzione di una chiesa del terzo millennio nel tessuto urbano? Quali sono, attualmente, i luoghi di culto – più o meno visibili – capaci di attirare fedeli, abitanti ma anche visitatori o migranti in transito? Che tipo di conflitti la costruzione di una chiesa o più generalmente di uno spazio del sacro, può generare in un quartiere e quali potrebbero essere le condizioni per evitarlo ? In certi casi, i luoghi di culto contribuiscono a rinforzare il sentimento di appartenenza e/o d’identità ; sono anche dei punti di orientamento nella città, che, supera la scala della loro comunità aprendosi anche ad altre confessioni. Essi partecipano alla vita urbana attraverso molteplici eventi che possiamo qualificare di cultura (concerti, kermesses, rappresentazioni teatrali). Questo lavoro interroga la nozione di sacro tanto dal punto di vista spaziale, attraverso l’analisi delle chiese costruite a Roma e a Parigi, dopo il Grande Giubileo (tra il 2000 e il 2010), che dal punto di vista delle rappresentazioni individuali e collettive; i poli della celebrazione liturgica e le loro diverse componenti sono considerati anche come dei luoghi che rivelano una cultura e non degli oggetti presi individualmente. Tra tradizione e futuro, attrattività e repulsione, al di là della dimensione simbolica (brand) dell’edificio cultuale, la tesi pone la questione dei processi metodologici che portano alla costruzione di uno spazio tanto reale quanto virtuale. Argomento finale, il confronto tra le esperienze italiane e francesi può aiutare ad individuare le differenze tra i due sistemi, le problematiche di ordine tecnico o sociologico, al fine di individuare la maniera con la quale possiamo superare l’utilizzo monofunzionale e restrittivo del luogo di culto, a favore di utilizzi plurifunzionali sia interni che aggregati, che permettano una più ampia appropriazione di questi spazi, in un’epoca dove le chiese si svuotano sempre di più.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


