Il ruolo della memoria nella musica di Morton Feldman è stato tematizzato da Feldman stesso fin dagli anni Ottanta e poi da molti contributi musicologici sulla sua opera. Tuttavia è mancata nella maggior parte dei casi una prospettiva più specificamente cognitivista, basata sul riconoscimento della relazione tra percezione, schemi strutturali e memoria. Gli studi sulla memoria hanno dimostrato come essa dipenda fortemente dalla presenza di schemi strutturali tra gli elementi con i quali entriamo in relazione. La presenza di una struttura riconoscibile che metta in relazione i vari elementi di una certa sequenza permette cioè di ricordare quella sequenza più facilmente rispetto ad un’altra in cui non vi siano collegamenti strutturali riconoscibili. Questo vale per sequenze di numeri, come per lettere, parole o suoni. Il modo in cui determinate caratteristiche sonore producono – a vari livelli – relazioni strutturali significative alla percezione è stato indagato tra gli altri in modo particolarmente approfondito da Albert Bregman che nei suoi studi su quella che viene definita Auditory Scene Analysis descrive i meccanismi che consentono al nostro sistema uditivo di rintracciare/riconoscere/costruire relazioni strutturali significative tra i suoni. In questo lavoro vengono analizzate alcune opere di Feldman appartenenti ai diversi periodi compositivi che si possono delineare all’interno della sua produzione, contraddistinte da caratteristiche affatto diverse. I principi dell’ASA saranno alla base dell'analisi che in questa prospettiva metterà in evidenza come le scelte compositive operate da Feldman in alcuni casi tendano ad assecondare la formazione di strutture percettive significative ed in altri invece a contrastare la formazione di relazioni strutturali. Nella sua produzione più tarda Feldman sembra infine tentare una paradossale ossimorica sintesi tra questi estremi. I principi dell’ASA forniscono inoltre una cornice esplicativa all’interno della quale dare ragione delle conseguenze di queste scelte sulla percezione e sulla memoria.

STRUTTURA E MEMORIA NELL'OPERA DI MORTON FELDMAN / Crescimanno, Marco. - (2014 Dec 12).

STRUTTURA E MEMORIA NELL'OPERA DI MORTON FELDMAN

Crescimanno, Marco
12/12/2014

Abstract

Il ruolo della memoria nella musica di Morton Feldman è stato tematizzato da Feldman stesso fin dagli anni Ottanta e poi da molti contributi musicologici sulla sua opera. Tuttavia è mancata nella maggior parte dei casi una prospettiva più specificamente cognitivista, basata sul riconoscimento della relazione tra percezione, schemi strutturali e memoria. Gli studi sulla memoria hanno dimostrato come essa dipenda fortemente dalla presenza di schemi strutturali tra gli elementi con i quali entriamo in relazione. La presenza di una struttura riconoscibile che metta in relazione i vari elementi di una certa sequenza permette cioè di ricordare quella sequenza più facilmente rispetto ad un’altra in cui non vi siano collegamenti strutturali riconoscibili. Questo vale per sequenze di numeri, come per lettere, parole o suoni. Il modo in cui determinate caratteristiche sonore producono – a vari livelli – relazioni strutturali significative alla percezione è stato indagato tra gli altri in modo particolarmente approfondito da Albert Bregman che nei suoi studi su quella che viene definita Auditory Scene Analysis descrive i meccanismi che consentono al nostro sistema uditivo di rintracciare/riconoscere/costruire relazioni strutturali significative tra i suoni. In questo lavoro vengono analizzate alcune opere di Feldman appartenenti ai diversi periodi compositivi che si possono delineare all’interno della sua produzione, contraddistinte da caratteristiche affatto diverse. I principi dell’ASA saranno alla base dell'analisi che in questa prospettiva metterà in evidenza come le scelte compositive operate da Feldman in alcuni casi tendano ad assecondare la formazione di strutture percettive significative ed in altri invece a contrastare la formazione di relazioni strutturali. Nella sua produzione più tarda Feldman sembra infine tentare una paradossale ossimorica sintesi tra questi estremi. I principi dell’ASA forniscono inoltre una cornice esplicativa all’interno della quale dare ragione delle conseguenze di queste scelte sulla percezione e sulla memoria.
12-dic-2014
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/918153
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