La ricerca di Danilo Corradi verte su un ambito tematico poco frequentato dalla ricerca storica italiana. E si pone il compito non tanto di mostrare le trasformazioni generali che hanno investito il mondo del lavoro nella seconda metà del XX secolo. Tale rappresentazione fa ovviamente da sfondo a tutto il suo lavoro e illustra trasformazioni tanto accelerate quanto radicali e per tanti aspetti rivoluzionarie. Ma intende, in maniera più mirata e specifica mostrare che, a dispetto di cambiamenti profondi e indubitabili, gli elementi continuità della società industriale ( non solo italiana) sono più forti e finiscono col prevalere sugli elementi di discontinuità e di innovazione con il passato.Il duro lavoro intensivo e prevalentemente manuale, lo sfruttamento fisico metodico dei lavoratori, tanto nell'industria che nei servizi, non è stato scalzato da un assetto produttivo o gestionale superiore e più avanzato. Malgrado processi talora radicali e diffusi di automazione, la “società della conoscenza” non sembra, per il momento, produrre condizioni di lavoro più avanzate, creative, umanamente liberatorie dei lavoratori. La tesi si articola in una parte metodologica nella quale vengono spiegate le difficoltà documentarie che il candidato ha trovato sul suo cammino. Il continuo mutare dei criteri di raccolta e di raggruppamento dei dati da parte del nostro principale istituto di statistica, l'Istat, impedisce oggi agli storici l'utilizzo di una lunga messe di dati seriali uniformi e comparabili, per poter disegnare una curva storicamente significativa dei fenomeni. E' difficile rispondere esaurientemente alla domanda: come mutano nel tempo le mansioni all'interno di uno stesso comparto industriale o nel settore dei servizi e della Pubblica amministrazione ? Segue una ricostruzione del dibattito teorico internazionale degli ultimi decenni che ha avuto come fuoco fondamentale il tema della fine del lavoro e soprattutto la tesi di un superamento definitivo dell'organizzazione fordistica delle attività produttive. L'esplosione della tecnologia informatica, la diffusione della conoscenza in rete ha spinto molti analisti a immaginare una nuova era del lavoro, nella quale la creatività, l'invenzione culturale crea valore in sostituzione del lavoro produttivo. Il candidato ricostruisce con equilibrio questo dibattito, mostrando anche con non comune acribìa le difficoltà e le aporie incontrate da quest'ultima tesi, alla luce dei dati storici reali che vengono da mondo del lavoro pur trasformato. Infine, la tesi indaga lo sviluppo delle attività terziarie nel nostro Paese, con abbondanza di dati statistici e affronta un caso studio, dedicato a una azienda di servizi, per mostrare le trasformazioni subite dalle mansioni lavorative nel corso degli ultimi quattro decenni, sino ai giorni nostri. La realtà presa in considerazione è l'AMA, (Azienda Municipalizzata Ambiente) l'azienda che da quasi mezzo secolo, attraverso varie trasformazioni, si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Roma. Il candidato ha potuto utilizzare alcune buone monografie sull'azienda e soprattutto l'archivio aziendale. Fonti che gli hanno consentito di illustrare i mutamenti significativi nell'organizzazione del lavoro di un settore oggi rilevante dei servizi urbani.

Le trasformazione del lavoro in Italia (1970-2014) / Corradi, Danilo. - (2014 Dec 04).

Le trasformazione del lavoro in Italia (1970-2014)

CORRADI, Danilo
04/12/2014

Abstract

La ricerca di Danilo Corradi verte su un ambito tematico poco frequentato dalla ricerca storica italiana. E si pone il compito non tanto di mostrare le trasformazioni generali che hanno investito il mondo del lavoro nella seconda metà del XX secolo. Tale rappresentazione fa ovviamente da sfondo a tutto il suo lavoro e illustra trasformazioni tanto accelerate quanto radicali e per tanti aspetti rivoluzionarie. Ma intende, in maniera più mirata e specifica mostrare che, a dispetto di cambiamenti profondi e indubitabili, gli elementi continuità della società industriale ( non solo italiana) sono più forti e finiscono col prevalere sugli elementi di discontinuità e di innovazione con il passato.Il duro lavoro intensivo e prevalentemente manuale, lo sfruttamento fisico metodico dei lavoratori, tanto nell'industria che nei servizi, non è stato scalzato da un assetto produttivo o gestionale superiore e più avanzato. Malgrado processi talora radicali e diffusi di automazione, la “società della conoscenza” non sembra, per il momento, produrre condizioni di lavoro più avanzate, creative, umanamente liberatorie dei lavoratori. La tesi si articola in una parte metodologica nella quale vengono spiegate le difficoltà documentarie che il candidato ha trovato sul suo cammino. Il continuo mutare dei criteri di raccolta e di raggruppamento dei dati da parte del nostro principale istituto di statistica, l'Istat, impedisce oggi agli storici l'utilizzo di una lunga messe di dati seriali uniformi e comparabili, per poter disegnare una curva storicamente significativa dei fenomeni. E' difficile rispondere esaurientemente alla domanda: come mutano nel tempo le mansioni all'interno di uno stesso comparto industriale o nel settore dei servizi e della Pubblica amministrazione ? Segue una ricostruzione del dibattito teorico internazionale degli ultimi decenni che ha avuto come fuoco fondamentale il tema della fine del lavoro e soprattutto la tesi di un superamento definitivo dell'organizzazione fordistica delle attività produttive. L'esplosione della tecnologia informatica, la diffusione della conoscenza in rete ha spinto molti analisti a immaginare una nuova era del lavoro, nella quale la creatività, l'invenzione culturale crea valore in sostituzione del lavoro produttivo. Il candidato ricostruisce con equilibrio questo dibattito, mostrando anche con non comune acribìa le difficoltà e le aporie incontrate da quest'ultima tesi, alla luce dei dati storici reali che vengono da mondo del lavoro pur trasformato. Infine, la tesi indaga lo sviluppo delle attività terziarie nel nostro Paese, con abbondanza di dati statistici e affronta un caso studio, dedicato a una azienda di servizi, per mostrare le trasformazioni subite dalle mansioni lavorative nel corso degli ultimi quattro decenni, sino ai giorni nostri. La realtà presa in considerazione è l'AMA, (Azienda Municipalizzata Ambiente) l'azienda che da quasi mezzo secolo, attraverso varie trasformazioni, si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Roma. Il candidato ha potuto utilizzare alcune buone monografie sull'azienda e soprattutto l'archivio aziendale. Fonti che gli hanno consentito di illustrare i mutamenti significativi nell'organizzazione del lavoro di un settore oggi rilevante dei servizi urbani.
4-dic-2014
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Note: Tesi Completa
Tipologia: Tesi di dottorato
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