La copertura delle perdite di sostanza del piede, in particolare della zona d’appoggio, tallone e avampiede, ha sempre rappresentato un grosso problema per il chirurgo ricostruttore. Le particolarità anatomiche e funzionali di queste regioni spiegano l’enorme numero di tecniche utilizzate e le divergenze d’opinione relative alla ricostruzione delle regioni anatomiche portanti. Lo sviluppo della microchirurgia, l’avvento dei lembi liberi negli anni ’70, nonché la descrizione di numerosi lembi loco-regionali muscolo-cutanei o a flusso retrogrado, hanno considerevolmente migliorato la prognosi delle perdite di sostanza del piede. Infine la piu’ recente descrizione di lembi, sia liberi che locali, basati sui vasi perforanti hanno ulteriormente contribuito al trattamento di queste lesioni, riducendo al minimo le sequele legate al sito donatore. Attualmente il chirurgo plastico dispone dunque di molteplici soluzioni per la copertura delle perdite di sostanza di questa regione. L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare i mezzi di copertura della zona d’appoggio del piede utilizzati in un periodo di 20 anni, di precisare l’evoluzione nel tempo dei mezzi utilizzati, al fine di meglio definire le indicazioni chirurgiche
Strategie ricostruttive della zona d'appoggio del piede nei traumi dell'arto inferiore / Trignano, Emilio. - (2013 Jun 14).
Strategie ricostruttive della zona d'appoggio del piede nei traumi dell'arto inferiore
TRIGNANO, EMILIO
14/06/2013
Abstract
La copertura delle perdite di sostanza del piede, in particolare della zona d’appoggio, tallone e avampiede, ha sempre rappresentato un grosso problema per il chirurgo ricostruttore. Le particolarità anatomiche e funzionali di queste regioni spiegano l’enorme numero di tecniche utilizzate e le divergenze d’opinione relative alla ricostruzione delle regioni anatomiche portanti. Lo sviluppo della microchirurgia, l’avvento dei lembi liberi negli anni ’70, nonché la descrizione di numerosi lembi loco-regionali muscolo-cutanei o a flusso retrogrado, hanno considerevolmente migliorato la prognosi delle perdite di sostanza del piede. Infine la piu’ recente descrizione di lembi, sia liberi che locali, basati sui vasi perforanti hanno ulteriormente contribuito al trattamento di queste lesioni, riducendo al minimo le sequele legate al sito donatore. Attualmente il chirurgo plastico dispone dunque di molteplici soluzioni per la copertura delle perdite di sostanza di questa regione. L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare i mezzi di copertura della zona d’appoggio del piede utilizzati in un periodo di 20 anni, di precisare l’evoluzione nel tempo dei mezzi utilizzati, al fine di meglio definire le indicazioni chirurgicheFile | Dimensione | Formato | |
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