La ricerca dottorale ha indagato l’evoluzione del comportamento prosociale in Italia, ovvero quelle forme di attivismo civico orientate all’altruismo e alla solidarietà, alla luce delle trasformazioni socio-culturali che hanno accompagnato il passaggio alla società postmoderna. Con il crollo delle certezze e la crisi di quei riferimenti tradizionali (scuola, istituzioni,politica, religione) che conferivano agli individui la possibilità di identificarsi (Fforde, 2005; Giddens, 1994; Harvey, 1989; Lyotard, 1997; Sennet, 1999), la cittadinanza sta diventando portatrice di nuovi modelli di socialità: forme di appartenenza solidali finalizzate alla rivendicazione di nuovi diritti o alla risoluzione di problematiche sociali emergenti (Bartoletti, Faccioli, 2013; Cirillo, 2010; Jenkins, 2008; Rodger, 2004). Il passaggio alla società postmoderna, infatti, ha coinvolto una radicale modificazione dei criteri attraverso cui si stabiliscono relazioni significative e lo stesso atteggiamento prosociale ha acquisito nuove valenze e nuovi significati. Lo scenario che sempre più caratterizza l’epoca contemporanea, del resto, appare dominato da valori che, per molte ragioni, sembrano opposti a quelli che dovrebbero orientare i comportamenti finalizzati al benessere collettivo e le accezioni di “cultura dell’egoismo e dell’individualismo” inquadrano bene questo nuovo spirito (Beck, 2000; Bauman, 2007; Bennet, 2004). Le domande guida da cui muove questo lavoro sono state allora le seguenti: cosa spinge l’individuo contemporaneo verso l’adozione di comportamenti prosociali? E, dunque, quali bisogni sono soddisfatti da questa scelta e dalla sua attualizzazione nel contesto moderno? Gli ambiti della ricerca sono stati le associazioni del Terzo Settore e i movimenti sociali, luoghi privilegiati per il riconoscimento, la consapevolezza e l’organizzazione di questi comportamenti. Attraverso la realizzazione di 21 interviste semistrutturate, sono state analizzate le motivazioni ai percorsi prosociali dei giovani compresi nella fascia di età 18-27 anni, partendo dal significato che i soggetti hanno attribuito alla loro esperienza. Lo scopo che si è cercato di raggiungere è delineare differenti tipologie di partecipazione prosociale sulla base del tipo di motivazione dichiarata, del settore in cui si è scelto di operare e delle modalità con cui gli attori sociali hanno definito il loro percorso.

Volontari al tempo dell'individualismo. Identikit, genere e motivazioni al comportamento prosociale dei giovani / Bartolotta, Manuela. - (2014 Jul 02).

Volontari al tempo dell'individualismo. Identikit, genere e motivazioni al comportamento prosociale dei giovani

BARTOLOTTA, MANUELA
02/07/2014

Abstract

La ricerca dottorale ha indagato l’evoluzione del comportamento prosociale in Italia, ovvero quelle forme di attivismo civico orientate all’altruismo e alla solidarietà, alla luce delle trasformazioni socio-culturali che hanno accompagnato il passaggio alla società postmoderna. Con il crollo delle certezze e la crisi di quei riferimenti tradizionali (scuola, istituzioni,politica, religione) che conferivano agli individui la possibilità di identificarsi (Fforde, 2005; Giddens, 1994; Harvey, 1989; Lyotard, 1997; Sennet, 1999), la cittadinanza sta diventando portatrice di nuovi modelli di socialità: forme di appartenenza solidali finalizzate alla rivendicazione di nuovi diritti o alla risoluzione di problematiche sociali emergenti (Bartoletti, Faccioli, 2013; Cirillo, 2010; Jenkins, 2008; Rodger, 2004). Il passaggio alla società postmoderna, infatti, ha coinvolto una radicale modificazione dei criteri attraverso cui si stabiliscono relazioni significative e lo stesso atteggiamento prosociale ha acquisito nuove valenze e nuovi significati. Lo scenario che sempre più caratterizza l’epoca contemporanea, del resto, appare dominato da valori che, per molte ragioni, sembrano opposti a quelli che dovrebbero orientare i comportamenti finalizzati al benessere collettivo e le accezioni di “cultura dell’egoismo e dell’individualismo” inquadrano bene questo nuovo spirito (Beck, 2000; Bauman, 2007; Bennet, 2004). Le domande guida da cui muove questo lavoro sono state allora le seguenti: cosa spinge l’individuo contemporaneo verso l’adozione di comportamenti prosociali? E, dunque, quali bisogni sono soddisfatti da questa scelta e dalla sua attualizzazione nel contesto moderno? Gli ambiti della ricerca sono stati le associazioni del Terzo Settore e i movimenti sociali, luoghi privilegiati per il riconoscimento, la consapevolezza e l’organizzazione di questi comportamenti. Attraverso la realizzazione di 21 interviste semistrutturate, sono state analizzate le motivazioni ai percorsi prosociali dei giovani compresi nella fascia di età 18-27 anni, partendo dal significato che i soggetti hanno attribuito alla loro esperienza. Lo scopo che si è cercato di raggiungere è delineare differenti tipologie di partecipazione prosociale sulla base del tipo di motivazione dichiarata, del settore in cui si è scelto di operare e delle modalità con cui gli attori sociali hanno definito il loro percorso.
2-lug-2014
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/918248
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