Nel presente lavoro sono riportati i risultati di uno studio multianalitico finalizzato alla caratterizzazione archeometrica di frammenti ceramici del sito archeologico di Khirbet al-Batrawy, Giordania, datati tra il 3000 e il 2000 a.C. con lo scopo di definirne la provenienza, le tecnologie di produzione e la relativa evoluzione tecnologica nel tempo. L’obiettivo principale è stato quello di identificare e caratterizzare dal punto di vista mineralogico-petrografico e composizionale i manufatti ceramici rinvenuti ed i materiali utilizzati nella loro produzione. Tali informazioni risultano indispensabili per uno studio approfondito sull’insieme di influenze e contatti che le popolazioni del Levante possono aver subito nel corso dei secoli. Ci si è proposto, inoltre, di contribuire a definire con maggior dettaglio il livello tecnologico raggiunto: eventuali azioni di selezione della materia prima e tipologia di rivestimento, massima temperatura e controllo delle condizioni redox durante la cottura. A questo scopo sono stati analizzati i frammenti provenienti da quattro differenti contesti stratigrafici datati tra il 3000 e il 2000 a.C. e rappresentativi delle diverse produzioni ceramiche rinvenute nel sito: ceramica comune, ceramica dipinta, ceramica lucidata, ceramica da trasposto, ceramica da cucina, la cosiddetta ceramica metallica ed una produzione specializzata caratteristica del Levante definita Khirbet Kerak Ware. I campioni ceramici sono stati caratterizzati mediante analisi macroscopiche, micro-Raman e Spettroscopia Infrarossa (FTIR) per identificare gli inclusi, le decorazioni superficiali dei frammenti e per caratterizzare la matrice. I campioni ceramici sono stati successivamente analizzati mediante microscopia ottica in sezione sottile per definire gruppi petrografici omogenei in termini di microstruttura, massa di fondo e compo-sizione degli inclusi. Analisi micromorfologiche sono state effettuate mediante SEM-EDS per definire la struttura della pasta di fondo, la natura degli inclusi e il grado di vetrificazione della matrice. Parte dei campioni è stata analizzata mediante XRD per definire la composizione mineralogica ed identificare la possibile presenza di fasi di neoformazione originatesi in seguito alla cottura. La composizione chimica delle ceramiche è stata determinata mediante ICP-MS e i risultati sono stati elaborati applicando l’analisi statistica multivariata con lo scopo di distinguere se le ceramiche fossero prodotte localmente o se vi fossero elementi che potessero permettere di ipotizzare un’importazione su scala regionale. Sulla base dei risultati dell’analisi minero-petrografica è stato possibile identificare dodici fabrics caratterizzate da inclusi di dimensione grossolana disposti nella matrice secondo una distribuzione unimodale; ciò suggerisce la mancanza di qualsiasi intervento o processo di purificazione della materia prima durante le fasi di preparazione dell’impasto ceramico. I risultati delle indagini minero-petrografiche supportano l’ipotesi di un approvvigionamento locale delle materie prime. In particolare, la presenza di inclusi di feldspato alcalino, zircone, apatite e barite è da correlare al contributo delle rocce ignee e metamorfiche del basamento cristallino Pre-Cambriano. La presenza di frammenti di rocce basaltiche è da ascriversi agli estesi affioramenti di tali rocce in prossimità del sito archeologico. Pertanto, questi risultati suggeriscono che le ceramiche di Batrawy probabilmente furono prodotte localmente. Le medesime conclusioni possono essere dedotte anche per i frammenti di Khirbet Kerak Ware, un gruppo ceramico tipologicamente differente dalle altre produzioni del sito di Khirbet al-Batrawy caratterizzato da una superficie di rivestimento lucida di colore rosso/nero. Le analisi chimiche, e in particolare il trattamento statistico dei dati, mostrano che i frammenti ceramici appartengono ad un unico cluster, suggerendo l’impiego di materie prime composizionalmente simili, probabilmente estratte nelle medesime aree. La presenza di calcite primaria, illite, gehlenite e diopside permette di ipotizzare che il materiale di partenza fosse un mix composto prevalentemente da illite e carbonati, cotto a temperature inferiori a 950°C. Un leggero incremento nella temperature di cottura è stato osservato nelle ultime fasi della storia di Khirbet al-Batrawy, suggerendo una possibile evoluzione delle conoscenze del processo di cottura del materiale ceramico. Per quanto concerne l’evoluzione della produzione ceramica, non sono stati osservati significativi cambiamenti durante la lunga storia della città di Batrawy. Questi risultati supportano l’ipotesi che durante i mille anni di vita della città il background tecnologico di queste popolazioni non abbia subito variazioni significative. Tuttavia, la variabilità osservata nelle fabrics petrografiche suggerisce una certa evoluzione tecnologica nel corso del tempo. La correlazione tra fabrics e tipologia ceramica osservata nel primo periodo storico è indice della fase di start-up della produzione ceramica a Batrawy. La presenza di numerose fabrics petrografiche non direttamente correlabili ad una specifica tipologia ceramica nel secondo periodo testimonia una diffusa sperimentazione nella scelta dei materiali di partenza e delle procedure di lavorazione. Nelle ultime fasi storiche si osserva una sorta di standardizzazione degli impasti, testimoniata dal minor numero di fabrics identificate e dalla evidente correlazione tra fabrics e tipologia ceramica, ed un miglior controllo della fase di cottura. Questi segnali di lento miglioramento starebbero ad indicare anche una maggiore attenzione rivolta alla specializzazione di particolari classi ceramiche.

Multi-analytical study of ceramic materials from the archaeological site of Khirbet al-Batrawy (Jordan) / Medeghini, Laura. - (2014 Mar 03).

Multi-analytical study of ceramic materials from the archaeological site of Khirbet al-Batrawy (Jordan)

MEDEGHINI, LAURA
03/03/2014

Abstract

Nel presente lavoro sono riportati i risultati di uno studio multianalitico finalizzato alla caratterizzazione archeometrica di frammenti ceramici del sito archeologico di Khirbet al-Batrawy, Giordania, datati tra il 3000 e il 2000 a.C. con lo scopo di definirne la provenienza, le tecnologie di produzione e la relativa evoluzione tecnologica nel tempo. L’obiettivo principale è stato quello di identificare e caratterizzare dal punto di vista mineralogico-petrografico e composizionale i manufatti ceramici rinvenuti ed i materiali utilizzati nella loro produzione. Tali informazioni risultano indispensabili per uno studio approfondito sull’insieme di influenze e contatti che le popolazioni del Levante possono aver subito nel corso dei secoli. Ci si è proposto, inoltre, di contribuire a definire con maggior dettaglio il livello tecnologico raggiunto: eventuali azioni di selezione della materia prima e tipologia di rivestimento, massima temperatura e controllo delle condizioni redox durante la cottura. A questo scopo sono stati analizzati i frammenti provenienti da quattro differenti contesti stratigrafici datati tra il 3000 e il 2000 a.C. e rappresentativi delle diverse produzioni ceramiche rinvenute nel sito: ceramica comune, ceramica dipinta, ceramica lucidata, ceramica da trasposto, ceramica da cucina, la cosiddetta ceramica metallica ed una produzione specializzata caratteristica del Levante definita Khirbet Kerak Ware. I campioni ceramici sono stati caratterizzati mediante analisi macroscopiche, micro-Raman e Spettroscopia Infrarossa (FTIR) per identificare gli inclusi, le decorazioni superficiali dei frammenti e per caratterizzare la matrice. I campioni ceramici sono stati successivamente analizzati mediante microscopia ottica in sezione sottile per definire gruppi petrografici omogenei in termini di microstruttura, massa di fondo e compo-sizione degli inclusi. Analisi micromorfologiche sono state effettuate mediante SEM-EDS per definire la struttura della pasta di fondo, la natura degli inclusi e il grado di vetrificazione della matrice. Parte dei campioni è stata analizzata mediante XRD per definire la composizione mineralogica ed identificare la possibile presenza di fasi di neoformazione originatesi in seguito alla cottura. La composizione chimica delle ceramiche è stata determinata mediante ICP-MS e i risultati sono stati elaborati applicando l’analisi statistica multivariata con lo scopo di distinguere se le ceramiche fossero prodotte localmente o se vi fossero elementi che potessero permettere di ipotizzare un’importazione su scala regionale. Sulla base dei risultati dell’analisi minero-petrografica è stato possibile identificare dodici fabrics caratterizzate da inclusi di dimensione grossolana disposti nella matrice secondo una distribuzione unimodale; ciò suggerisce la mancanza di qualsiasi intervento o processo di purificazione della materia prima durante le fasi di preparazione dell’impasto ceramico. I risultati delle indagini minero-petrografiche supportano l’ipotesi di un approvvigionamento locale delle materie prime. In particolare, la presenza di inclusi di feldspato alcalino, zircone, apatite e barite è da correlare al contributo delle rocce ignee e metamorfiche del basamento cristallino Pre-Cambriano. La presenza di frammenti di rocce basaltiche è da ascriversi agli estesi affioramenti di tali rocce in prossimità del sito archeologico. Pertanto, questi risultati suggeriscono che le ceramiche di Batrawy probabilmente furono prodotte localmente. Le medesime conclusioni possono essere dedotte anche per i frammenti di Khirbet Kerak Ware, un gruppo ceramico tipologicamente differente dalle altre produzioni del sito di Khirbet al-Batrawy caratterizzato da una superficie di rivestimento lucida di colore rosso/nero. Le analisi chimiche, e in particolare il trattamento statistico dei dati, mostrano che i frammenti ceramici appartengono ad un unico cluster, suggerendo l’impiego di materie prime composizionalmente simili, probabilmente estratte nelle medesime aree. La presenza di calcite primaria, illite, gehlenite e diopside permette di ipotizzare che il materiale di partenza fosse un mix composto prevalentemente da illite e carbonati, cotto a temperature inferiori a 950°C. Un leggero incremento nella temperature di cottura è stato osservato nelle ultime fasi della storia di Khirbet al-Batrawy, suggerendo una possibile evoluzione delle conoscenze del processo di cottura del materiale ceramico. Per quanto concerne l’evoluzione della produzione ceramica, non sono stati osservati significativi cambiamenti durante la lunga storia della città di Batrawy. Questi risultati supportano l’ipotesi che durante i mille anni di vita della città il background tecnologico di queste popolazioni non abbia subito variazioni significative. Tuttavia, la variabilità osservata nelle fabrics petrografiche suggerisce una certa evoluzione tecnologica nel corso del tempo. La correlazione tra fabrics e tipologia ceramica osservata nel primo periodo storico è indice della fase di start-up della produzione ceramica a Batrawy. La presenza di numerose fabrics petrografiche non direttamente correlabili ad una specifica tipologia ceramica nel secondo periodo testimonia una diffusa sperimentazione nella scelta dei materiali di partenza e delle procedure di lavorazione. Nelle ultime fasi storiche si osserva una sorta di standardizzazione degli impasti, testimoniata dal minor numero di fabrics identificate e dalla evidente correlazione tra fabrics e tipologia ceramica, ed un miglior controllo della fase di cottura. Questi segnali di lento miglioramento starebbero ad indicare anche una maggiore attenzione rivolta alla specializzazione di particolari classi ceramiche.
3-mar-2014
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Tipologia: Tesi di dottorato
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