A partire dal 2006 in Italia i rappresentanti delle maggiori società scientifiche ed associazioni che si occupano di disturbi di apprendimento, attraverso varie Consensus Conference, sono pervenuti all’elaborazione di raccomandazioni cliniche e linee guida per la diagnosi dei Disturbi Specifici di Apprendimento. Nel dicembre 2010 è stata promossa un’ulteriore Consensus Conference dall’Istituto Superiore di Sanità per il Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG-ISS, 2011) dove vengono fornite anche indicazioni per la ricerca futura. Inoltre, nel 2010 viene approvata la Legge 170 che riconosce il Disturbo Specifico dell’Apprendimento a pieno titolo. Sono stati effettuati 4 studi (longitudinali e trasversali) nei quali abbiamo scelto come parametro di riferimento l’età intesa sia come momento della valutazione che come momento della diagnosi/fase evolutiva attraversata, per indagare il peso di tale variabile sull’assetto sintomatologico con cui si manifestano dislessia e disortografia. Il campione preso in esame è tratto da una popolazione clinica afferita al “Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile” e segnalato al Servizio di terzo livello di Neuropsicologia. I soggetti sono stati scelti in base ai criteri di inclusione ed esclusione definiti dall’ICD-10 (WHO, 2000) e dalle varie Consensus Conferences italiane (AID, 2009; PARCC e SNLG-ISS, 2011) e per la diagnosi sono state effettuate le prove raccomandate dal SNLG-ISS (2011). La scelta di range di età molto ristretti è un criterio importante per cercare di verificare il cambiamento del disturbo nel tempo. La presenza di una difficoltà linguistica si conferma essere un fattore di rischio per la comparsa di un DSA. L’intervento riabilitativo precoce riduce parzialmente l’entità del disturbo di lettura e scrittura. L’epoca della segnalazione del DSA appare sensibile a variabili esterne (bambini con difficoltà di sviluppo associate, SES più elevato e familiarità vengono segnalati più precocemente) oltre che all’entità del disturbo di per sé. La segnalazione tardiva si accompagna ad una maggior compromissione della comprensione. Rapidità e correttezza sono elementi distintivi del disturbo in tutte le fasce d’età considerate, con differenti equilibri nel tempo anche in relazione al tipo di prove utilizzate.

Disturbi specifici dell’apprendimento: nuclei di fragilità in relazione all’età ed all’iter clinico / D'AGOSTINI COSTA, Carla. - (2014 Feb 04).

Disturbi specifici dell’apprendimento: nuclei di fragilità in relazione all’età ed all’iter clinico

D'AGOSTINI COSTA, CARLA
04/02/2014

Abstract

A partire dal 2006 in Italia i rappresentanti delle maggiori società scientifiche ed associazioni che si occupano di disturbi di apprendimento, attraverso varie Consensus Conference, sono pervenuti all’elaborazione di raccomandazioni cliniche e linee guida per la diagnosi dei Disturbi Specifici di Apprendimento. Nel dicembre 2010 è stata promossa un’ulteriore Consensus Conference dall’Istituto Superiore di Sanità per il Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG-ISS, 2011) dove vengono fornite anche indicazioni per la ricerca futura. Inoltre, nel 2010 viene approvata la Legge 170 che riconosce il Disturbo Specifico dell’Apprendimento a pieno titolo. Sono stati effettuati 4 studi (longitudinali e trasversali) nei quali abbiamo scelto come parametro di riferimento l’età intesa sia come momento della valutazione che come momento della diagnosi/fase evolutiva attraversata, per indagare il peso di tale variabile sull’assetto sintomatologico con cui si manifestano dislessia e disortografia. Il campione preso in esame è tratto da una popolazione clinica afferita al “Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile” e segnalato al Servizio di terzo livello di Neuropsicologia. I soggetti sono stati scelti in base ai criteri di inclusione ed esclusione definiti dall’ICD-10 (WHO, 2000) e dalle varie Consensus Conferences italiane (AID, 2009; PARCC e SNLG-ISS, 2011) e per la diagnosi sono state effettuate le prove raccomandate dal SNLG-ISS (2011). La scelta di range di età molto ristretti è un criterio importante per cercare di verificare il cambiamento del disturbo nel tempo. La presenza di una difficoltà linguistica si conferma essere un fattore di rischio per la comparsa di un DSA. L’intervento riabilitativo precoce riduce parzialmente l’entità del disturbo di lettura e scrittura. L’epoca della segnalazione del DSA appare sensibile a variabili esterne (bambini con difficoltà di sviluppo associate, SES più elevato e familiarità vengono segnalati più precocemente) oltre che all’entità del disturbo di per sé. La segnalazione tardiva si accompagna ad una maggior compromissione della comprensione. Rapidità e correttezza sono elementi distintivi del disturbo in tutte le fasce d’età considerate, con differenti equilibri nel tempo anche in relazione al tipo di prove utilizzate.
4-feb-2014
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